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RISIKO BANCARIO IN TRIBUNALE - BANKITALIA SI METTE DI TRAVERSO ALLA FUSIONE TRA BPM E BANCO POPOLARE - VIA NAZIONALE PIAZZA UN OSTACOLO TECNICO CHE POTREBBE FAR SALTARE IL MATRIMONIO TRA MILANO E VERONA - ECCO PERCHÉ...

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Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"

 

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La baraonda bancaria prosegue. Dopo una serie di sedute sofferte, ieri i titoli degli istituti hanno avuto uno scatto d’orgoglio sui listini, ma sul versante del risiko resta il caos. Il matrimonio a tre (Ubibanca, Monte dei paschi di Siena, Popolare di Milano) che sembrava accantonato, ieri è tornato a incuriosire gli analisti. Fra i quali sarebbero cresciuti i timori di ostacoli, sollevati dalla Banca d’Italia, sul progetto di aggregazione tra la PopMilano e il Banco Popolare. 

 

Quel che non andrebbe giù a via Nazionale è l’assemblea unica. Tutti e due gli istituti popolari, prima di dare l’ok alle fusioni, devono trasformarsi in società per azioni. Ma se i banchieri spingono per una sola assise, Bankitalia vuole il voto separato. 

 

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Esperti legali stanno anche valutando, in questo senso, tutte le leggi e i regolamenti applicabili. L’assemblea unica, di fatto, consente a chi ha in mano il dossier «fusione» di controllare blocchi e voti dei soci, mentre il doppio passaggio potrebbe mettere in pericolo il «sì» finale alle nozze. I banchieri interessati sono intenzionati ad andare avanti a testa bassa. Il rischio è che l’operazione diventi una battaglia a colpi di carte bollate

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