Cafonal gaio - il gay pride È vivo ma non si chiama piÙ cosi': È 'roma pride' perchÉ...

12 giu 2017 16:30

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VIDEO - RAGGI SI PRESENTA A SORPRESA ALLA GAY STREET TRA APPLAUSI E FISCHI

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

IL SERPENTONE DEI DIRITTI "SIAMO IN 500 MILA PER IL NO ALL' OMOFOBIA"

Luca Monaco per “la Repubblica - Edizione Roma”

taffo girls

In Piazza Venezia, Raffaele e Simone, 33 e 40 anni, cercano un po' d' ombra sul fianco del Vittoriano per proteggere la piccola Daniela, tre mesi appena. La bimba sonnecchia nel passeggino mentre la coppia («ci siano uniti civilmente il 30 aprile scorso in Campidoglio») racconta la storia d' amore nata 10 anni fa e culminata, l' anno scorso, con il primo viaggio a Las Vegas per avviare le procedure della maternità surrogata.

«Non si capisce perché in Italia tutto questo non sia ancora possibile - esclamano - bisogna rivendicare questo diritto ». Perché «è l' amore che crea una famiglia», recitano i cartelli agitati delle famiglie arcobaleno.

via dei fori imperiali

Uno degli spezzoni che ha gonfiato la pancia dell' enorme corteo dell' orgoglio Lgbtqi. «Siamo 500mila», assicurano gli organizzatori. Il dato forse è un po' troppo ottimista, ma la partecipazione è stata comunque larghissima. Una festa «esuberante», animata dalle drag queen e dai gogo boys. Musica a tutto volume sui 13 carri che hanno sfilato da piazza della Repubblica a piazza Madonna di Loreto.

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In testa il vice sindaco Luca Bergamo, senza fascia tricolore, e l' assessore allo Sport, Daniele Frongia. Il vicepresidente della Regione Massimiliano Smeriglio, la consigliera regionale Marta Bonafoni (Mdp). La segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, e il segretario della Cgil funzione pubblica di Roma e Lazio, Natale Di Cola. Subito dietro le rappresentanze, nutrite, del I e del II municipio.

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La minisindaca della City, Sabrina Alfonsi e l' assessora alle Pari Opportunità del parlamentino di via Dire Daua, Lucrezia Colmayer, indossavano entrambe la fascia giallo ocra e rosso pompeiano. «Siamo qui in via ufficiale - rileva Alfonsi - perché crediamo che le istituzioni debbano accompagnare i processi di cambiamento sociale».

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Un atteggiamento diverso rispetto ai rappresentanti dei municipi a tinte 5S. «Sono qui a titolo personale », taglia corto Stefano Simonelli, il presidente del municipio XV, accompagnato da mezza giunta. Presente in forma privata anche Roberta Capoccioni , la presidente del municipio III. Così come l' ex governatrice del Lazio, Renata Polverini, che ha posato in foto insieme a Monica Cirinnà.

La senatrice dem ha scelto di festeggiare proprio al Pride i sei anni di matrimonio col marito, il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino. «Speriamo - dice lui - che dalle unioni civili si possa giungere in fretta al matrimonio egualitario per tutti».

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E proprio il matrimonio è tra i punti di rivendicazione politica della parata «giustamente esibizionista - giudica Andrea, 29 anni, professore di geografia in un liceo romano - un modo per uscire dalle gabbie imposte dalla società, perché ci sono ancora troppe persone che subiscono sul proprio corpo le scelte fatte da altri».

Anche a Roma. «È una città - prosegue Andrea - guidata da una sindaca che ha scelto di non essere tra noi. Ne avremmo avuto bisogno: il Pride è un' occasione in cui le istituzioni possono diffondere un messaggio di laicità». Come hanno fatto i vigili del fuoco dell' Unione sindacale di base, i 30 rugbisti della "Libera rugby".

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