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RYANAIR ALLA CONQUISTA DEI CIELI ITALIANI - I VOLI LINATE-FIUMICINO E LE ALTRE ROTTE D’ORO NELL’AGENDA DI O’LEARY – LA COMPAGNA LOW COST VUOLE GLI EX DI ALITALIA: “CI SERVONO HOSTESS, INGEGNERI E PILOTI” - LA LETTERA AL MINISTERO DEL LAVORO

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Lorenzo Salvia per il Corriere della Sera

 

Chi viaggia con Ryanair è abituato a comprare i biglietti con largo anticipo, per approfittare di quelle super offerte vantaggiose che ne hanno reso famoso il nome. Stavolta la prenotazione anticipata arriva dalla stessa compagnia low cost più famosa del mondo.

 

Nei giorni scorsi Eddie Wilson, responsabile delle risorse umane di Ryanair, ha scritto all' Anpal, l' Agenzia nazionale per le politiche attive, il braccio operativo del ministero italiano del Lavoro creato per facilitare la ricollocazione dei disoccupati.

 

Nella lettera inviata al presidente dell' Anpal, Maurizio Del Conte, la compagnia comunica di essere alla ricerca di nuovi lavoratori. Soprattutto piloti, per i quali ci sono già richieste con base a Palermo, Brindisi, Alghero, Cagliari, Lamezia, Bari, Catania e Trapani. Ma anche figure professionali diverse, come ingegneri, steward e hostess. La compagnia low cost sottolinea che «poiché sta continuando ad aumentare i suoi clienti in Italia», questo «porterà inevitabilmente a nuove migliaia di posti di lavoro» nel nostro Paese.

 

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La lettera fa seguito a un incontro che si è svolto nelle settimane scorse a Roma tra i vertici della compagnia e quelli dell' Agenzia italiana per il lavoro. Un paio d' ore di scambio di vedute nel corso delle quali Ryanair ha sottolineato la possibilità di utilizzare il proprio «innovation center» di Bergamo come luogo di formazione per preparare i futuri assunti.

 

Questo perché la compagnia low cost si prepara a crescere ancora di dimensione, seguendo la tendenza di un mercato in forte espansione: solo pochi giorni fa uno studio del Censis ha indicato in quasi 400 milioni i viaggiatori previsti negli aeroporti italiani nel 2035 contro i circa 160 di adesso. Evidenziando proprio la necessità che «il sistema Paese si attrezzi per accogliere e gestire in tutte le città un flusso così imponente».

 

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La tendenza è comune a buona parte dei mercati europei e per questo Ryanair ha fatto passi analoghi anche con altri Paesi. Nel caso dell' Italia, però, c' è una differenza che rende non di routine la mossa di Ryanair. Nelle intenzioni del governo italiano, l' agenzia Anpal dovrebbe avere un ruolo di primo piano nella gestione della crisi di Alitalia. Probabilmente mettendo in campo il nuovo strumento dell' assegno di ricollocazione, un buono per pagare servizi di formazione che aiutano il disoccupato a riconvertirsi e trovare un nuovo lavoro.

 

Si tratta di una scelta precisa del governo, che per attutire gli effetti delle grandi crisi aziendali vuole privilegiare questo tipo di strumenti, considerati attivi, piuttosto che prolungare la durata dei classici ammortizzatori sociali, considerati invece passivi, come la cassa integrazione o la mobilità.

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Ryanair, evidentemente, lo sa. E vuole pescare dal serbatoio degli esuberi che sicuramente arriveranno nei prossimi mesi. Il piano industriale presentato da Alitalia e poi bocciato dal referendum tra i lavoratori, ne indicava oltre 2 mila.

 

Ed era stato proprio questo annuncio a far pendere la scelta dei dipendenti di non far passare il piano industriale nel corso della consultazione del 14 aprile scorso che si era conclusa con il 67 per cento dei voti contrari all' accordo già siglato con i sindacati.

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Terminata la fase del commissariamento, Alitalia potrebbe essere venduta in blocco oppure a pezzi. Alla fine gli esuberi potrebbero essere anche di più, specie nel settore considerato più difficile, quello del personale di terra. In ogni caso Ryanair si fa avanti.

 

I VOLI LINATE-FIUMICINO E LE ALTRE ROTTE D' ORO NELL' AGENDA DI O' LEARY

 

Leonard Berberi per il Corriere della Sera

 

Che voglia allargarsi a Fiumicino non è un mistero. Magari da sfruttare come punto di approdo dei suoi voli dall' Italia e dall' Europa. E da dove far poi salire i passeggeri sui velivoli Norwegian, la low cost di lungo raggio. Così come è chiaro che da tempo voglia mettere i suoi Boeing 737 a Linate, lo scalo cittadino di Milano, dove c' è già la rivale easyJet. «Ma lì non c' è nemmeno uno spazio libero negli orari che interessano a noi», spiega più di un manager. Perché proprio Linate è dominio di Alitalia: nel 2016, secondo i dati Oag, apparteneva all' ex compagnia di bandiera il 55,24% dei sedili in partenza messi a disposizione.

