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    1. C'È UNA TERZA VITTIMA ITALIANA, CARMEN LOPARDO, 80 ANNI, ORIGINARIA DI POTENZA, DA PIÙ DI 60 RESIDENTE IN ARGENTINA, CHE SI TROVAVA IN VACANZA NELLA CITTÀ CATALANA

    2. INDIVIDUATA UNA CELLULA DI 12 GIOVANI RADICALIZZATI DI ORIGINE MAROCCHINA, CHE VIVEVANO NELLA CITTADINA CATALANA DI RIPOLL


     
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    1. C'È UNA TERZA VITTIMA ITALIANA

    Il Giornale.it

     

    BRUNO GULOTTA BRUNO GULOTTA

    C'è una terza vittima italiana nell'attentato di Barcellona. Si tratta di una donna originaria della provincia di Potenza residente in Argentina. Carmen Lopardo, 80 anni, da più di 60 residente in Argentina, che si trovava in vacanza nella città catalana.

     

    A dare notizia della morte di Carmen Lopardo, residente nel Paese sudamericano da più di 60 anni, è stato il ministero degli Esteri di Buenos Aires in una nota di condoglianze alla famiglia. "Nel momento del tragico attentato, la vittima si trovava a Barcellona da turista», si legge in un comunicato in cui si esprime «la ferma condanna dell’Argentina per il terrorismo in tutte le sue manifestazioni".

    ATTENTATO A BARCELLONA - BRUNO GULOTTA ATTENTATO A BARCELLONA - BRUNO GULOTTA

    Tra i morti sulle Ramblas c’è anche un’argentina-spagnola di 40 anni, Alejandra Pereyra, che viveva da una decina di anni a Barcellona. A questo punto è quasi completo il quadro dei 13 morti accertati nell’attacco di un furgone contro i passanti sulla Rambla, fermo restando che ci sono ancora diversi dispersi.??

     

    ATTENTATI BARCELLONA - I RICERCATI ATTENTATI BARCELLONA - I RICERCATI

    Intanto nuovo colpo di scena nelle indagini sugli attentati a Barcellonna e Cambrils: i Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, danno la caccia a Younes Abouyaaqoub, un 22enne marocchino, che sarebbe l’autista del furgone bianco che ha seminato la morte sulla Rambla giovedì pomeriggio. In un primo momento si riteneva che alla guida durante l’attacco ci fosse il 17enne Moussa Oukabir, il cui corpo è stato identificato tra quelli dei cinque terroristi uccisi dalla polizia nella notte tra giovedì e venerdì nel nuovo attacco portato nella cittadina di Cambrils.

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    Complessivamente i Mossos d’Esquadra hanno individuato una cellula di 12 giovani radicalizzati di origine marocchina, che vivevano nella cittadina catalana di Ripoll. I giovani terroristi avevano occupato una casa abbandonata a Alcanar 200 chilometri a sud di Barcellona, dove stavano preparando gli ordigni per una serie di attacchi nella capitale catalana. Una esplosione accidentale mercoledì notte ha però sconvolto i loro piani di morte.

     

    ATTENTATO A BARCELLONA - OPERAZIONE A CAMBRILS ATTENTATO A BARCELLONA - OPERAZIONE A CAMBRILS

    Dei 12, cinque sono stati uccisi a Cambrils, due sono morti nell’esplosione di Alcanar e quattro sono stati arrestati. È caccia all’uomo per quello che sembra essere l’ultimo terrorista in fuga e a questo punto possibile capo della cellula e autore materiale della strage di Barcellona, Younes Abouyaaqoub.

     

    ATTENTATO A BARCELLONA - OPERAZIONE A CAMBRILS ATTENTATO A BARCELLONA - OPERAZIONE A CAMBRILS

    Secondo informazioni raccolte dalla polizia il 22enne sembrava il più riservato del gruppo di giovani, che negli ultimi mesi trascorrevano molto tempo insieme, senza però aver mai dato segnali di allarme rispetto alla loro radicalizzazione.

     

    2. ATTENTATO A BARCELLONA, LE VITTIME E I DISPERSI SULLE RAMBLAS

    Valentina Santarpia per Corriere.it

     

    LUCA RUSSO: LA SECONDA VITTIMA ITALIANA RICONOSCIUTA

    ATTENTATO A BARCELLONA - LUCA RUSSO ATTENTATO A BARCELLONA - LUCA RUSSO

    Si chiama Luca Russo ed era di Bassano del Grappa (Vicenza) la seconda vittima italiana riconosciuta dell'attentato di Barcellona. Il ragazzo era nella città catalana con la ragazza, Marta, anche lei di Bassano, che è rimasta ferita: è ricoverata in un’ospedale della città catalana con un piede e un gomito fratturati. A quanto riferisce lo zio della ragazza la madre della giovane è partita per la Spagna insieme al padre di Luca Russo.

     

    Non ci sono conferme ufficiali dell'identità del connazionale. Ma la sorella di Luca, Chiara, aveva lanciato un disperato appello su Facebook perché non aveva più notizie del fratello: «Aiutatemi a riportarlo a casa. Vi prego», scriveva. Luca studiava ingegneria all'università di Padova, e il suo ultimo post pubblico su Facebook recitava: «Nasciamo senza portare nulla, moriamo senza portare via nulla. Ed in mezzo litighiamo per possedere qualcosa». Il suo motto? Lavorare per far sì che i suoi sogni diventassero realtà.

    BRUNO GULOTTA: MORTO PER PROTEGGERE I FIGLI

    ATTENTATO A BARCELLONA - LUCA RUSSO ATTENTATO A BARCELLONA - LUCA RUSSO

    La prima vittima italiana riconosciuta è stata Bruno Gulotta, residente a Legnano, in Lombardia, che era in vacanza nella città catalana con la moglie e i figli. Gulotta, 35 anni, al momento dell’attacco si trovava sulla Rambla ed è rimasto ucciso dal furgone killer che è piombato sulla folla provocando 13 morti.

     

    Il ragazzo, esperto di marketing e appassionato di cucina, si trovava in vacanza a Barcellona con la sua famiglia: la moglie e i figli, un bambino di sei anni e una bambina di sette mesi, hanno assistito al momento in cui è stato falciato dal furgone e morto sul colpo. Secondo un collega, Pino Bruno, che ha parlato con la moglie Martina, 28 anni, Gulotta si sarebbe messo davanti ai figli per proteggerli ed è stato travolto.?

    ATTENTATO A BARCELLONA - LUCA RUSSO ATTENTATO A BARCELLONA - LUCA RUSSO

     

    Con una tragica ironia della sorte, uno degli ultimi tweet sul profilo di Bruno Gulotta, il responsabile marketing di una ditta di hardware morto a Barcellona, è il rilancio di un lungo articolo uscito sul portale Liberticorner.eu dal titolo «Libertarismo, diritto di muoversi e immigrazione islamica», in cui si teorizza che «L'arrivo in massa di persone ostili a questi ecosistemi sociali può portare rapidamente alla loro dissoluzione. Le comunità locali hanno dunque tutto il diritto di proteggere i propri habitat impedendo l'invasione da parte di quei gruppo di persone incompatibili sul piano culturale».

     

    Per Gulotta si tratta, scrive, di una «lucida, razionale, apolitica analisi del fenomeno dell'immigrazione, da leggere a mente aperta».? All’ambasciata italiana in Spagna risulta finora che tre connazionali sono rimasti feriti nell’attentato a Barcellona: due sono stati dimessi, il terzo è in ospedale per fratture.

     

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