GABRIELE DONNINI - Il mejo tatuatore dè noantri
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Gabriele Donnini, tatuatore, su Facebook
Una vera delusione per chi è conoscitore e appassionato dell'arte del tatuaggio. La "mostra" al Museo Macro di Testaccio è un mostro che tenta maldestramente di essere il sequel dell'evento per eccellenza sul mondo del tatuaggio svoltosi a Roma nel 1985, Renato Nicolini imperatore, ai mercati traianei: "L'asino e la zebra".
asia argento sulla moto
Allora la storia era molto diversa, si parlava di tatuaggio sul serio, si potevano vedere all'opera artisti del calibro di Ed Hardy, Horiyoshi III, Kari Barba, Michael Malone solo per citare alcuni delle decine di tatuatori presenti, si poteva provare il dolore e la gioia di tatuarsi e penso che quell'evento possa considerarsi in Italia il numero zero di tutto ciò che è avvenuto dopo nel mondo del tatuaggio contemporaneo, il catalogo dell'Asino e la Zebra è ancora oggi oggetto di culto tra i collezionisti.
foto di persone anziane tatuate
Nell'evento "Tattoo forever" nulla è al suo posto, la parte museale è ridicola mettendo in mostra qualche vecchia macchinetta anni '70 e qualche attrezzo birmano per tatuare con tecniche tribali il tutto gentilmente concesso dalla collezione privata di uno storico tatuatore Italiano: Gian Maurizo Fercioni, nome noto per chi è di questo "mondo", e vedere nelle bacheche espositive il suo nome modificato in Fercione già fa capire il bassissimo livello della mostra.
asia argento sull altalena
Si continua attraverso un'esposizione fotografica di ritratti di persone tatuate appartenenti ad etnie tribali scattate da un ottimo artista e conoscitore del tatuaggio, Michael Laukien alias "travelin' Mick". Le foto sono belle, ma terribilmente banali, il tatuaggio ha una storia così vasta che non può essere rappresentato da pochi scatti tra l'altro appartenenti solo ad uno degli innumerevoli stili di quest'arte.
asia argento e marco manzo stefano dominella con l attrice faye dunaway
Si celebrano artisti che lavorano con un brand di macchinette tedesco come se non esistesse altro, una vera e propria marchetta commerciale, non si fa cenno all'antichissima arte del tatuaggio giapponese, all'old school americano, al new traditional, al tribale del Borneo, al chicano, al lettering, alla cultura urbana dov'è nato il tatuaggio "moderno", al punk ecc.
asia argento e le modelle tatuate (2)
La musica che accompagna questo percorso desolante è altrettanto alienante e non aiuta certo il visitatore ad interessarsi, anche perché di interessante c'è poco e niente.
sono esposte pitture ad olio di qualche tatuatore più o meno bravo, l'unico stile celebrato è il Trash Polka nato in Germania e creato da due artisti sponsorizzati dal famoso brand tedesco.
asia argento e le modelle tatuate (1)
Ci sono sculture, pitture, disegni, addirittura una moto tatuata, vestiti, manichini tatuati (strada già percorsa tra l'altro molto tempo fa), ma non si vede scorrere una goccia di inchiostro. Culturalmente la mostra è veramente poca cosa, pochissimi i visitatori, tantissima la noia.
PS. Quadri di Romina Power e Dario Fo, abiti e sculture, cosa hanno a che vedere con il tatuaggio?