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Una settimana per mettere a punto la maxi-offerta da 7 miliardi di euro per Gvt, l’operatore brasiliano di telefonia fissa, internet e pay-tv controllato dal conglomerato francese dei media Vivendi, e battere così la concorrenza del socio (in uscita) Telefonica. Per Telecom Italia e i suoi advisor (Mediobanca, Citi e Bradesco) è venuto il momento di stringere sulla proposta che dovrà essere recapitata al gruppo transalpino.
Per convincere Vivendi a conferire Gvt in Telecom Italia l’amministratore delegato Marco Patuano - secondo indiscrezioni - sarebbe disposto a offrire una quota del 20% di Telecom che farebbe dei francesi, capitanati dal presidente Vincent Bolloré, il nuovo azionista di riferimento dell’ex monopolista italiano.
Oltre alla partecipazione, Vivendi manterrebbe una quota diretta in Gvt, che Telecom fonderà con la sua Tim Brasil, il secondo operatore mobile brasiliano, creando un gruppo integrato fisso-mobile-internet in grado di sfruttare appieno le opportunità di crescita dell’immenso mercato carioca. Per Vivendi, a cui verrà offerta una partnership strategica nella distribuzione dei contenuti, c’è inoltre l’opportunità di trovare nuovi sbocchi per i contenuti delle sue controllate Universal Music e di Canal+.
Il 28 agosto il cda di Vivendi esaminerà la proposta arrivata da Telefonica: 6,7 miliardi per rilevare Gvt, di cui 4 in contanti e il resto rappresentato dal 12% di Telefonica Brasil (dove Gvt verrà integrata con Vivo, il primo operatore mobile del Paese). I francesi, pur riservandosi di valutare l’offerta, hanno già fatto sapere che i suoi asset non sono in vendita.
La proposta degli spagnoli, che non sembra aver scaldato i cuori a Parigi, non sarà però l’unica sul tavolo. Prima del 28 agosto si saranno riuniti anche il cda di Telecom e Tim Brasil (si parla del 25 agosto) per approvare il piano italiano, la cui base sembrerebbe essere più in sintonia con i progetti di integrazione con le tlc di Vivendi e potrebbe godere del supporto di Bolloré, storico azionista di Mediobanca.
Il mercato già specula su un possibile rilancio degli spagnoli che, se riuscissero a mettere le mani su Gvt, risolverebbero i problemi antitrust in Brasile e si libererebbero della restante quota in Telecom (l’8,3%), messa a disposizione dei francesi. «Non escludiamo che Telefonica possa migliorare la sua offerta per Gvt» hanno rilevato gli analisti di Banco Sabadell. Chi gongola è Vivendi che, dopo aver rilevato Gvt nel 2009 per 7,7 miliardi di real (soffiandola proprio a Telefonica), ora si vede offrire il triplo di quanto investito con la prospettiva di una guerra al rialzo.
[r. e.]
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