LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO-…
Un'attrice del Ghana che ha posato per una foto nuda con suo figlio nel giorno del suo settimo compleanno è stata incarcerata per tre mesi per aver pubblicato "materiale osceno" e "violenza domestica". La madre single Rosemond Brown, meglio conosciuta come Akuapem Poloo, è stata condannata a 90 giorni dietro le sbarre dopo aver posato per la foto nel giugno 2020 e averla pubblicata sui social media, spingendo molte persone come la pop star americana Cardi B a definire la decisione “dura”'. Il tribunale della capitale ghanese Accra ha dichiarato l'attrice colpevole di aver pubblicato "materiale osceno" e "violenza domestica".
Durante l'udienza presieduta dalla sig.ra Christiana Cann, il giudice ha espresso preoccupazione per il forte aumento degli abusi sui minori in Ghana. Il giudice ha anche considerato la dichiarazione di colpevolezza dell'imputato, il fatto che sia un genitore single e il suo apparente rimorso per l'incidente. La signora Cann ha dichiarato: «Il tribunale è preoccupato per l'aumento di pubblicazioni di foto di nudo sui social media». «Ha chiesto il permesso del bambino prima di pubblicare la suddetta foto? Rispettava il diritto del bambino? No non l'ha fatto». ha aggiunto il giudice Cann ha aggiunto: «Un verdetto severo servirà da deterrente». L'avvocato dell'imputato Andy Vortia ha annunciato che il 19 aprile sarà presentato un ricorso contro la decisione.
Dopo la condanna, la star del rap statunitense Cardi B, 28 anni, è stata informata della sentenza da uno dei suoi fan, che le ha chiesto cosa ne pensasse della condanna di Akuapem. Ha detto su Twitter ai suoi 18 milioni di follower: «Ho visto molti americani fare servizi fotografici in questo modo. Anche se non è il mio stile, non penso che ci fosse nulla di erotico nelle foto. Penso che la prigione sia un po' dura. Forse sarebbe bastata la libertà vigilata sui social media o il servizio alla comunità».
In Ghana, la sezione 280 del Criminal and Other Offenses Act 1960 afferma che: «chiunque pubblichi o offra in vendita qualsiasi libro, scrittura o rappresentazione oscena, commette reato». La sezione 281 della legge stabilisce che è colpevole anche il fabbricante, il produttore, il possessore, l'importatore, l'esportatore, l'inserzionista o anche chiunque si occupi o assista nella circolazione, direttamente o indirettamente, di materiale "osceno".
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