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Federico Rampini per Affari&Finanza - la Repubblica
Si è chiuso in modo eccellente il 2016 per Jeff Bezos e la sua Amazon: per la prima volta nei suoi 22 anni di vita, la regina mondiale del commercio online (e di tante altre cose) ha superato la soglia del miliardo di articoli consegnati a domicilio solo nella stagione delle feste natalizie.
E nella classifica degli oggetti più venduti in America durante le feste si sono piazzati con 5 milioni di pezzi ben due gadget "made in Amazon", Echo Home Assistant e Echo Dot, due versioni alternative dello stesso apparecchio: un cilindro nero senza fili, sensore sonoro che ascolta gli ordini, le richieste e le istruzioni del suo padrone, e li trasmette al sistema di intelligenza artificiale Alexa: l' assistente digitale con cui Amazon sfida Siri (la segreteria "quasi umana" dell' iPhone), e che a differenza di Siri non ha bisogno di abitare dentro un cellulare.
Tra le funzioni di Echo ce n' è una in particolare che offre delle sinergie evidenti col mestiere di Amazon: Echo è un assistente a cui possiamo ordinare di fare i nostri acquisti ovviamente di preferenza su Amazon. A facilitare l' exploit di fine anno su Amazon è stata una trovata tecnica, il comando Dash, offerto ai clienti Amazon Prime (gli abbonati al servizio "di prima classe"). Dash consente di riordinare i propri prodotti favoriti, con un solo tocco di polpastrello sullo schermo dello smartphone.
Visto che il 72% degli utenti di Amazon compra ormai dal proprio cellulare, Dash ha reso ancora più facile e veloce ordinare a ripetizione, chiedendo di essere riapprovvigionati: magari di prodotti da supermercato, come il dentifricio o la propria marca favorita di yogurt. La versione Dash Wand, "bacchetta magica", consente di pronunciare il nome del prodotto che si vuole comprare, oppure fotografarne il codice a barre dalla confezione che è già in frigo: e hoplà, magicamente lo stesso prodotto sarà in arrivo con la consegna Amazon. Frutta fresca o latte, merendine o cereali per la prima colazione: addio file alle casse dell' ipermercato.
L' INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Concorrenza a Siri-Apple, intelligenza artificiale e "nuvola" di memoria informatica, droni. Da questi esperimenti futuribili si passa alla spesa di frutta e verdura: Amazon non conosce limiti, decisa a invadere tutti i mestieri, dai più sofisticati a quelli tradizionali. Esiste una descrizione di quel che fa Amazon? O è impossibile circoscriverla, racchiuderla dentro una definizione?
Brian Stoffel, analista finanziario, sul sito Motley Fool elencato "le 10 ragioni per comprare azioni Amazon". La prima, e la più importante, secondo lui è questa: «Leggetevi il Mission Statement, la dichiarazione della vocazione aziendale. Non ha nulla a che vedere con il commercio online, o con i libri, o con la nuvola informatica. Il Mission Statement dice: vogliamo essere l' azienda più cliente-centrica del pianeta».
LE DIVERSIFICAZIONI
Questo spiega le diversificazioni apparentemente scollegate tra loro, prive di una logica comune: Amazon si avventura in business tanto diversi tra loro come il supermercato alimentare, lo streaming di film e serie televisive, la logistica e la consegna a domicilio che sono da decenni il mestiere di FedEx, Ups e Dhl. Se si riflette su quella descrizione della vocazione aziendale, riassume Stoffel, «per Bezos il compito è rivoluzionare tutte quelle attività dove i protagonisti attuali non soddisfano il consumatore quanto potrebbero, riscrivendone le regole».
Nata a metà degli anni Novanta e da sempre guidata dal suo fondatore, che ne è anche primo azionista col 18% del capitale (65 miliardi circa, è il valore della quota di Bezos) Amazon smise molto presto di essere il "libraio" online, per mettersi in concorrenza con un altro simbolo del capitalismo e del consumismo americano, la catena di ipermercati Walmart.
