Nadia Ferrigo per La Stampa
POMPE FUNEBRI TAFFO
È la pubblicità, bellezza. Può fare sorridere oppure indignare, ma certo con migliaia di commenti e condivisioni il post pubblicato sulla pagina Facebook delle onoranze funebri Taffo ha centrato l’obiettivo. Corredato dallo scatto di una bara, il post - «Vieni Abid. È peggio all’inizio. Ma una volta che entri ti calmi» - si riferisce alla vicenda che ha coinvolto Abid Jee, mediatore culturale che vive a Bologna autore di un raccapricciante commento su Facebook a proposito dello stupro descritto come «peggio ma solo all’inizio, poi la donna diventa calma ed è un rapporto normale». Così nasce l’idea della Taffo, agenzia di pompe funebri romana con più di settant’anni di attività.
POMPE FUNEBRI TAFFO
Come spiega Alessandro Taffo, 32 anni, titolare dell’azienda di famiglia, la nostra pubblicità «non è tanto scherzosa. La definirei originale. Abbiamo sempre puntato all’originalità. Le altre pubblicità giocano sulla grandezza di logo e numero, niente più. Così noi diciamo la nostra, anche su argomenti delicati e importanti».
Un altro esempio di istant marketing: succede qualche cosa, o meglio, sui social si parla di qualche cosa, e subito viene associata una campagna pubblicitaria. Ne è maestra la Ceres, che tra le altre cose riprese l’episodio dei danneggiamenti alla fontana della Barcaccia di Roma con un commento: «Se non sapete bere, state a casa».
POMPE FUNEBRI TAFFO
In questo caso però lo spunto è dato da un fatto di cronaca, lo stupro di una ragazza e di una transessuale sulla spiaggia di Rimini. «Ci si espone a lodi e critiche, lo sappiamo - commenta Taffo - . E non possiamo piacere a tutti, ce ne siamo fatti da tempo una ragione».