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MEDIOSBANCA: DALLA MARCIA SU ROMA ALLA MARCIA SU MILANO - DE BORTOLI: “SE AVESSE VINTO VERAMENTE IL MERCATO, IL GOVERNO AVREBBE DOVUTO FARE DA ARBITRO E NON DA GIOCATORE, INSIEME A CALTAGIRONE E MILLERI - SU QUESTO PICCOLO, SI FA PER DIRE, PARTICOLARE, AVREMMO VOLUTO VEDERE IMPRENDITORI, MANAGER E ORACOLI DELLA LIBERTÀ D’IMPRESA, NON DICO INSORGERE, MA ALMENO ECCEPIRE. INVECE “ZITTI TUTTI” - CERTO, DIRE NO A UN’OFFERTA APPOGGIATA DA UN GOVERNO DESTINATO A DURARE COMPORTA DEI RISCHI CHE È MEGLIO NON CORRERE. MA LE PULSIONI AUTORITARIE, BASTA GUARDARE GLI STATI UNITI, SI ALIMENTANO ANCHE E SOPRATTUTTO COSÌ…”
Ferruccio de Bortoli per www.corriere.it
Oggi si conclude, salvo proroga all’ultimo minuto, l’Offerta pubblica di scambio (Ops) di Monte Paschi su Mediobanca. Le adesioni sfiorano il 50 per cento e comunque sono tali da consentire la piena presa di potere, con l’occhio rivolto alle Generali, nella banca d’affari da parte dell’istituto senese.
O meglio da parte dell’inedita cordata formata da Francesco Gaetano Caltagirone, Francesco Milleri e gli eredi Del Vecchio, e il ministero dell’Economia e delle Finanze. Ha vinto il mercato, si dice. Giusto, ma fino a un certo punto. Se avesse vinto veramente il mercato, il governo avrebbe dovuto fare da arbitro e non da giocatore.
Lovaglio, Nagel, Caltagirone, Milleri
Su questo piccolo, si fa per dire, particolare, avremmo voluto vedere schiere di imprenditori, manager e oracoli della libertà d’impresa, paladini del level playing field non dico insorgere (il coraggio è virtù rara), ma almeno eccepire. Invece “zitti tutti”, come ha detto provocatoriamente e giustamente Matteo Renzi ieri a Cernobbio riferendosi al conformismo della classe dirigente (di cui godette anche lui) nei confronti del governo Meloni.
Gli azionisti di Mediobanca hanno deciso in maggioranza di «correre in soccorso al vincitore» (citazione di Ennio Flaiano) per non affrontare il rischio di avere delle negatività nel loro business.
giancarlo giorgetti giorgia meloni al senato
Dire no a un’offerta appoggiata da un governo destinato a durare comporta dei rischi che è meglio non far correre ai propri stakeholder. Un ragionamento che non fa una piega. Ma le pulsioni autoritarie, basta guardare gli Stati Uniti, si alimentano anche e soprattutto così.
La storia di Mediobanca, nelle cui stanze si respirò la cultura antifascista del Dopoguerra, finisce ingloriosamente in una data fatidica della storia del Paese. Anche per le proprie colpe. Non c’è dubbio.
Chissà se i nuovi padroni che in gran parte non amano Milano - la considerano estranea, ostile, distante, ma Del Vecchio era un Martinitt - manterranno la consuetudine di far svolgere l’assemblea di Mediobanca il 28 ottobre, anniversario della Marcia su Roma (e non per celebrarla). Forse sì. Magari con un significato del tutto diverso. Una Marcia su Milano.
all armi siam banchieri servizio di report su mps mediobanca 6
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ARTICOLO DI THE ECONOMIST SULL OPERAZIONE MPS - MEDIOBANCA
REPUBBLICA - ASSALTO A GENERALI - 3 LUGLIO 2023
MPS MEDIOBANCA
nagel e moglie
all armi siam banchieri servizio di report su mps mediobanca 2
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