DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
- CHE SUCCEDE IN TIM
DAGONEWS
Fulvio Conti per conto di Elliott sta trattando con de Puyfontaine un eventuale spezzatino: non solo la Rete, Vivendi ha chiesto di avere la redditizia Tim Brasil (lo vuole Genish), e lascerebbe a Elliott tutto il resto.
Il fondo “avvoltoio” discuterebbe poi l’eventuale cessione della rete a CDP. Ma l’istituto presieduto da Claudio Costamagna è in pieno conflitto di interessi: è socio infatti in due reti in concorrenza, Tim e Open Fiber. Le carte della trattativa sono in mano a Conti e a Fabrizio Palermo per CDP, sull’altro tavolo de Puyfontaine e Genish.
Gubitosi ha promesso a Conti di essere pronto a fare l’ad, mollando il suo ruolo di commissario Alitalia.
In Francia Bolloré è messo male e sta cercando di arbitrare i suoi investimenti in Italia (è secondo azionista di Mediobanca, oltre a Tim). Il finanziere bretone fa leva su Piazzetta Cuccia e sull’amicizia con Mustier (Unicredit) e Donnet (Generali).
CDP deve decidere cosa fare e senza governo in carica diventa difficile. Costamagna non può sperare né in Salvini né in Di Maio: gli rimproverano la gestione “politica” di CDP. E lui si è affidato, in maniera amicale, nelle mani della pr meneghina Giuliana Paoletti.
- TIM: AZIENDA, EQUIVOCO CHE GENISH PRONTO A LASCIARE
(ANSA) - Tim, in una nota ufficiale, dichiara "equivoco" il titolo del giornale Sunday Telegraph che in un'intervista all'ad Amos Genish aveva parlato di "Telecom Italia boss 'ready to quit' over activist" (Numero uno di Telecom Italia pronto a lasciare ndr) Una frase, scrive il gruppo, che "non riflette lo scambio avvenuto tra Amos Genish e il giornale". Tim ricorda poi "che Amos Genish ad oggi non ricopre il ruolo di AD, ma di semplice Amministratore dell'azienda oltre alla carica di Direttore Generale.
Sarà il nuovo CdA, successivamente all'assemblea degli azionisti del prossimo 4 maggio, a nominare il CEO anche sulla base delle decisioni circa visione strategica e piano industriale". "I temi espressi nell'intervista odierna rispetto a possibili futuri assetti del CdA e la necessità di una presa di posizione rispetto al Piano Industriale - aggiunge il co,unicato - erano inoltre stati già affrontati e spiegati in una recente intervista rilasciata sempre da Amos Genish al Sole 24 Ore del 19 aprile".
- TIM: ELLIOTT, NESSUN PIANO ALTERNATIVO A GENISH
(ANSA) - Il fondo Elliott conferma "pieno supporto" ad Amos Genish, e ribadisce che "non c'è alcun piano alternativo" a quello costruito dall'ad di Tim. "Elliott e i suoi candidati indipendenti sostengono pienamente Genish e sono incoraggiati dal fatto che Genish si è impegnato a restare in Tim ad eseguire il suo piano con il pieno supporto del cda, indipendentemente dalla sua composizione", si legge in una nota del fondo americano.
"Se eletti, i consiglieri indipendenti valuteranno il merito delle proposte di Elliott per creare valore" e lo faranno "insieme con il management allo scopo di determinare se e quando implementarle nel miglior interesse di creazione di valore a lungo termine per tutti gli azionisti. Elliott è solo un azionista.
Il cda di Tim e il management team avranno la responsabilità di individuare il timing ottimale e la strategia per il gruppo", si legge ancora nella nota, pubblicata sul sito Transformingtim. L'azione di Elliott ha l'obiettivo di assicurare che Genish e il suo team "siano equipaggiati per massimizzare la creazione di valore del business plan allineando Tim alle migliori best practice in materia di corporate governance e dotando la società di un board di consiglieri indipendenti altamente qualificati".
"A questo scopo Elliott ha proposto una lista di dieci indipendenti, altamente qualificati, credibili candidati che condividono la visione di Genish per il futuro di Tim e che sostengono totalmente il piano industriale di Tim". Elliott ribadisce che la nomina dei suoi candidati, su cui deciderà l'assemblea del 4 maggio, è lo strumento per risolvere il tema della "scadente gestione" di Vivendi che ha prodotto "problemi di corporate governance molto preoccupanti e un pervasivo e persistente sconto di valutazione" delle azioni in Borsa.
- ELLIOTT, SU SCORPORO RETE DECIDERANNO GENISH E CDA
(ANSA) - Il fondo Elliott ritiene le sue proposte sullo scorporo della rete compatibili con le posizioni dell'ad Amos Genish e si dice disponibile a subordinare il ritorno al dividendo al conseguimento dell'investment grade da parte di Tim, in linea con la strategia del management. Sul tema della scorporo della rete, Elliott rileva "l'affermazione di Genish sulla possibilità di vendere una quota di minoranza mantenendo il controllo: '…Ho detto agli investitori che siamo pronti ad aprire una quota di minoranza del capitale e a quotare la rete a patto che il futuro status regolamentare sia assicurato'".
Il fondo Usa, si legge nella nota, "ha fiducia nella capacità del management e di un board indipendente di valutare queste iniziative nell'interesse di massimizzare il valore per gli azionisti". Riguardo al tema del dividendo, "alla luce della prospettiva di Tim di raggiungere l'investment grade nel 2018, Elliott accetta l'importanza di raggiungere questo target prima di impegnarsi a pagare un dividendo"
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