DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Rosario Dimito per il Messaggero
C’è Engineering , società di informatica di proprietà di Nb Renaissance e Apax, tramite Mic Bidco spa, sul dossier Vitrociset. L’azienda informatica romana facente capo alla famiglia di Camilla Crociani, principessa di Borbone, che ha contratti di importanza strategica per l’Italia per i quali potrebbe scattare il golden power, tramite il nuovo advisor EY, assieme allo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli & partners ha fatto ripartire un’asta, dopo il fallimento della trattativa con l’imprenditore della logistica Antonio Di Murro. EY avrebbe sondato alcuni potenziali interessati, trovando in Engineering un interlocutore davvero interessato.
Camilla Crociani con Carlo di Borbone
Sul dossier sarebbe tornato anche il fondo francese Atos che già in passato ha studiato l’acquisizione defilandosi a causa dei poteri speciali che potrebbe esercitare il governo. Anche il fondo Armonia, sondato, si sarebbe sfilato. Proprio ieri Vitrociset ha comunicato i dati di preconsuntivo 2017 che segnalano un andamento in linea con l’ultimo forecast, sia in termini di ricavi che di ebitda, ed un portafoglio ordini in crescita e superiore a 2 volte il fatturato.
Paolo Solferino, alla guida di Vitrociset con i galloni di ad, sta aggiornando il piano industriale che sarà focalizzato su defence & security, space & big science e infrastrutture e trasporti, tre mercati o aree di business principali rispetto alle precedenti quattro, con l’obiettivo di rendere più efficace sia le attività di ricerca, che lo sviluppo commerciale dell’azienda.
«La volontà resta quella di cedere alle migliori condizioni», ha detto di recente in un’intervista la vedova Crociani che controlla Vitrociset tramite Croce international, società di diritto olandese azionista di Ciset srl, nel cui portafoglio c’è il 98,5% della società romana, mentre l’1,5% è di Leonardo spa. Sembra che EY richieda un enterprise value, cioè una valutazione globale di Vitrociset, al lordo dei debiti, pari a 120 milioni. L’equity value si aggira sui 60 milioni in quanto 60 milioni sono i debiti con le banche.
Il negoziato sarebbe in corso anche se la società guidata dal fondatore presidente Michele Cinaglia, sta spulciando bene i conti. Con oltre 10.000 dipendenti, 50 sedi in Italia, Germania, Spagna, Belgio, Repubblica di Serbia, Sud America (Brasile e Argentina) e Stati Uniti, un portafoglio vendite consolidato nel 2017 di oltre 1 miliardo, Engineering è un colosso. La sua attività si svolge tra ingegneria e sanità, pa e sanità, telco e utilities, industria e servizi, finanza - supportate da centri di competenza trasversali alle unità di business.
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