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Rosario Dimito per "il Messaggero"
Cdp stringe sul riassetto di Open Fiber (OF) e prova a sistemare qualche tassello nella tormentata telenovela su Aspi, dove opera a capo di un consorzio formato anche da Blackstone e Macquarie. In vista del cda straordinario di Via Goito convocato per stasera con due punti sul tavolo (informativa ed eventuale delibera su Aspi e nelle tlc), in queste ore sono in corso i negoziati bilaterali e paralleli per rimescolare le carte azionarie in OF, dove Enel e Cassa hanno il 50% a testa.
LUIGI GUBITOSI FRANCESCO STARACE
Sullo sfondo, con una prospettiva incerta nei tempi e modalità perché dipendenti dal governo e da altri soggetti, potrebbe realizzarsi la rete unica, ma per ora resta un discorso futuribile. Per il momento è vicino al traguardo il passaggio di OF nell' orbita della società controllata dal Tesoro (82,7%) e Fondazioni (15,9%).
Enel ha in mano da metà dicembre 2020 un' offerta binding di Macquarie per il suo 50%, pari a 2,65 miliardi in termini di equity value. A sua volta, Cdp ha lasciato cadere la prelazione sull' intera quota ma ha aperto un tavolo negoziale parallelo con il fondo australiano per acquisire il controllo della società di fibra ottica, lasciando il partner come socio finanziario.
Dopo settimane di conciliabili gestiti da Credit Suisse per Cdp, Mediobanca per Enel, CC & Soci (Claudio Costamagna) e Citi per Macquarie, nelle ultime ore sarebbero maturati gli sviluppi decisivi riguardanti, in particolare, gli accordi di governance fra Cdp e Macquarie. Cassa dovrebbe acquistare un numero di azioni tale da superare il 50%, atteso che l' 1% - ai valori della transazione con Enel - costa 53 milioni.
Via Goito avrà il controllo e la gestione in modo da far decollare al più presto gli investimenti: in base ai patti da sottoscrivere, dovrebbe nominare l' ad mentre il presidente sarebbe indicato dai due soci e al fondo internazionale spetterebbe la scelta del cfo e poteri di veto sugli investimenti. E' possibile che le parti trovino tutte le intese per permettere una delibera al consiglio di Cdp.
I PASSAGGI DELL' AUTORITÀ
L' altra informativa al board di questa sera riguarda il negoziato con Aspi. Dopo l' offerta binding del 31 marzo fatta dal consorzio (9,1 miliardi cash e richiesta di danni per complessivi 870 milioni), ci sono ancora alcuni aspetti della proposta da definire anche se non dipendono dagli offerenti.
Si tratta in particolare dei 400 milioni di ristori derivanti dal calo traffico per il Covid che il consorzio si è impegnato a girare alla holding. Atlantia vorrebbe garanzie sulla esigibilità della somma che il consorzio non può dare perché dipendente da un regolamento che dovrà essere predisposto dall' Art, l' Autorità di regolazione del traffico.
Dopo scambi epistolari risalenti a novembre scorso, il 12 aprile il Ministero competente (Mims) ha scritto all' Art esortandola a regolamentare non solo il settore delle concessioni autostradali ma anche quello del trasporto aereo. Domani è in calendario un consiglio dell' Art presieduto da Nicola Zaccheo che quasi certamente non dovrebbe occuparsi della questione perché essa è ancora in fase istruttoria. Sono in calendario altri due consigli (6 e 20 maggio), uno dei quali potrebbe essere quello giusto. Il cda di Cdp dovrebbe in ogni caso fornire una qualche risposta alle richieste di Atlantia con un possibile impegno derivante da assicurazioni dell' Art e del Mims consentendo al cda della holding (probabilmente venerdì 23) di deliberare la valutazione dell' offerta da sottoporre all' assemblea entro il 28 maggio.
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