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Google nel 2015 ha risparmiato 3,6 miliardi di dollari di tasse, parcheggiando circa 15,5 miliardi di dollari di liquidità alle Bermuda. Secondo i filing Olandesi del colosso Usa visionati da Bloomberg, Google (ora Alphabet) avrebbe spostato la liquidità della sua sussidiaria olandese, Google Netherlands Holdings Bv, in una filiale delle Bermuda.
Alphabet avrebbe prima spostato il cuore dei suoi profitti fuori dagli Stati Uniti in Olanda - che peraltro non ha dipendenti – e successivamente li avrebbe dirottati nel paradiso fiscale. Va detto che il colosso Usa ha aperto una consociata in Olanda già nel 2004, ma spostando tutto alle Bermuda, il gruppo potrà ridurre la pressione fiscale dei profitti generati fuori dagli Usa al 6,4%, stando agli stessi filing depositati dalla società alla Sec, l’autorità che vigila sul mercato americano.
further future eric schmidt di google
Un portavoce della società ha precisato che “Google rispetta la normativa fiscale di ogni Paese dove opera”. Circa 12 miliardi dei profitti 2015 di Google arrivano dalla divisone irlandese, che raccoglie la maggior parte della pubblicità fuori dagli Usa. La fetta restante arriverebbe dalla sussidiaria basata a Singapore.
In questa triangolazione tra vari paradisi fiscali, che passano dall’Asia all’Europa per finire alle Bermuda, Bloomberg riporta che Google avrebbe “sottratto” al fisco americano 58,3 miliardi di profitti, stando ai filing depositati da Alphabet alla Sec. Il governo irlandese ha risolto il problema del buco nella normativa fiscale che permetteva alle società di beneficiare di un regime favorevole, normativa che però non sarà operativa fino al 2020.
In questi anni Google è stata messa in un angolo dalle varie autorità del mondo, che l'accusano di aver eluso il fisco. Anche l’Indonesia ha dato un ultimatum a Google, per sanare i suoi guai con il fisco entro il 31 dicembre, minacciando una possibile multa da 223 milioni di dollari. E lo scorso anno, anche le sedi in Francia e Spagna, erano state oggetto di una pesante indagine fiscale.
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