DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Tonia Mastrobuoni per “la Stampa”
Standard & Poor’s taglia il rating di Volkswagen. Il giudizio sul gruppo tedesco è stato ridotto da A ad A- con la possibilità di ulteriori downgrade, «anche di due gradini». In una nota si legge che S&P’s prevede che Vw «dovrà sostenere costi notevoli sia per correggere i veicoli» col software truccato, sia «per pagare le multe delle cause avviate dai regolatori». Dagli Stati Uniti potrebbero arrivare anche guai dalle cause che si stanno moltiplicando.
In Germania è rimbalzata la notizia che Martin Winterkorn, che pensava di cavarsela lasciando la carica più pesante, quella di amministratore delegato del gruppo, dovrà rinunciare anche agli altri incarichi. Pressioni in questo senso sarebbero arrivate sia dalla Bassa Sassonia, azionista di Vw, sia dal sindacato dei metalmeccanici, IgMetall.
Il manager è ancora presidente del consiglio di sorveglianza di Audi, di una controllata Vw e consigliere Porsche. Ma Winterkorn ha anche un ruolo di primo piano nella Porsche Se Holding, la finanziaria cui fanno capo le quote del gruppo Vw detenute dalle famiglie Porsche e Piëch.
Come capo della finanziaria che ha la quota di controllo dell’azienda, ha ancora un’enorme influenza su Vw e potrebbe esercitarla anche sul suo successore alla guida del gruppo, Matthias Mueller. Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare l’annuncio ufficiale del suo addio da tutto.
VOLKSWAGEN MOTORE PULITO TRUFFA
I guai per Wolfsburg continuano ad aumentare. Werner Hoyer, capo della Banca di investimenti europea (Bei), ha confermato ieri alla Sueddeutsche Zeitung quanto anticipato da La Stampa e cioè che potrebbe chiedere la restituzione di miliardi di crediti agevolati incassati da Vw negli scorsi anni per lo sviluppo di motori “puliti”. Dal 1990 l’azienda avrebbe chiesto 4,6 miliardi di crediti alla Bei, di cui 1,8 miliardi ancora non restituiti.
Brutte notizie anche per la Germania: Brand Finance stila ogni anno la classifica dei Paesi dai marchi più forti sui mercati internazionali e ieri mattina ha comunicato che la Germania è stata spodestata dal primo posto da Singapore, causa lo scandalo Volkswagen.
martin winterkorn amministratore delegato volkswagen
Secondo il rapporto dell’azienda specializzata nell’analisi dei mercati finanziari, il gruppo di Wolfsburg ha perso 191 miliardi di dollari di valore, su 4.200 miliardi. Per Foreign Affairs, dunque, «paga già un prezzo alto per lo scandalo», e secondo il rapporto lo scandalo delle emissioni «è stato un colpo duro non soltanto per la reputazione dell’azienda, ma dell’intera Germania».
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