RIUSCIRÀ MATTEO SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE…
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Sull'offerta pubblica di scambio Intesa-UBI è calato il silenzio. Carlo Messina ha fino al 7 marzo per depositare in Consob un piano più dettagliato e poi due mesi per portare a termine l'operazione, salvo ulteriori rinvii da coronavirus. Per ora non farà nessun rilancio sul concambio di azioni: non avrebbe nessun beneficio, sarebbe prematuro. L'obiettivo è tenere duro sull'offerta iniziale fino all'ultimo, e poi rilanciare sul gong, per mettere gli azionisti UBI con le spalle al muro con la consepevolezza però di aver portato a casa qualcosa di più rispetto allo scenario iniziale.
La partita è in mano all'attivissimo dirigente di Mediobanca Francesco Canzonieri, che da Reggio Calabria ha in brevissimo tempo scalato le posizioni di piazzetta Cuccia, e attualmente è Country Head per l'Italia a 41 anni e responsabile delle principali fusioni e acquisizioni in Italia.
Il ''Sindacato Azionisti UBI'' ha rinviato di nuovo la riunione per decidere una posizione davanti all'offerta di Intesa. Anche se nel patto c'è la famiglia di Giovanni Bazoli, che di Intesa è presidente emerito, i soci sono orientati per il no all'offerta. E visto che controllano il 18% delle azioni, bresciani e bergamaschi arriverebbero al 33% che serve per bloccare l'Ops.
Per questo è in corso una trattativa per limare al rialzo l'offerta. Ma ne sentiremo parlare pubblicamente il più tardi possibile, per evitare una bidding war che faccia diluire i soci Intesa più di quanto vogliano.
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