URSULA VON DER LEYEN HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO…
Andrea Greco per “la Repubblica”
Il vertice di Intesa Sanpaolo è confermato per tre anni, con Carlo Messina ad e Gian Maria Gros-Pietro presidente. Gli azionisti in assemblea li hanno confermati con voto ad ampia maggioranza, per la gestione che ha portato a 4,05 miliardi l' utile netto 2018, e per le promesse di migliorare quest' anno, anche senza fusioni transfrontaliere perché «non vediamo possibilità di creare sinergie e più valore per i nostri azionisti » , dice Messina, unendosi ad altri.
gian maria gros pietro carlo messina giovanni bazoli
Tra i soci in prima fila c' era Fondazione Cariplo ( 4,6%), che non potrà fare altrettanto perché il presidente Giuseppe Guzzetti non è ricandidabile; idem per la presidenza dell' Acri, che riunisce 88 Fondazioni con patrimoni da 40 miliardi. « Spero che Giovanni Bazoli possa restare vicino alla banca e che Guzzetti resti in un ambiente legato al mondo delle fondazioni. Sono figure difficilmente replicabili in Italia», ha detto ieri Messina. Guzzetti, in uscita dopo 22 anni, aveva puntato molto su Andrea Sironi, presidente di Borsa Italiana e vice presidente dell' Università Bocconi, cui a inizio anno propose di presiedere Cariplo.
Ma la trattativa, che sembrava chiusa, è da poco naufragata, e Sironi avrebbe declinato per motivi personali legati agli incarichi che ricopre. Un' alternativa, sempre accademica, potrebbe essere Giovanni Fosti, che alla Sda Bocconi si occupa di sanità non profit, o il sociologo della Cattolica Mauro Magatti, già nel cda dell' ente. La sensazione dietro le quinte è che i giochi siano aperti, le opzioni in crescita e non si possa escludere un " cavallo di ritorno".
Come Alberto Bombassei, patron di Brembo che Guzzetti aveva sondato nei mesi scorsi per il vertice Cariplo; o il giornalista Ferruccio de Bortoli, presidente dell' associazione Vidas. Nel contesto " liquido", risulta anche che sia tornata a bussare in Cariplo la Lega: nei panni di Giancarlo Giorgetti, che già provò nell' autunno 2018 un blitz per rafforzare la fazione leghista in Cariplo. In quel passaggio fu respinto, ora starebbe negoziando nuovi equilibri, attraverso la promozione di Andrea Mascetti nel cda, papabile per una delle due vicepresidenze.
L' avvocato varesino, vicino al leader Matteo Salvini e al presidente della Lombardia Attilio Fontana, già siede nell' organo allargato della Fondazione. Ci sono ancora 13 giorni al 14 maggio, data in cui Cariplo approverà il bilancio 2018 e renderà noti i 28 nomi della nuova Commissione di beneficenza. In realtà i nomi che mancano sono 10, cinque dal terzo settore e cinque cooptati tra personalità esterne ( di solito il presidente esce tra questi).
Guzzetti va sostituito perché non rieleggibile anche nella presidenza romana dell' Acri, rilevante per i rapporti con la politica e le istituzioni, anche attraverso la partecipazione del 16% in Cassa depositi e prestiti comune a diverse Fondazioni. Il candidato successore, come da pubbliche dichiarazioni, è Francesco Profumo, che presiede la Compagnia di San Paolo, primo azionista di Intesa Sanpaolo e con Cariplo unico ente con patrimonio sopra i 6 miliardi.
Ma a Torino ci sono forze che remano contro di lui, facendo perno sui M5s che amministrano il Comune, e mirano a disarcionare Profumo dalla Compagnia quando scadrà nel 2020. La presidenza Acri si assegna il 21 maggio. A dar retta alle voci dietro le quinte Profumo resta il candidato da battere. Tuttavia, forse anche per evitare colpi di coda della politica, l' Acri studia una riforma che potrebbe rafforzare il dg Giorgio Righetti e introdurre quattro vicepresidenze a tema.
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