Estratto da https://www.true-news.it/
massimo cacciari
“Che siano italiani, del Mozambico o marziani, i sovrintendenti o i direttori devono essere scelti con concorsi pubblici”. Massimo Cacciari è secco e duro sull’idea di alcuni esponenti del governo, a partire dal Sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, di nominare soltanto direttori italiani nelle istituzioni culturali pubbliche. Un tema che torna oggi d’attualità dopo che Stephane Lissner è stato reintegrato come direttore artistico del Teatro San Carlo di Napoli.
Il manager teatrale francese era stato costretto a lasciare la direzione dopo che il governo aveva introdotto per decreto, lo scorso 4 maggio, il limite di età a 70 anni – compiuti da Lissner a gennaio – per i direttori delle fondazioni lirico-sinfoniche. Una mossa orchestrata ad hoc dal governo Meloni per rimuovere Carlo Fuortes da ad della Rai e spostarlo proprio a Napoli. Dove, però, ora la casella resta occupata.
Lissner ha vinto il ricorso e ora resterà in sella al Teatro, un altro direttore non italiano in un’istituzione pubblica. Circostanza che sembra non andare giù a parte del governo. “Sto studiando un meccanismo normativo che la smetta di discriminare i sovrintendenti italiani rispetto a quelli italiani. Ma vi pare che qui gli stranieri possano lavorare quanto vogliono e gl’italiani siano bloccati dalla legge…?”.
sgarbi sangiuliano
Parole che scatenano il ribrezzo dell’ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari: “Basta nomine politiche. I direttori delle Fondazioni o i sovrintendi devono essere scelti con concorsi pubblici, regolari, tracciabili dall’opinione pubblica. Questa è serietà. Poi il posto lo ottiene il migliore, di qualsiasi nazionalità sia“.
(...)
Ma, a sentire le opinioni di Sangiuliano e Sgarbi, l’ottimo lavoro non basterebbe a giustificare la nomina. Solo perchè non italiani. Una forma di sovranismo culturale che Cacciari considera “put……”.
stephane lissner sangiuliano lissner EIKE SCHMIDT