VOLO INTERROTTO - LA VICENDA DELLA CONCESSIONE DEGLI SLOT DI LINATE FRA ALITALIA E EASYJET STA DIVENTANDO UNA FIGURACCIA INTERNAZIONALE - LA COMPAGNIA AEREA BRITANNICA È INCAZZATA A MORTE PERCHÉ IL CONSIGLIO DI STATO HA SOSPESO LA CESSIONE DI SLOT DECISA DALL’ANTITRUST – EASY JET: “IL PROTEZIONISMO NON CI PORTA DA NESSUNA PARTE. È CONTRO I CONSUMATORI”…

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Gianni Dragoni per "Il Sole 24 Ore"

«Il protezionismo non ci porta da nessuna parte. Che figura ci facciamo come paese?» Frances Ouseley, italiana di padre inglese, dirige le attività in Italia di easyJet, la compagnia low cost britannica che ha ricevuto uno stop dal Consiglio di Stato ai voli da Roma a Milano Linate. Nella procedura aperta dall'Antitrust contro il monopolio di Alitalia-Cai, il 25 ottobre easyJet era stata selezionata come il vettore concorrente ammesso a volare su questa tratta.

Sulla rotta d'oro il monopolio dell'Alitalia di Roberto Colaninno cominciato quattro anni fa proseguirà almeno fino al 22 gennaio 2013, quando si terrà l'udienza di merito al Consiglio di Stato. Il decreto del 28 agosto 2008 varato dal governo Berlusconi per pilotare il passaggio alla Cai della polpa dell'Alitalia pubblica (senza debiti ed esuberi) e di Air One aveva assicurato al monopolio un periodo di grazia di tre anni. Un termine che è stato abbondantemente superato.

«EasyJet - ha detto Ouseley - ha appreso con stupore della decisione del Consiglio di Stato che ha temporaneamente sospeso il trasferimento degli slot di Alitalia necessari ad operare la Linate-Fiumicino. Alitalia ha già beneficiato di una proroga di fatto del termine ultimo entro il quale avrebbe dovuto cessare il monopolio, che era stato fissato al 28 ottobre 2012. (...) Non si capisce dunque come si possa concedere ad Alitalia altro tempo, a discapito dei legittimi interessi di easyJet e dei consumatori. Il rilancio del nostro Paese non ha bisogno di atteggiamenti protezionistici obsoleti e antieconomici».

Malgrado il disappunto, easyJet è «fiduciosa» che nell'udienza del 22 gennaio 2013 «il Consiglio di Stato confermerà la correttezza della decisione che l'Antitrust ha preso nell'interesse dei consumatori italiani, disponendone l'attuazione senza ulteriori indugi».

La compagnia britannica ha annunciato ieri ottimi risultati finanziari nel bilancio al 30 settembre 2012, con un aumento del 27,9% dell'utile prima delle tasse a 317 milioni di sterline e dell'11,6 per cento del fatturato a 3.854 milioni. L'utile netto è di 225 milioni di sterline, circa 280 milioni di euro al cambio corrente, l'utile per azione sale del 19% a 62,5 pence. I passeggeri sono aumentati del 7,1% a 58,4 milioni, il coefficiente di riempimento (load factor) è salito di 1,4 punti all'88,7 per cento.

Il consiglio ha proposto di aumentare il monte-dividendi ordinari da un quinto a un terzo degli utili, la cedola ordinaria raddoppia a 21,5 pence per azione. «È stato un anno di grande soddisfazione per gli azionisti e per i clienti. La puntualità dei voli è dell'89% a livello europeo», dice Ouseley. In Italia nei 12 mesi fino a settembre la capacità è aumentata del 9%, i passeggeri sono aumentati allo stesso ritmo a 12,5 milioni. «In Italia diamo lavoro a 820 persone assunte con contratto italiano, paghiamo le tasse in Italia e continueremo a investire, in questa stagione invernale aumentiamo del 6% l'offerta in Italia», spiega Ouseley.

A parte la causa al Consiglio di Stato, contro l'assegnazione a easyJet degli slot a Linate e Fiumicino sono stati presentati altri due ricorsi, pendenti al Tar del Lazio: uno della Ryanair, che si è candidata in sordina ad avere le autorizzazioni ai voli tra Roma e Linate, l'altro della stessa Alitalia, che ha presentato un secondo ricorso al Tar. La vicenda non risparmia i colpi di scena.

 

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