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SCONFITTO SU BANCA GENERALI, ALBERTO NAGEL SVENTOLERÀ BANDIERA BIANCA O HA IN CANNA LA MOSSA DEL CAVALLO? – MPS, TEMENDO UN RIBALTONE LAST MINUTE, PUNTA A PROROGARE LA SCADENZA DELL’OFFERTA SU MEDIOBANCA, PER ESTENDERE LA PASSIVITY RULE E LIMITARE IL RAGGIO D’AZIONE DELL’AD – L’ASTIO DI MILLERI E CALTAGIRONE PER L’AD E LE MOSSE DEGLI SPECULATORI SUI TITOLI: SERVIRANNO ALMENO 300 MILIONI DI RITOCCO PER PAREGGIARE L’OFFERTA DI MPS ALLA CAPITALIZZAZIONE DELLA BANCA MILANESE. SEMPRE CHE LA PROCURA DI MILANO, CHE INDAGA SULLA PRIVATIZZAZIONE DEL “MONTE”, O LA BCE, NON INTERVENGANO PRIMA DELL’8 SETTEMBRE, GIORNO DELL’ASSEMBLEA A SIENA…

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DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE”

https://www.dagospia.com/politica/generali-mediobanca-mps-bpm-nessun-governo-mai-avuto-potere-simile-445063

 

 

DAGONOTA

alberto nagel

Come scrive Carlo Di Foggia sul “Fatto quotidiano”, la leadership di Alberto Nagel in Mediobanca è ormai agli sgoccioli, dopo diciotto anni al comando e la sconfitta della scorsa settimana con il fallimento dell’ops su Banca Generali. Gli avversari dell’ad di Piazzetta Cuccia prevedono dimissioni concordate alla chiusura dell’offerta di scambio del Monte dei Paschi di Siena, specialmente se le adesioni dovessero avvicinarsi al 50% del capitale di Mediobanca.

 

Ma il timore di un’ultima mossa del cavallo, da parte di Nagel, starebbe spingendo i vertici di Mps alla prudenza. Temendo un possibile ribaltone last minute, infatti, Mps punterebbe a prorogare la scadenza dell’offerta fino a fine settembre, estendendo la passivity rule che impedisce decisioni importanti senza l’approvazione degli azionisti. Questo permetterebbe a Mps di arrivare all’assemblea di bilancio di ottobre e proporre la sostituzione del CdA.

 

luigi lovaglio il gordon gekko dei riccarelli

Di Foggia ricorda poi come nasce l’astio tra l’armata “Calta-meloni” e Nagel. Da un lato, l’ad di Delfin, Francesco Milleri, ha il dente avvelenato dal 2018, per la mancata acquisizione dello Ieo (Del Vecchio aveva messo sul piatto mezzo miliardo di investimenti). Caltagirone, invece, secondo “Il Fatto” si è legato al dito la promessa, non mantenuta, di sostuire l’ad di Generali, Philipe Donnet, a fine 2020.

 

Conclude Di Foggia: “La faida che può riscrivere i rapporti di potere nella finanza italiana nasce dai rancori di ricchissimi uomini anziani”

 

MEDIOBANCA, MPS VALUTA IL RILANCIO A FINE SETTIMANA NUOVI ACQUISTI SU SIENA

Estratto dell’articolo di Daniela Polizzi e Andrea Rinaldi per il “Corriere della Sera”

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MILLERI

A quindici giorni dalla scadenza dei termini per l’Ops del Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca, continua la corsa dei titoli delle due banche. Dopo una giornata di forti acquisti, Piazzetta Cuccia ha chiuso a 21,55 euro (+0,19%) mentre Siena ha terminato la seduta a 8,37 euro (+0,90%).

 

La crescita del Monte ha fatto restringere all’1,6% lo sconto tra la sua offerta e la capitalizzazione di Mediobanca. Tradotto: ieri la distanza si è accorciata a 285 milioni rispetto ai circa 400 milioni della scorsa settimana.

 

ALBERTO NAGEL

Ma è ancora presto per parlare di premio: su un eventuale rilancio, […] il ceo Luigi Lovaglio e il board presieduto da Nicola Maione decideranno a cavallo tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima. Il vertice di Siena infatti continua a rimarcare di volere mandare in porto l’operazione così come è stata formulata. Ciò non toglie che sul mercato vi sia molto fermento.

 

Nelle sale operative delle grandi banche internazionali si registra l’interesse di family office […] e di singoli individui con un elevato patrimonio disponibili a posizionarsi con pacchetti rotondi nel capitale del Monte.

 

philippe donnet agorai innovation hub

[…] La promessa che vedono nel progetto Mps-Mediobanca è la traslazione da Milano a Siena di una sorta di nuovo salotto della finanza con in più la garanzia dello Stato. Gli investitori guardano quindi alla possibilità di avere un nuovo punto di riferimento per attivare un network e gettare le basi per nuovi affari, ma soprattutto per partecipare alla creazione del terzo polo bancario italiano che dovrà, nell’ottica dello Stato (anche azionista all’11,7% di Mps), mettersi al servizio delle imprese.

 

Poi non mancherebbero quelli che lavorano con il settore pubblico oppure con il mondo delle concessioni. L’idea è provare a fare sistema anche attraverso questa nuova banca che, se i piani andranno in porto, potrebbe nascere dopo l’offerta di pubblico scambio.

 

MPS MEDIOBANCA

La cautela è d’obbligo. Fare il punto sarà possibile solo dopo l’8 settembre. Più sarà alta l’adesione allo scambio, più Mps avrà la possibilità di accelerare il percorso. La sfida ora è convincere anche i grandi fondi anglosassoni azionisti di Mediobanca, quelli che si erano espressi in massa a favore della sua Ops su Banca Generali, a portare i loro titoli a Siena. […]

 

È chiaro che c’è molta speculazione sul listino in questo momento. Secondo gli operatori di Borsa, la settimana scorsa si è registrata un’attività intensa di vendita allo scoperto su Mediobanca. Di cui si sono resi protagonisti i fondi di investimento Psquared Asset Management per lo 0,5%, Samson Rock Capital lo 0,9% delle azioni in circolazione e Kite Lake Capital per lo 0,7%.

ALBERTO NAGEL

 

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