 

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Ryanair, la seconda low cost più grande del mondo (dopo l' americana Southwest), la prima in Europa e nel nostro Paese per passeggeri trasportati, da sempre considera il mercato italiano tra i più interessanti. Ma questa volta - si sussurra a Dublino - potrebbe essere quella buona per dominare i suoi cieli. E infatti guarda con molta attenzione alle rotte che potrebbe «scippare» ad Alitalia.

 

Soprattutto quelle nazionali. Per esempio: Linate-Fiumicino (e viceversa). Nel 2016 ha registrato 1,19 milioni di viaggiatori - buona parte di categoria business -, pari a 3.250 al giorno. Ci potrebbe riempire almeno 17 velivoli di Ryanair da 189 posti. Oppure Linate-Catania con i suoi quasi 700 mila viaggiatori. Per non parlare di Fiumicino-Cagliari, altra rotta preziosa di Alitalia, che nel 2016 ha avuto 935 mila biglietti emessi. Più traffico ancora c' è su Fiumicino-Catania che con i suoi 2,05 milioni di passeggeri è al primo posto nei collegamenti nazionali.

 

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Qui sono in tre a spartirsi la maggior fetta del mercato: Ryanair, Alitalia e Vueling, la low cost spagnola del gruppo Iag (holding di British Airways, Iberia, Aer Lingus).

Ma Michael O' Leary, il vulcanico amministratore delegato di Ryanair, non si accontenta di dominare in Italia.

 

Forte di 32,6 milioni di persone trasportate da e per il nostro Paese (Alitalia ne registrava 23,1 milioni nel 2016, easyJet 14,3 milioni e Vueling 5,9 milioni) vorrebbe allargarsi sulle rotte da Fiumicino a Barcellona e Madrid. E anche aumentare le frequenze verso Amsterdam e Francoforte. Milioni di passeggeri in più ogni anno, per una delle flotte più grandi del mondo: 391 velivoli già operativi, altri 172 ordinati. E potrebbero aumentare dopo gli accordi con 180 aeroporti nel Vecchio continente: la low cost irlandese ha chiesto a Boeing di rivedere i tempi delle consegne dei nuovi jet.

Alitalia - considerando la società principale e CityLiner - di aerei ne conta 123 (meno di un terzo rispetto a Ryanair).

 

E tra questi ci sono pure 25 velivoli (tra Airbus A330 e Boeing 777) per buona parte presi in leasing e utilizzati per i voli di lungo raggio. Verso America e Asia. Quello dei voli intercontinentali è il lato più redditizio delle compagnie aeree. E quella tricolore va particolarmente bene nei collegamenti verso Usa e Sud America. Resta da vedere per quanto ancora. Perché da novembre Norwegian inizierà a far volare i suoi Boeing 787 Dreamliner dalla Capitale verso gli Stati Uniti.

 

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Dal 9 novembre 2017 partirà per New York (lo scalo è Newark), con tariffe a partire da 179 euro a tratta (ma cibo a bordo e bagaglio in stiva sono extra) e Los Angeles (da 199 euro). Due destinazioni dove Alitalia vola già e, per quanto riguarda la seconda, ha annunciato da poco l' estensione dei voli anche in inverno. Dal 6 febbraio 2018 decolla per San Francisco a partire da 199 euro.

 

Ma Bjørn Kjos, ad di Norwegian, non fa mistero di voler operare anche da Malpensa e collegare l' Italia a Buenos Aires e alle grandi città asiatiche.

Così come continua a lavorare con Ryanair: la società irlandese si occupa della prima parte del viaggio, quella che porta verso uno degli hub di Norwegian (Fiumicino compresa).

Quest' ultima gestisce il percorso sull' Atlantico.

A contendersi il mercato aereo italiano - 164,4 milioni di viaggiatori nel 2016 - c' è anche Iag. Grazie alla presenza massiccia, soprattutto a Fiumicino, di Vueling. E grazie all' ingresso di Level, la low cost intercontinentale, che è decollata da Barcellona il 1° giugno verso Los Angeles, poi verso San Francisco e che avrebbe venduto in due mesi 134 mila biglietti. Secondo Willie Walsh, ad di Iag, dopo Barcellona potrebbe toccare proprio a Roma e ha menzionato Milano, anche se per una fase successiva. Tra i suoi obiettivi quello di sfidare Alitalia su uno dei collegamenti più profittevole: Buenos Aires.

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