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LA SGASATA DEGLI SPECULATORI – DIETRO L’AUMENTO DELLE QUOTAZIONI DEL METANO IN EUROPA, RADDOPPIATE RISPETTO A 11 MESI FA, NON C’È SOLO LO STOP DELLE FORNITURE RUSSE ATTRAVERSO L’UCRAINA: C’È LA MANINA DI UN GRUPPO DI 380 FRA HEDGE FUND E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO, CHE HA AUMENTATO LE POSIZIONI RIALZISTE ATTRAVERSO I FUTURES, CIOÈ I CONTRATTI DERIVATI A SCADENZA FRA UN MESE O SU PERIODI BREVI – SI SCALDA ANCHE IL FRONTE DEGLI STATI UNITI, PRIMO FORNITORE DI GAS NATURALE LIQUEFATTO DELL’EUROPA ASSIEME AL QATAR: IL PREZZO DEL METANO SUL MERCATO USA IERI È BALZATO FINO A +10,7%...

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1 - COSÌ LA GRANDE SPECULAZIONE DEI FONDI SPECIALIZZATI SULL’ENERGIA HA RADDOPPIATO I PREZZI DEL METANO

Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

forniture di gas

Ieri il prezzo del gas in Europa, misurato alla cosiddetta Title Transfer Facility (Ttf) di Amsterdam, è sceso rapidamente: meno 4,89% in un giorno a 47,2 euro a megawattora, la quotazione più bassa dell’ultima decina di giorni. Ma quel valore fissato all’Intercontinental Exchange (l’Ice) in Olanda resta il doppio rispetto a undici mesi fa e quasi un quarto sopra ai livelli di metà dicembre.

 

L’interruzione del flusso di metano dalla Russia attraverso l’Ucraina è la ragione apparente; i movimenti degli hedge fund e altri fondi d’investimento sul quel mercato invece è quella reale.

 

[…]

 

fornitura gas russo

Un’analisi del Ttf mostra che, almeno negli ultimi dodici mesi, il prezzo del gas ha seguito le mosse di una specifica categoria di partecipanti all’Ice: un gruppo di 380 fra hedge fund e altri fondi d’investimento. Sembrano essere stati loro a determinare le quotazioni con le loro scelte, non di rado puramente speculative. Il prezzo del gas alla Ttf è infatti salito nell’ultimo anno con il crescere dei volumi delle posizioni rialziste assunte dai fondi attraverso i futures, cioè attraverso contratti derivati a scadenza fra un mese o su altri periodi per lo più brevi.

 

ttf borsa gas amsterdam

I dati dell’Ice dicono che in gennaio e febbraio scorsi le posizioni nette sulla Ttf dei fondi erano ribassiste in misura crescente. E il prezzo del gas infatti è sceso, da 29 a circa 23 euro a megawattora. Da marzo alla fine di giugno però i volumi su posizioni rialziste nette — cioè sul saldo fra «long» e «short» — sono saliti sempre di più, fino a scommesse al rialzo dei prezzi per volumi di forniture da 149 milioni di megawattora. Con quelle, il prezzo del gas alla Tff è salito in parallelo a 34 euro a megawattora.

 

Di solito un investitore speculativo compra un contratto a scadenza con consegna del prodotto - per esempio - fra un mese o fra tre mesi a un prezzo superiore a quello del momento, se pensa che quel prezzo salirà. Che troverà dunque qualcuno disposto a comprare a quel prezzo. Ma il fatto stesso di rastrellare futures con prezzi più alti ne alimenta la domanda, altera la percezione del prezzo «giusto» e finisce per trascinare al rialzo le quotazioni.

