DAGOREPORT - PER LA RUBRICA “OGNI MATTINA S’ALZA UN FREGNO E LA SPARA A SALVE”, OGGI CI TOCCA…
        
        Elisa Barberis per "La Stampa"
A Wall Street è considerata il nuovo "oro verde". A poco più di una settimana dalla legalizzazione in Colorado della marijuana - che dal primo gennaio si può acquistare anche nei negozi - sono già schizzati alle stelle i titoli legati al business della cannabis. Un'attività in piena espansione su cui numerosi investitori hanno deciso di puntare, dopo che in una ventina di Stati ne è stato approvato l'uso medico e in undici anche quello ricreativo.
L'iniezione di fiducia nel settore ha portato con sé un piccolo, ma significativo aumento dei prezzi delle "penny stock", le azioni delle aziende, a bassa capitalizzazione, che si occupano della coltivazione e vendita della canapa, oltre che di strumenti per il suo uso. Un fenomeno che gli esperti hanno definito come una "bubble-pot" (dal nome gergale con cui si indica questa droga leggera). E c'è già chi, preso dall'euforia, spera di trovare "la prossima Microsoft" tra queste imprese che hanno registrato rialzi da record.  
 
 
à il caso della Hemp Inc. , che utilizza le fibre di canapa industriale per l'abbigliamento e l'attrezzatura da campeggio, il cui titolo - che ora vale 8 centesimi di dollaro - ha segnato un +205% in meno di 72 ore. L'aumento del valore di GreenGro Technologies è stato addirittura del 1.714%: costa 80 centesimi un'azione dell'azienda che studia tecniche agricole ecosostenibili. Su anche Terra Tech (+29%), produttore di attrezzature per coltivatori, e Advanced Cannabis Solutions Inc. (+144%), che gestisce lo stoccaggio, così come la Medical Marijuana Inc. (+300%), attiva nel campo farmaceutico, e le bevande a base di cannabis di MediSwipe (+70%).
Medbox , produttore di macchinari per ospedali e distributori automatici per le farmacie, ha poi annunciato di voler adattare i propri dispenser per vendere marijuana: la pioggia di ordini in arrivo da Colorado, Illinois, Massachusetts, Nevada, Oregon e Washington, ha fatto guadagnare oltre il 65% in più.  
 
Secondo gli analisti il comparto ha un margine decisamente ampio ed entro il 2018 potrebbe rendere 10 miliardi di dollari l'anno.  
Se da una parte i numeri e i progetti in atto dimostrano la serietà di questo nuovo business, ad agosto la Financial Industry Regulatory Authority ha però invitato gli investitori alla cautela di fronte a fornitori potenzialmente fraudolenti, il cui scopo sia quello di creare un rialzo ingiustificato della domanda, attraverso la diffusione di informazioni ottimistiche fuorvianti.  
 
Intanto, mentre Minnesota, Ohio e Pennsylvania si preparano ad aprire alla cannabis a scopo terapeutico, in Colorado si spera che la legalizzazione abbia un forte impatto anche sul turismo. I tour operator di Denver sono già al lavoro per proporre ai migliaia di turisti attesi un pacchetto ad hoc che comprenda visite guidate nei centri di produzione e "degustazioni" nei coffee-shop.
cannabis 
In fila per la marijuana in Colorado 
MARIJUANA 
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