UNICREDIT FOR PRESIDENT - LA NUOVA GOVERNANCE ARRIVA IN BANKITALIA: CALANDRA INCONTRA IL GOVERNATORE IGNAZIO VISCO - I NOMI IN POLE PER IL DOPO RAMPL: GROS-PIETRO, TANTAZZI, GIUSEPPE VITA MENTRE IL QUARTO POTREBBE ESSERE PAOLO SCARONI - INTANTO LE GRANDI FONDAZIONI AZIONISTE SI RIVEDONO PER DISCUTERE LA RIPARTIZIONE DEI POSTI NEL NUOVO CDA - IL SEQUESTRO DELL’1,2% DELLA QUOTA DELLA LIA SGONFIA LE CHANCE LIBICHE DI CONFERMARE IL POSTO - SI SMONTA LA QUERELLE SU EGON ZEHNDER…

Rosario Dimito per Il Messaggero

La nuova governance di Unicredit arriva in Bankitalia e le grandi fondazioni si rivedono per discutere la ripartizione dei posti nel nuovo Cda tenendo presente che sul piatto del negoziato ci sarebbe anche un posto in Mediobanca. Ieri mattina, secondo quanto risulta a Il Messaggero, il vicepresidente Vincenzo Calandra Buonaura avrebbe avuto un incontro col governatore Ignazio Visco.

Calandra, docente a Bologna, vicepresidente in quota Carimonte, ha avuto l'incarico dagli organi di piazza Cordusio di disegnare i nuovi profili di professionalità dei consiglieri dal punto di vista qualitativo e quantitativo e in questo ambito, insieme a Egon Zehnder, sta selezionando i papabili alla presidenza.

Il colloquio col governatore rientra nel suo mandato allo scopo di confrontarsi sulle modalità che dovranno ispirare la scelta. Chiaramente il dialogo con via Nazionale non sarebbe sceso nel merito dei nomi ma avrebbe riguardato lo ‘skill', cui ha fatto riferimento due giorni fa Federico Ghizzoni, da cui è possibile risalire alle candidature: statura ed esperienza dei mercati internazionali, specie delle aree dove opera Unicredit, conoscenza del mondo bancario, capacità di gestione imprenditoriale e di lettura dei bilanci.

Calandra avrebbe lavorato sodo anche nello scorso week end, incontrando i papabili destinati a far parte della rosa finale di quattro, tutti di elevato standing e prestigio e coi numeri aderenti allo schema tracciato. Ne dovrebbero far parte Gian Maria Gros-Pietro, Angelo Tantazzi, Giuseppe Vita mentre il quarto potrebbe essere Paolo Scaroni, nonostante qualche settimana fa, parlando a margine di un evento all'estero, Ghizzoni abbia fatto riferimento a un presidente non esecutivo. Dal riserbo che circonda il colloquio in Bankitalia, sembra però che Visco condivida le modalità per la ricerca del nuovo presidente che potrebbe avvenire dopo Pasqua.

Quasi in contemporanea all'incontro Calandra-Visco, a Bologna si sarebbero incontrati i presidenti delle principali fondazioni: Andrea Comba (Crt), Paolo Biasi (Cariverona), Marco Cammelli (Monte di Bologna), Andrea Landi (Cassa di Modena). L'incontro, più sul nome del sostituto di Dieter Rampl si sarebbe focalizzato sulla ripartizione dei 19 posti del futuro cda che sarà eletto l'11 maggio, tra le varie categorie di azionisti.

Gli enti che detengono il 12%, ne vorrebbero indicare non meno di sette. Ma da qualche giorno sul piatto del negoziato ci sarebbe anche una poltrona di grande caratura: quella in Mediobanca che dovrebbe lasciare quanto prima Fabrizio Palenzona. Al cda di Unicredit di martedì scorso è stato deciso che Rampl e Theodor Weigel, per effetto della norma sulle incompatibili tra cariche in banche e assicurazioni concorrenti, si dimettono a far data dal 19 aprile. Rampl sarà «il punto di riferimento in Mediobanca» ha detto Ghizzoni.

Tra coloro ai quali si applica l'art. 36 c'è anche Palenzona che non lasciando piazza Cordusio, automaticamente abbandonerà Mediobanca. Dove Unicredit dovrà scegliere un nuovo rappresentante. Nel vertice di ieri sarebbe stato confermato l'orientamento di indicare sette posti in piazza Cordusio. Riguardo agli altri, il sequestro dell'1,2% della quota della Lia sgonfia le chance libiche di confermare il posto.

Aabar ne vorrebbe due visto che difficilmente spunterà una delle vicepresidenze che dovrebbero ridursi a due: una a Verona che potrebbe anche essere vicaria (accontentandosi però di un solo posto) e una a Crt. Ma per far quadrare il cerchio ci sarebbe anche il posto in piazzetta Cuccia.

Intanto si smonta la querelle su Egon Zehnder. Un paio di settimane fa un altro head hunter Spencer Stuart ha inviato una mail ai consiglieri: «Ci permettiamo di suggerire l'utilizzo di un advisor senza sostanziali rapporti in essere con Unicredit e/o con uno o più dei suoi azionisti per la presentazione di una lista di minoranza, cosa che certamente ne pregiudicherebbe l'indipendenza». Allusione a presunti rapporti contestuali di Egon Zehner con piazza Cordusio e con Assogestione. Ma Egon Zehnder ha smentito di trovarsi in conflitto.

 

 

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