donald trump - petrolio

TRUMP SI DÀ UNA BARILATA SUI COGLIONI – LE SANZIONI ALLE GRANDI COMPAGNIE PETROLIFERE RUSSE POSSONO TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG: COSTRINGENDO MOSCA A TAGLIARE LA PRODUZIONE, L’EFFETTO SARÀ ANCHE QUELLO DI FAR SALIRE I PREZZI GLOBALI DEL GREGGIO, CON INEVITABILI RIPERCUSSIONI SUGLI AMERICANI (E IL PROSSIMO ANNO CI SONO LE MIDTERM) – IN COMPENSO SARANNO FELICI I PRODUTTORI USA: PREZZI TROPPO BASSI RENDONO SCONVENIENTE LO SHALE, PRODOTTO DALLE ROCCE DI SCISTO, CHE LA FA DA PADRONE NEGLI USA...

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Estratto dell’articolo di Filippo Santelli per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/esteri/2025/10/24/news/russia_sanzioni_usa_dollaro_rosneft_lukoil_putin_trump-424933635/

putin trump

 

Reliance, il colosso indiano della raffinazione, che «ricalibrerà» – leggi: taglierà – le importazioni di greggio russo. I giganti di Stato cinesi che al momento, rivela Reuters, hanno smesso di farselo spedire via mare. Se il buon giorno delle sanzioni si vede dal mattino, il colpo inferto da Donald Trump a Vladimir Putin pare arrivato a segno.

 

Il bersaglio è quello grosso, visto che gli introiti sulle esportazioni del petrolio – per quanto quest'anno in discesa di oltre il 20% a 100 miliardi di dollari – rappresentano la prima voce di entrate della barcollante economia di guerra russa. […]

 

petrolio russo

L'impatto delle sanzioni americane ruota attorno alla forza del dollaro, dominatore del mercato del petrolio e del sistema finanziario mondiale, da cui gli Stati Uniti possono "escludere" i soggetti sgraditi. Il colosso di Stato Rosneft e quello privato Lukoil, da ieri, hanno perso la capacità di operare in biglietti verdi, cosa che ne limiterà molto le operazioni estere (a cominciare da quelle che conservano in Europa).

 

vladimir putin e donald trump - meme by 50 sfumature di cattiveria

Ma ancora più d'impatto sono le cosiddette sanzioni secondarie, rivolte a società e banche di Paesi terzi che fanno affari con i reietti russi.

 

Per quanto l'amministrazione ne parli in modo più vago, basta la minaccia per mettere il resto del mondo di fronte a un ricatto: tagliare i rapporti o rischiare di perdere l'accesso alla finanza che conta.

 

[…]  L'obiettivo è fare in modo che i principali clienti della Russia smettano di comprarne greggio e derivati. […] Chi sono questi clienti? Di 5,5 milioni di barili spediti ogni giorno oltre confine circa metà va in Cina, via mare o tubo. Che Pechino riduca in maniera significativa e duratura gli acquisti è difficile, considerata l'alleanza con la Russia, la convenienza di compare "a sconto" da un venditore in difficoltà e il fatto che il suo yuan rappresenta ormai un sistema finanziario parallelo al dollaro.

 

petrolio russo

Più sotto pressione appare invece l'India, che compra circa 1,5 milioni di barili al giorno, anche se sarà dura rinunciare ai lucrosi affari che questo flusso scontato le garantisce da un paio di anni. In che misura chiuderà i rubinetti dipenderà anche dalla decisione che gli Stati Uniti mostreranno nell'applicare le sanzioni. […]

 

In attesa di sciogliere i dubbi, la mossa americana fa comunque passare in secondo piano il nuovo e più basso tetto al prezzo del petrolio russo che l'Europa ha introdotto lo scorso agosto, senza convincere gli Usa a seguirla. Così come il diciannovesimo pacchetto di sanzioni approvato ieri dai 26 Paesi Ue (meno l'Ungheria) che bloccherà tutte le importazioni di gas liquefatto russo – partita da 10 miliardi l'anno – ma solo dal 2027.

vladimir putin xi jinping

 

Se davvero le sanzioni toglieranno a Mosca i suoi principali clienti, costringendola a ridurre la produzione, l'effetto sarà anche far salire i prezzi globali del greggio. Trump ha potuto agire ora perché sono a livelli molto bassi, ma ieri sono subito schizzati al rialzo del 6%. Che costo sarà disposto a far pagare agli americani, per farne pagare uno più alto a Putin, è un'altra grande incognita.