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CHE SUCCEDE AL TITOLO CARIGE? IN DUE GIORNI SI E’ MOSSO IL 15% DEL CAPITALE: QUALCUNO PUNTA ALLA SCALATA? - SCIVOLATO AL MINIMO STORICO DI 17 CENTESIMI, CON UNA CAPITALIZZAZIONE DI POCO SUPERIORE AI 150 MILIONI DI EURO, IL TITOLO È DA DUE GIORNI STAR DELLA BORSA - MA LA BANCA DEVE RISOLVERE LA CESSIONE DI 3,4 MILIARDI DI CREDITI DETERIORATI
Massimo Minella per “la Repubblica”
Diciotto milioni di pezzi lunedì. Addirittura novantadue milioni ieri. In tutto 110 milioni, quasi il 15% del capitale scambiato. Ma che sta succedendo al titolo Carige? Depresso da tempo, scivolato al minimo storico di 17 centesimi, con una capitalizzazione di Borsa di poco superiore ai 150 milioni di euro, il titolo della banca dei liguri è da due giorni star assoluta della Borsa, con andamenti davvero anomali rispetto alla media delle negoziazioni, al punto che più di un'analista, ieri, ipotizzava possibili scalate a una banca che ha un solido azionista di riferimento, la Malacalza Investimenti, holding della famiglia genovese, titolare del 17,6% del capitale, ma solo un altro socio sopra la soglia del 2%, Gabriele Volpi al 6%.
Un larghissimo flottante, insomma, che potrebbe aver attirato l' attenzione di qualcuno in uno dei momenti chiave per il futuro di Carige. Nei giorni scorsi, infatti, il consiglio di amministrazione guidato dal nuovo ad Paolo Fiorentino ha approvato un aumento di capitale da 500 milioni di euro, superiore di 50 rispetto a quello indicato nei mesi scorsi, aggiungendo però per consolidare il rafforzamento patrimoniale anche cessioni di società e di immobili per 200 milioni.
Totale: 700 milioni, e soltanto per cominciare, perché Carige ha a valore di libro (ammortizzato) un patrimonio immobiliare di circa un miliardo di euro che fa ipotizzare nuove operazioni di cessione. Non solo. La banca sta cercando di risolvere in tempi rapidi l' altro grande ostacolo sulla strada del rilancio: la cessione di 3,4 miliardi di crediti deteriorati che la costringono a continue rettifiche di bilancio.
I primi 940 milioni di euro sono usciti dal perimetro della banca ieri sera, attraverso la cartolarizzazione con garanzie statali, collocati a investitori istituzionali. Ora si lavora per il "deconsolidamento" degli altri 2,4 miliardi, per cui si ipotizza una società veicolo, aperta anche ad altri soggetti. Azioni che il mercato ha mostrato di premiare, con un più 23% a fine giornata lunedì, a cui va aggiunto un altro 5% ieri. Ma con uno scambio vorticoso di azioni per tutta la giornata e a una chiusura a 25 cent, dopo aver toccato i 28.
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