 

PUTIN E IL GAS - BY EDOARDOBARALDI

È ciò che accaduto da giugno in poi. Da quel momento, i fondi all’Ice di Amsterdam hanno continuato ad ammassare posizioni rialziste. A fine novembre erano raddoppiate, come volumi, rispetto ai livelli di cinque mesi prima. E il prezzo del gas Ttf aveva seguito fedelmente le loro mosse, salendo fino quasi a 50 euro a megawattora. […]

 

Certo ad alimentare quelle posizioni rialziste dei fondi sono stati due fattori: prima l’attesa dell’interruzione a fine anno dei flussi dalla Russia, pari al 5% delle forniture via gasdotto all’Europa; poi le previsioni meteo di un inverno freddo. Così i prezzi sono saliti anche se in realtà l’offerta di gas è sempre rimasta abbondante.

 

Il paradosso è che gran parte dei prezzi su volumi immensi di gas fisico in Europa sono trainati dalle quotazioni della Ttf, cioè dalle scelte di pochi hedge fund su piccoli volumi virtuali espressi in contratti futures. Così il mercato reale funziona malamente. Ma quello finanziario all’Ice funziona così bene, per gli hedge fund, che il loro numero quali investitori sulla Ttf è raddoppiato negli ultimi due anni da 186 a 380.

 

2 - ALLARME GAS, NEGLI USA SALE DEL 10%

Estratto dell’articolo di Fausta Chiesa per il “Corriere della Sera”

 

forniture di gas

[…] nel frattempo si apre un altro fronte: negli Stati Uniti, diventati il primo fornitore di gas naturale liquefatto dell’Europa assieme al Qatar, il prezzo del gas ieri è balzato fino a un massimo del + 10,7% in un solo giorno. Sul mercato Henry hub ha toccato i 3,71 dollari per million British thermal units, tre mesi fa scambiava sotto 2,5 dollari.

 

Un rialzo stabile delle quotazioni americane causerebbe rincari anche nella Ue, che già paga il Gnl più del metano via gasdotto. Ieri il presidente Joe Biden, il cui mandato scade tra due settimane, ha vietato nuove trivellazioni offshore di petrolio e gas nella maggior parte delle acque costiere, uno sforzo dell’ultima ora per bloccare un’eventuale azione dell’amministrazione Trump volta a espandere le esplorazioni.

 

GNL - GAS LIQUIDO

Ma è stato soprattutto il freddo intenso a far schizzare il prezzo negli Usa. Freddo a cui si guarda anche in Europa per la tenuta del livello degli stoccaggi. Per far scendere le quotazioni, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha proposto di mettere un tetto al prezzo.

 

«La stampa internazionale finora non ha dato seguito alla proposta italiana — commenta Simona Benedettini, economista dell’energia — e per vedere quali sono le opinioni dei partner Ue il primo Consiglio europeo dell’energia sarà il 17 marzo. Ma introdurre un tetto sarebbe rischioso in un momento in cui dobbiamo sostituire il gas russo e c’è una ripresa della domanda asiatica, soprattutto da parte della Cina. Il tetto renderebbe il mercato europeo meno attrattivo».

 

joe biden g20 rio de janeiro foto lapresse

Sul consenso nella Ue, poi, ci sarebbe da mettere in conto una prevedibile opposizione dei Paesi Bassi, grandi produttori ed esportatori di metano, e probabilmente anche della Francia, che esporta energia elettrica da fonte nucleare facendola pagare più delle tariffe che applica internamente. L’Italia l’anno scorso ha importato 52 Terawattora di energia su poco più di 300 Thw di consumi annuali nazionali (dati Terna).

 

Ma anche se il gas non dovesse salire più e si stabilizzasse attorno a 48-50 euro al megawattora si tratterebbe comunque di livelli più alti di un anno fa e con aumenti del 20% nelle ultime tre settimane. Rincaro che — riporta un’analisi del centro studi di Unimpresa — rischia di costare caro alle piccole e medie imprese italiane. Il consumo delle Pmi è di circa 10 miliardi di metri cubi annui su 61 miliardi complessivi in Italia. L’aumento di 15 euro comporterebbe un aggravio di 1,575 miliardi. […]

ttf borsa gas amsterdam