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DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA…
Federico De Rosa per "Il Corriere della Sera"
Le dimissioni di Franco Bernabè non ci sono ancora ma i soci di Telco sembrano aver trovato la soluzione per il «dopo». Non quella di Massimo Sarmi, indicato come il candidato più probabile alla successione di Bernabé. Almeno non per adesso.
Secondo le indiscrezioni, l'ultimo giro di confronti sarebbe approdato a una soluzione che vedrebbe temporaneamente le deleghe operative in mano al presidente redistribuite tra l'attuale amministratore delegato, Marco Patuano e Aldo Minucci, consigliere del gruppo telefonico ed ex numero uno di Telco, destinato dunque ad assumere le funzioni di presidente.
Salvo sorprese, che non sono mai da escludere anche se a questo punto i giochi sembrerebbero fatti, Minucci dovrebbe ricevere le deleghe al consiglio in programma domani. Consiglio al quale Bernabè dovrebbe presentarsi dimissionario. Più che un auspicio è la logica delle cose che porta a questa conclusione, dopo che il riassetto di Telco varato la scorsa settimana ha consegnato a termine a Telefonica il controllo di Telecom Italia.
Bernabè ha stigmatizzato l'operazione ma, nonostante le critiche sollevate da più parti per il passaggio del gruppo alla compagnia spagnola, non sembra essersi creato lo spazio per operazioni alternative. Ieri il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, è tornato di nuovo sull'argomento commentando negativamente il fatto che Telefonica riesca ad acquisire il controllo di Telecom spendendo meno di un miliardo.
Ma è soprattutto la rete a preoccupare Zanonato: «La preoccupazione maggiore è che il sistema della rete - ha spiegato - non sia più sotto il controllo delle autorità italiane. Sulla rete passano dati sensibili e li vorremmo tenere sott'occhio». Secondo il ministro la situazione è «resa complessa dal fatto che il resto della società è costituita da tanti piccoli azionisti che faticano ad esprimere una volontà ».
In vista del consiglio di domani, oggi è prevista una riunione del comitato nomine di Telecom che dovrebbe indicare il nome del sostituto di Elio Catania, su segnalazione di Intesa Sanpaolo. Passaggio che non sarebbe invece necessario per Minucci che è già membro del board di Telecom, di cui è anche vicepresidente. Il manager, 67 anni, ha costruito la sua carriera tutta alla Generali.
La scelta di attribuire a lui parte delle deleghe di Bernabè è legato anche al fatto che Minucci è vicepresidente di Telecom e quindi successore naturale per via gerarchica, nonché consigliere anziano del gruppo. Si tratterebbe tuttavia di una soluzione temporanea in attesa della definizione della nuova strategia del gruppo telefonico, a cui l'amministratore delegato Patuano sta lavorando in stretto raccordo con gli spagnoli di Telefonica, e, fino alla scorsa settimana, anche con Bernabè che avrebbe dovuto presentare domani il nuovo piano.
Per Sarmi non è comunque detta l'ultima parola. Il numero uno delle Poste è molto apprezzato ed è anche il nome che per primo è stato fatto per la successione a Bernabé. Probabilmente è mancato l'allineamento dei soci sul nome e questa potrebbe essere una delle ragioni per cui Telco opterebbe per una soluzione temporanea. Che non esclude nulla. Intanto a Piazza Affari la febbre su Telecom continua a salire e ieri il rialzo ha superato il 5%.
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