Il cammino percorso da allora è tantissimo e tuttavia le potenzialità restano immense, almeno sulla carta. In fondo, per quanto ci sembri un fenomeno già onnipresente e invasivo nell' American Way of Life dei nostri tempi, il commercio online tuttora cattura solo l' 8% di tutte le transazioni quotidiane "al dettaglio" nella vita del consumatore. C' è ancora spazio per crescere.
Tanto più se s' incrocia quel dato con un altro, apparentemente contraddittorio, ricordato da un titolo del Wall Street Journal a compendio dell' anno appena concluso: «22 milioni di famiglie americane non hanno comprato nulla da Amazon nel 2016». È ormai una minoranza della popolazione americana, quella dei non-clienti di Amazon; una corposa maggioranza (quasi 100 milioni di famiglie) ha effettuato almeno qualche acquisto dall' azienda di Bezos. E tuttavia, vista quanta parte di transazioni al dettaglio ancora avvengono nell' universo "fisico", quella maggioranza di clienti Amazon può imparare a comprare ancora di più, sempre di più, da un "fornitore unico".
Il quale, pur di catturarli, è disposto anche a rafforzarsi nella distribuzione tradizionale, aprendo numerosi negozi in carne ed ossa (o in mattoni e vetrine), come infatti sta già facendo. Del resto, in quanto a infrastrutture fisiche, il 44% della popolazione americana vive entro un raggio di 30 km da un "centro di soddisfazione", come Amazon chiama i propri magazzini della logistica, depositi merci e snodi di distribuzione per le consegne. Un altro indicatore del successo di Bezos è il rapido propagarsi della formula Prime, l' abbonamento a pagamento che dà diritto alle consegne gratis a domicilio entro 48 ore: a fine 2011 Prime aveva i suoi primi 11 milioni di abbonati, quattro anni dopo erano già 80 milioni.
LA CRESCITA INTERNAZIONALE
L' espansione all' estero ha margini di crescita visto che il 64% delle vendite online avvengono ancora nel Nordamerica, mentre non c' è ragione di credere che il successo non sia replicabile almeno in tutte le economie sviluppate. Ne sanno qualcosa i librai italiani, che forse all' inizio si illusero di fermare Amazon con l' aiuto di una banale inefficienza nostrana, cioè il pessimo servizio postale, e in pochi anni hanno subito una penetrazione dirompente.
Nessun ostacolo distributivo- logistico spaventa Bezos, che infatti proprio su questo terreno sperimenta a getto continuo: usa i droni per le consegne, ma su scala ancora più vasta si è comprato una quota azionaria di una compagnia aerea cargo, Atlas, con una flotta di venti Boeing 767. Sperimenta anche i camion senza guidatore, per rispondere a un problema di carenza di manodopera: mancano 48.000 camionisti negli Stati Uniti, nonostante che questo rimanga uno dei pochi mestieri da colletto blu ben pagati. E con 10 milioni di tonnellate di merci che viaggiano ogni anno su gomma, l' America è il terreno ideale per lanciare la sfida a Ups, FedEx, nonché a Uber e Google che scommettono sulle auto senza guidatore.
Allungando l' elenco delle sperimentazioni recenti, Bezos si è lanciato nell' abbigliamento, non più solo come distributore di prodotti altrui: adesso esiste un marchio di camicie da uomo "made in Amazon", si chiama Buttoned Down (traduzione: abbottonato), con prezzi che partono da 40 dollari. In quanto a Netflix, deve vedersela con un concorrente che nel videostreaming investe annualmente 3,5 miliardi.
amazon fresh consegna della spesa a casa
Amazon distribuisce e ormai produce pure i suoi contenuti cine-tv. Perché una costante di Bezos, fin dal 1994, è sempre stata questa: non ha paura di fallire, non ha paura di perdere. Tenta dieci esperimenti alla volta, accettando in partenza che nove possano andare in malora. E con la sua raccolta di capitali, può permettersi di fallire spesso, di attendere a lungo, molto più a lungo della maggioranza dei concorrenti.
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