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Video di Veronica Del Soldà per Dagospia
Marco Giusti per Dagospia
Forte dei 51 milioni incassati da "Sole a catinelle" di Gennaro Nunziante con Checco Zalone e degli ottimi esordi di Paolino Ruffini con "Fuga di cervelli" e di Pif con "La mafia uccide solo d'estate", il cinema italiano si è autocelebrato pochi giorni fa a Sorrento durante le annuali "Giornate professionali di Cinema", con una inaspettata euforia. Mai visti listini così ricchi e corposi, mai visti produttori così rinvigoriti che fino a poco fa pensavano di essere alla canna del gas.
E' un trionfo di commedie, di remake di film comprati dalla Francia e dalla Spagna, di demenziali assortiti costruiti con gli ignoti protagonisti del web. Presentati da Paolo Ruffini e da Lorena Bianchetti, non si capisce bene perché, gli Incontri hanno unito, diciamo così, Alessandro Siani e Checco Zalone, Aurelio De Laurentiis e Pietro Valsecchi, Fausto Brizzi e Giovanni Veronesi, Luca Miniero e Paolo Genovese, mentre ci si prepara alla grande battaglia di Natale con il cinepanettone di Christian De Sica-Lillo&Greg-Luca&Paolo, "Colpi di fortuna" contro Pieraccioni, "Un fantastico via vai", e contro Brizzi.
Ma è solo la prima parte di una guerra che continuerà fra gennaio e febbraio con l'arrivo di commedie considerate fortissime, come "Un boss in salotto" di Luca Miniero con Rocco Papaleo e Paola Cortellesi, e poi i film di Paolo Genovese, Carlo Verdone, Giovanni Veronesi, l'esordio dei nuovi comici pugliesi Pio&Amedeo. Bisognerà vedere se l'incasso inaspettato di "Sole a catinelle" funzionerà davvero da traino a tutta la nostra commedia o si tratta di un fenomeno limitato alla stella di Checco Zalone. Di certo "Sole a catinelle", ma anche i film di Pif e Ruffini hanno riportato il pubblico a vedere i film italiani e questo non è poco.
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