Roberto Maida per corrieredellosport.it
zaniolo mourinho
Rispetto ai dolori del 2020, dolori fisici e psicologici, questa è quasi un’inezia. Ma Nicolò Zaniolo non sta vivendo un momento facile. Durante l’allenamento di lunedì scorso, a Trigoria, ha avuto un vivace battibecco con José Mourinho. Cose di campo, per carità: una rincorsa in meno, un rimprovero in più, la risposta piccata. La Roma, raccontano, è una famiglia. Tutto già superato, tanto è vero che nei giorni successivi Zaniolo ha spinto al massimo senza che l’allenatore potesse lamentarsi. Ma il problema adesso è tattico: se Mourinho insisterà con la difesa a tre, e con il doppio centravanti, dove potrebbe giocare Nicolò? Ma anche tornando al 4-2- 3-1, o al 4-1-4-1, la posizione di esterno destro è adatta alle sue caratteristiche?
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Zaniolo e Roma, i dubbi
Da un punto di vista atletico, anche considerando la doppia operazione alle ginocchia, Zaniolo è completamente recuperato. Lo stesso Mourinho, quando parla di lui, sostiene che il peggio sia passato. Ma dopo averlo sempre scelto, infilandolo nell’élite dei fedelissimi, lo ha escluso dalla formazione di Venezia, seguendo la sua ricerca strategica di efficienza offensiva ed equilibrio difensivo. Lo stesso destino peraltro è toccato a Mkhitaryan, che a differenza di Zaniolo non è neppure entrato a partita in corso. Adesso la sensazione è nitida: visto che Pellegrini sta recuperando e sta facendo il massimo per essere disponibile contro il Genoa, nello schieramento a due punte con Shomurodov e Abraham un posto per Zaniolo non ci sarebbe.
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