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TRUMP SGASA IN FACCIA A PUTIN – NELL’ACCORDO SUI DAZI, “THE DONALD” HA IMPOSTO AI PAESI DELL’UE DI AUMENTARE GLI ACQUISTI DI PRODOTTI ENERGETICI AMERICANI PER 750 MILIARDI DI DOLLARI IN TRE ANNI – I COLOSSI A STELLE E STRISCE FESTEGGIANO: POTRANNO PIAZZARE IL LORO ENORME SURPLUS DI GAS NATURALE LIQUEFATTO, CHE ANDRÀ IN PARTE A SOSTITUIRE LE FORNITURE RUSSE ALL’EUROPA – COSÌ IL VECCHIO CONTINENTE DIVENTERÀ SEMPRE PIÙ DIPENDENTE DAGLI USA. SICURI CHE SIA UNA MOSSA SAGGIA LEGARSI AL FOLLE RICATTATORE DELLA CASA BIANCA? 

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Estratto dell’articolo di Vittorio Malagutti per www.editorialedomani.it

 

URSULA VON DER LEYEN - DONALD TRUMP

I primi a festeggiare sono i colossi del gas americano. Grandi gruppi come Cheniere energy, Venture Global, NextDecade che lunedì in Borsa sono partiti a razzo. Merito di Donald Trump, che nell’accordo sui dazi raggiunto domenica con Ursula von der Leyen ha inserito anche una maxi-fornitura di “prodotti energetici” americani. In sostanza, l’Unione europea si è impegnata ad aumentare i suoi acquisti dagli Stati Uniti, fino a un valore di 750 miliardi di dollari nell’arco di tre anni.

 

Un impegno che riguarda in buona parte il Gnl, cioè il gas naturale liquefatto che già l’Europa compra in gran quantità da produttori Usa.

 

[…]

 

gas naturale liquefatto - gnl

Alla fine, la stangata sui dazi è arrivata lo stesso, mentre Washington è riuscita comunque a imporre all’Unione di aprire i suoi porti a maggiori forniture di gas. A guadagnarci saranno gli americani, perché si garantiscono un mercato di sbocco per una materia prima che stanno producendo in sempre maggiori quantità. Boom di profitti in vista anche per gli importatori europei, dai trader alle grandi società energetiche, che sono in grado di approfittare della differenza tra il costo d’acquisto del gas liquefatto Usa, a cui va aggiunta la spesa per il trasporto, e il prezzo di vendita in Europa, un prezzo che dipende dalla quotazione del mercato Ttf di Amsterdam.

 

PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI

Per dare un’idea della forbice tra i due valori, va ricordato che al Ttf al momento si viaggia intorno ai 32 euro al megawattora, mentre il prezzo di riferimento per gli Stati Uniti (Henry Hub price) è inferiore ai 10 euro.

 

Non è un caso, allora, che giusto un paio di settimane fa, l’Eni abbia annunciato un accordo con gli americani di Venture Global, che a partire dal 2030 si sono impegnati a fornire al gruppo italiano 2 milioni di tonnellate all’anno di Gnl per un ventennio.

 

I produttori Usa sono ben felici della politica delle porte aperte europea, imposta a suon di minacce da Trump. Il cambio della guardia alla Casa Bianca ha portato all’abolizione immediata dello stop ai permessi per nuovi impianti di estrazione e liquefazione imposto da Biden nel 2024.

 

gas naturale liquefatto - gnl

Secondo un recente report dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia, si trovano negli Stati Uniti il 95 per cento dei nuovi programmi d’investimento che hanno preso il via nei primi sei mesi dell’anno in tutto il mondo.

 

[...] entro il 2030, sempre secondo l’Aiea, il Gnl disponibile per l’export a livello globale aumenterà a un ritmo senza precedenti e saranno ancora gli Stati Uniti a dominare il business. Questo significa che i produttori americani dovranno trovare il modo di piazzare questi quantitativi supplementari di materia prima, mentre gli analisti incominciano a dubitare che i mercati globali riescano ad assorbire tutto il gas che verrà estratto e liquefatto nei prossimi anni.

 

Ursula von der leyen e donald trump a Turnberry in Scozia - foto lapresse

L’Europa, da parte sua, punta ad azzerare le forniture provenienti dalla Russia, un flusso che per effetto delle sanzioni è già molto diminuito senza però fermarsi del tutto. Ecco perché il Vecchio Continente sta già aumentando gli acquisti di gas americano ed è pronta a comprarne ancora di più.

 

Nei primi sei mesi del 2025, l’Aiea ha registrato un incremento del 45 per cento delle forniture americane all’Europa, un boom che ha spinto dal 33 al 40 per cento la quota di gas liquefatto sul totale del gas importato.

 

In Italia la situazione è simile. Il Gnl statunitense giunto via nave nel nostro paese tra gennaio e giugno pesa per il 45 per cento del totale e ha ormai distanziato nettamente quello proveniente di un altro grande esportatore come il Qatar, che vale non più del 25,8 per cento.

 

DONALD TRUMP GIOCA A GOLF IN SCOZIA - FOTO LAPRESSE

Con l’entrata in funzione dei due impianti di Piombino e di Ravenna, la capacità di rigassificazione italiana ha raggiunto i 28 miliardi di metri cubi e in teoria sarebbe in grado di coprire il 40 per cento circa della domanda nazionale di gas. Come dire che tutto è pronto per la nuova ondata di gas targato Usa. Come Trump comanda. E tanti saluti al green deal.

gas naturale liquefattoGAS N ROSES - MEME BY CARLI