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I MORATTI CONFERMANO DISCUSSIONI CON VITOL SU SARAS
(ANSA) - Gli azionisti di Saras, Massimo Moratti S.a.p.a. di Massimo Moratti, Angel Capital Management e Stella Holding, dopo le indiscrezioni relative alla partecipazione detenuta nella società, hanno reso noto che "ancorché esistano discussioni in corso con Vitol, le affermazioni di stampa non corrispondono alla realtà". Gli azionisti si riservano di "valutare eventuali iniziative a tutela degli interessi degli stessi e di Saras".
SARAS IN BORSA +14% CON INDISCREZIONI CESSIONE QUOTA MORATTI
(ANSA) - Saras vola in Borsa dopo le indiscrezioni di stampa sull'offerta di Vitol per l'acquisizione di una quota del 20% della società. A Piazza Affari il titolo di Saras guadagna il 14% a 1,89 euro.
Il colosso svizzero-olandese Vitol group, secondo quanto riporta Milano Finanza, offre 2,2 euro per azione, con un premio del 35% rispetto alla chiusura di ieri. L'offerta sarebbe valida fino al 15 febbraio. Angel Capital (Angelo Moratti) e Stella Holding (Gabriele Moratti) che detengono il 20% di Saras, secondo il quotidiano, sarebbero interessati a vendere.
Non è ancora chiara l'intenzione della Massimo Moratti Spa, che possiede il restante 20%. Il patto parasociale tra le partecipazioni familiari scade il 30 giugno. Nell'articolo si legge anche che l'offerta di Vitol è in linea con la recente acquisizione di Priolo da parte di Goi Energy per 1,5 miliardi di euro.
La notizia di una offerta presentata da Vitol Group per la quota di Saras ha "implicazioni positive per il titolo nel brevissimo termine, in quanto chiarisce che ci sia un'offerta sul tavolo. Tuttavia, l'adesione della famiglia resta ancora incerta", spiega Equita. Nel settembre 2018, la famiglia Moratti era scesa dal 50% al 40% di quota.
Saras renderà noti i risultati del quarto trimestre 2023 il prossimo 15 marzo con gli analisti che si attendono un "significativo indebolimento sequenziale della redditività come risultante del calo dei margini di raffinazione nel periodo". Il rallentamento della domanda globale e l'avvio di nuova capacità di raffinazione "possono comunque far scendere i margini 2024 ma su livelli ancora solidi".
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