Guglielmo Buccheri per “la Stampa”
cairo belotti
Ritiri «blindati», test e tamponi. Prima la serie A, poi B e C: il calcio guarda al 4 maggio come data per tornare ad allenarsi e lo fa in un ordine meno sparso di prima.
Il partito di chi dice no alla ripartenza senza spazio ai ripensamenti vede in campo il presidente del Toro Urbano Cairo e il collega bresciano Massimo Cellino. «La stagione non può andare oltre il 30 giugno altrimenti si danneggerebbe anche la prossima», così il patron granata. «Se ci fanno giocare schiero la Primavera. Meglio andare in B, ma a testa alta che pensare di riprendere l' attività...», la riflessione di Cellino. Alle loro spalle, fino a pochi giorni fa, c' era un gruppo di club che, a voce più o meno alta, spingevano per far calare una volta per tutte il sipario sulla stagione interrotta il 9 marzo.
urbano cairo foto mezzelani gmt5
Quel gruppo si è prima assottigliato, poi ha imboccato un' altra strada.
Stop ai campionati giovanili A giocare al fianco di Cairo e Cellino arrivano le parole del medico del Milan Mario Brozzi che, a titolo personale, bacchetta quanto previsto nel protocollo della Commissione scientifica della Figc. «L' approvvigionamento dei tamponi - spiega Brozzi ai microfoni di NSL Radio - non esiste in forma privata. Far ripartire il calcio vorrà dire farne almeno 60, 70 ogni giorno per ogni squadra: tamponi sottratti ai cittadini che già hanno difficoltà nel farseli fare...».
Spadafora e il 4 maggio Calcio meno in ordine sparso sul tema della possibile ripartenza in sicurezza. E calcio ancor più compatto davanti a quelle che la Lega giudica delle vere e proprie «ingerenze...». Tutto nasce dall' uscita del presidente del Coni Malagò in un' intervista al Corriere dello Sport. Il numero uno dello sport italiano critica il modo in cui il pallone ha gestito, e sta gestendo, la fase dell' emergenza sanitaria in particolar modo nel rapporto con le tv a pagamento.
cellino balotelli
«Manifestiamo stupore per la leggerezza e l' ingerenza di Malagò nel descrivere i rapporti tra la Lega e i licenziatari dei diritti tv» si legge nelle nota. Tradotto: sui contratti con Sky il Coni non ha titolo ad intervenire trattandosi di questione esclusivamente domestica. «Ci si augura - continua la Lega - che in un momento di grande difficoltà ogni istituzione lavori con senso di responsabilità, in modo costruttivo e propositivo per il bene comune...», a suggellare l' ennesimo capitolo di un duro confronto fra il governo del calcio e il Foro Italico. «Spero di mantenere la data del 4 maggio per la ripresa degli allenamenti», sottolinea il ministro per lo Sport Spadafora.
La Figc, intanto, ha deciso di sospendere definitivamente i campionati giovanili, dall' Under 18 in giù: da ieri sono state fermate senza più possibilità di ripresa 15 competizioni.
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