DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
Federico Rampini per “Affari & Finanza - la Repubblica”
Geraci, Di Maio, Sequi - Presentazione della Via della Seta
Un Piano Marshall con gli steroidi. Una strategia delle alleanze più moderna e meno costosa della proiezione militare delle forze armate Usa su scala planetaria. Un modo per superare il ruolo dello Stretto di Malacca come "vena giugulare" in caso di conflitto America-Cina. Sono alcune interpretazioni illuminanti sulla scommessa del secolo, i mille miliardi che Pechino ha promesso d' investire per fare dell' Eurasia davvero un continente solo. Nella sfida Usa-Cina c' è una dimensione strategica.
CINA - LA NUOVA VIA DELLA SETA
Un ruolo preminente spetta alla Belt and Road Initiative (Bri è il nome ufficiale delle Nuove Vie della Seta). L' analisi di queste ricadute la trovo nel saggio di Sarwar Kashmeri, ricercatore di origine indiana: "China' s Grand Strategy: Weaving a New Silk Road to Global Primacy". È suggestivo il parallelo con il Piano Marshall. Il consenso verso l' egemonia Usa venne edificato su aiuti che facilitarono la ricostruzione post-bellica e innescarono un trentennio di progresso. Oggi la Cina deve fronteggiare un' America che mantiene una soverchiante superiorità militare: la spesa in armamenti di Pechino è solo un terzo rispetto a quella di Washington, almeno ufficialmente. Ma la Repubblica Popolare non tenta di competere sullo stesso piano: costruire l' equivalente delle flotte Usa guidate da 11 portaerei nucleari sarebbe troppo lungo e costoso.
Da un lato Pechino persegue una strategia di guerra asimmetrica, che con investimenti più leggeri ha già reso inattaccabili le sue coste. D' altro lato con le Nuove Vie della Seta si sta costruendo la sua contro-rete di alleanze. Il paragone con il modello americano basato su formali trattati di alleanza (col Giappone e la Corea del Sud, o con i partner europei del Patto Atlantico) è fuorviante. L' economia, il commercio, le infrastrutture possono creare una comunità d' interessi altrettanto solida dei trattati formali. Gli investimenti della Cina attraverso la Bri fanno gridare al neocolonialismo, ma lo stesso tipo di proteste si levarono negli ambienti antiamericani dell' Europa occidentale verso il Piano Marshall.
L' altro aspetto interessante è il cordone di infrastrutture terrestri che attraverso l' Asia centrale, dal Pakistan al Kazakstan, promettono di ridurre la dipendenza della Cina dalle superpetroliere che attraversano lo Stretto di Malacca. Quel passaggio navale è la vena giugulare dove le flotte militari Usa potrebbero strangolare Pechino in caso di conflitto.
In futuro potrebbe non essere più così vitale. Il corridoio Cina-Pakistan ridurrebbe la distanza dal Medio Oriente alla Cina dagli attuali 12.900 km a soli 3 mila. Kashmeri, che è cresciuto a Mumbai, osserva che anche la sua India pur non aderendo formalmente alla Bri per motivi politici, è una delle maggiori beneficiarie di quegli investimenti cinesi.
ESPANSIONE DELLA CINA IN AFRICApaolo gentiloni con xi jinping al forum per la via della seta 1 VIA FERROVIARIA DELLA SETACINA E AFRICACINA SUD AFRICAESPANSIONE DELLA CINA IN AFRICA DONALD TRUMP XI JINPING
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