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UNA VIRGIN IN DONO AD AIR FRANCE (E ALITALIA)

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Marco Valsania per "Il Sole 24 Ore"

Richard Branson e la sua Virgin Atlantic sono pronti a intavolare trattative con la Air France-Klm - e anche con l'Alitalia - per la nascita di una joint venture destinata a offrire nuove rotte nei collegamenti con l'Asia, l'Africa e il Medio Oriente.

Per Virgin la decisione non è da poco: finora la compagnia britannica, frutto dei progetti del magnate Branson, ha difeso strenuamente la propria indipendenza. Una difesa continuata anche davanti a conti in perdita. Ma Virgin adesso, secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times, avrebbe concluso di dover correre ai ripari e di dover modificare il suo modello di business. Anzichè volare da soli, dare maggior spazio alle partnership.

Il passivo della compagnia nel 2012 ha superato gli 80 milioni di sterline, aggravato sia dai crescenti costi del carburante che dalla concorrenza sempre più spietata nei cieli mondiali. Virgin è reduce dall'annuncio di un congelamento degli stipendi nell'anno fiscale iniziato il primo marzo con l'obiettivo di contenere i suoi costi. È di quest'anno la fusione tra American Airlines e US Airways che darà vita alla maggior compagnia globale e dovrebbe dare un ulteriore giro di vita alle battaglie sulle rotte.

Virgin, in realtà, ha già in programma una venture per migliorare la redditività in particolare delle rotte con gli Stati Uniti: in gioco qui sarebbe la nascita di un'intesa di "profit sharing" con la Delta Airlines entro fine 2013. Delta avrebbe proposto in questo caso di entrare con una quota del 49% in Virgin in cambio di un investimento da 360 milioni di dollari. Il vettore statunitense ha inoltre già in vigore intese proprio con Air France-Klm e Alitalia su rotte transatlantiche. Delta e le altri compagnie coinvolte dovranno tuttavia ottenere un'approvazione di simili reti di patti - e di possibili estensioni alla Virgin - da parte delle autorità antitrust sia di Washington che di Bruxelles.

Ma la Virgin appare oggi convinta del nuovo percorso all'insegna di joint venture che potrebbero dare frutti di rafforzamento globale della compagnia. Le rotte non occidentali restano finora un punto debole del vettore di Branson, troppo poche per combattere ad armi pari con i leader dei cieli.

Una carenza che potrebbe essere ovviata da una nuova alleanza con Air France-Klm e Alitalia: a fronte di 19 destinazioni negli Stati Uniti e nei Caraibi per la Virgin si contano al momento soltanto quattro scali in Africa e sei in Asia. I potenziali alleati al centro del negoziato vantano invece almeno 25 destinazioni asiatiche e 60 tra il Medio Oriente e l'Africa. In questo contesto di ampliamento internazionale Alitalia, a detta degli osservatori, potrebbe portare il suo contributo alla joint venture.

Le voci di possibili contatti tra Virgin e le altre compagnie europee aveva già mobilitato negli ultimi giorni siti e analisti americani. Un sito di satira come Cranky Flier aveva ipotizzato un'alleanza tra Virgin America, la compagnia statunitense lanciata da Branson, e Alitalia. Il primo aprile aveva scherzato su un rebranding del gruppo sotto il nome Alitalia America. Quello era soltanto un pesce d'aprile. Ma le trattative tra Air-France-Klm e Alitalia nei clienti internazionali sono ben più serie.

 

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