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Michele Farina per il “Corriere della Sera”
Il club dei super poveri si allarga, quello dei super ricchi si rimpinza. È la pandemia, bellezza: dallo scorso marzo a oggi la rivista Forbes ci comunica che dieci grandi paperoni globali hanno immesso nelle loro casse già colme ben 400 miliardi di dollari, più di quanto abbia speso la Gran Bretagna per l'emergenza Covid. Mentre 150 milioni di persone secondo la Banca Mondiale si aggiungono alla cerchia di chi vive in «estrema povertà» (con 1,9 dollari, un euro e 60 centesimi, al giorno), le 500 persone più ricche del mondo hanno visto aumentare il loro patrimonio di 1.800 miliardi di dollari (fino a un totale di 7.600 miliardi): un incremento del 31%, che vale da solo quanto il Pil dell'Italia.
Mai, in otto anni di storia, il dorato pallottoliere del Bloomberg Billionaire Index aveva fatto registrare un simile exploit. Mentre gli Stati Uniti si ritrovano con 10 milioni di posti di lavoro in meno, gli effetti del coronavirus e i pacchi dell'ecommerce hanno confezionato per Jeff Bezos, che era già l'uomo più ricco del creato, un regalo da 76 miliardi di dollari.
È come se il vostro conto in banca fosse cresciuto del 66%: il patron di Amazon adesso sta seduto su 192 miliardi di dollari, e può sognare programmi spaziali fino a Urano. Sempre che Elon Musk con i suoi razzi lo lasci passare: mister Tesla (che ancora possiede il 20% della sua fabbrica di auto elettriche) è l'uomo che ha guadagnato di più, e più velocemente, in questo tempo di pandemia.
Nel marzo 2020 il sudafricano trapiantato in California aveva 25 miliardi di dollari in tasca ed era al 35° posto nella classifica dei grandi nababbi; adesso se ne ritrova 167, ed è il numero due assoluto dietro al rivale Bezos.
Uno smista pacchi mentre i negozi sono chiusi, l'altro tiene la spina dell'EV su cui scommettono i mercati immaginando un mondo post Covid e post benzina. Può sorprendere, nell'era della grande penuria globale, che il re del lusso francese non abbia sentito la crisi? Bernard Arnault, l'uomo più ricco d'Europa, titolare dei marchi LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, da quando il coronavirus ha cominciato a mordere ha ammassato 76,90 miliardi di dollari: dieci volte il Pil del Malawi.
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Gli effetti nefasti del Covid peseranno per anni sui Paesi poveri (e sulle tasche dei comuni mortali) ma non intaccano le casse di Arnault, che con i suoi 115 miliardi è diventato il quarto super paperone dopo Bezos, Musk e Gates. Lusso e social, shopping therapy: nei dieci mesi che hanno sconvolto il mondo il valore di Facebook in Borsa è cresciuto dell'85%. Mentre la gente si rifocillava il cuore tra Instagram a WhatsApp, Mark Zuckerberg vedeva lievitare il suo patrimonio dell'80% fino a superare i 100 miliardi di dollari (poco meno della metà del Pil del Portogallo).
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I cofondatori di Google, Sergey Brin e Larry Page, sono andati peggio di mister Facebook, raddoppiando comunque la loro ricchezza oltre l'asticella dei 70 miliardi. Così si sono arricchiti anche altri veterani del settore Big Tech, da Larry Ellison di Oracle a Bill Gates, la cui fortuna è cresciuta «soltanto» di 20 miliardi (e le azioni della Microsoft di oltre il 50%). Lo 0,001% della popolazione mondiale ha goduto della crescita delle borse mondiali, un balzo da 3 mila miliardi dal marzo scorso.
Cinque individui valgono oggi più di 100 miliardi, altri venti veleggiano intorno ai 50. Nella lista dei 651 miliardari Usa ci sono «new entry» la cui ascesa è legata direttamente all'emergenza pandemia come Eric Yan, il cinese che ha fondato Zoom in California, e John Foley di Peloton, il nuovo trainer del fisico a distanza.
Sul palcoscenico globale spuntano i nuovi «ricchi e vaccinati» come il francese Stephane Bancel, ceo di Moderna. O lo scienziato tedesco Ugur Sahin, figlio di immigrati turchi, che con la moglie Ozlem Tureci (responsabile medico di BioNTech) ha messo a punto il primo vaccino a essere autorizzato negli Stati Uniti.
Un colpo per la scienza che ora gli vale 3,6 miliardi di dollari in azioni. Nel pallottoliere dei miliardari dell'Indice Bloomberg svettano anche i cinesi, che hanno accresciuto le loro fortune di 569 miliardi di dollari, secondi solo agli americani. La sfida Usa-Cina si vede anche da lassù. Zhong Shanshan detto Lupo Solitario, in tempo di pandemia è diventato l'uomo più ricco dell'Asia. In quale settore: vaccini, social, e-commerce? No: il cinese Zhong è il re dell'acqua minerale.
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