Paolo Conti per il “Corriere della Sera” - Estratti
meloni buttafuoco
Pietrangelo Buttafuoco in questo momento è il presidente del teatro Stabile dell’Abruzzo. In passato ha presieduto anche il teatro Stabile di Catania ed è stato consigliere di amministrazione dell’università non statale di Enna Kore. Un curriculum che lo mette al riparo da possibili accuse di incompetenza in materia di gestione delle istituzioni culturali.
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Buttafuoco giornalista ha avuto molti nemici. Nel 2011 ricordò come Norberto Bobbio gli concesse una famosa intervista nel 1999 sul suo passato da fascista ma dopo molte esitazioni: «Non fanno altro che mettermi in guardia da lei…». La sua amicizia personale con Giorgia Meloni non è un mistero, anzi, è questione che lui stesso ha affrontato spesso per esempio su RaiRadio1 durante una puntata di Un giorno da pecora nel maggio scorso: «Lei è molto più giovane di me, l’ho vista crescere, veniamo dalla stessa famiglia.
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Quale?
Per comodità diciamo la destra ma io userei un altro termine, il “cattiverio”... Giorgia la benedico e ogni mattina dico una preghiera perché ce la faccia».
E a proposito di preghiere c’è un altro capitolo identitario di Buttafuoco che potrebbe aprire in futuro nuove polemiche. Dal 2015 si sarebbe convertito alla religione musulmana, almeno secondo quanto in molti hanno dedotto dopo la lettura del suo romanzo—pamphlet Il Feroce Saladini/ La guerra dell’Islam-il Califfo alle porte di Roma . Avrebbe anche assunto il nome di Giafar al-Siqilli, in omaggio al generale arabo—siciliano che conquistò il Nordafrica per conto della dinastia dei Fatimidi poco prima del 1000.
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E qui bisogna tornare alla sua amicizia con Giorgia Meloni che nel 2015, proprio a causa della sua fede islamica, si oppose alla possibile candidatura di Buttafuoco alla presidenza della Regione Sicilia, proposta dal leghista Matteo Salvini. «Non credo sia una buona idea — scrisse Meloni su Facebook — candidare una personalità che ha deciso di convertirsi all’Islam. Ognuno è libero di professare la religione che vuole, ma credo che in questi anni l’Italia e l’Europa debbano rivendicare le proprie origini greche, romane e cristiane davanti a chi vorrebbe spazzarle via».
Giorni fa il sito Dagospia si è chiesto se il suo credo potrà influenzare le sue scelte culturali alla Biennale. Bisognerà aspettare il marzo 2024 con il suo insediamento per capirlo. Intanto il suo account @PButtafuoco non esiste più, è stato chiuso.
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