Foto dei Golden Globe Awards da www.hollywoodreporter.com
Luca Raimondo per "il Fatto Quotidiano"
La nascita del Grande Fratello e la successiva ondata di reality show che segnò l'alba del nuovo millennio fu letta da molti come l'inizio della fine della serialità televisiva. Il grande pubblico si perdeva nei meandri della "casa" o delle varie isole dei famosi, mentre alcuni telefilm che avevano fatto la storia della tv mondiale di lì a poco avrebbero chiuso i battenti.
Zosia Mamet Lena Dunham and Allison Williams GOLDEN GLOBE jpegFriends e Sex and The City terminarono nel 2004, X-Files nel 2002, la straordinaria NYPD Blue arrivò stancamente al 2005. Ma quella che sembrava una resa incondizionata a un nuovo modo di pensare la televisione, si rivelò una salutare pausa per rinnovare lo stile e trovare nuova ispirazione. Oggi i reality sono quasi completamente scomparsi (o resistono sotto forma di talent show) e la serialità vive un successo forse senza precedenti, non tentando di assecondare l'istinto più basso del pubblico, ma al contrario puntando sulla qualità.
Zosia Mamet GOLDEN GLOBE jpegEra impensabile fino a pochi anni fa, ma oggi per autori, registi e soprattutto attori, cinema e serial televisivi sono forme artistiche di pari livello. Come spiegare altrimenti la decisione di Quentin Tarantino di dirigere episodi di E.R. o CSI, o quella di Martin Scorsese di gettarsi anima e corpo in Boardwalk Empire (prima come regista dell'episodio pilota, poi come produttore esecutivo)?
Taylor Swift GOLDEN GLOBE jpegE quanti interpreti premiati con l'Oscar avrebbero mai accettato di lavorare per il piccolo schermo? Oggi vedere Jessica Lange, Forest Whitaker, Kate Winslet o Al Pacino in una produzione nata per la tv non sorprende nessuno. Nella crescita dei serial fino a fenomeni di culto, la tv via cavo ha avuto un ruolo impareggiabile.
Se le leggi americane non consentono alle tv generaliste di trattare apertamente tematiche forti come sesso, droga e violenza, canali a pagamento (ma che ormai arrivano nelle case di quasi tutti gli americani) come HBO, FX, Showtime, AMC sono in grado di sperimentare con maggiore coraggio e di investire grandi quantità di denaro in prodotti che hanno cambiato il modo stesso in cui il pubblico guarda la televisione, costringendo anche i canali tradizionali ad adeguarsi.
Stacy Keibler George Clooney GOLDEN GLOBE jpegSenza Sex and The City (e senza Twin Peaks) non ci sarebbero state le Casalinghe Disperate, per citare solo l'esempio più palese, e sarebbe difficile capire il rinnovamento delle commedie sui network tradizionali con titoli come How I Met Your Mother, 30 Rock, Arrested Development o Modern Family (quest'ultima pluripremiata agli ultimi Emmy, gli Oscar della tv), senza aver visto CurbyourEnthusiasm del geniale LarryDavid, dal 2000 in onda su HBO.
Sofia Vergara GOLDEN GLOBE jpegOrmai non c'è genere che la fiction televisiva americana non riesca a trattare facendo concorrenza alle migliori produzioni cinematografiche. Il mondo del crimine la fa da padrone anche negli ascolti, ma rispetto a un tempo le variazioni sul tema sono infinite. Resiste il racconto vecchio stile del poliziotto tutto d'un pezzo, ma anche intorno ai telefilm più tradizionali (Blue Bloods, NCIS, CSI, Criminal Minds) viene creato un mondo oscuro che risente dell'influenza delle serie più estreme, in cui il confine tra bene e male è assai più labile (The Wire, Breaking Bad, The Shields). E sempre più spazio trovano horror e fantasy: da True Blood allo straordinario American Horror Story, fino all'incredibile dispiego di mezzi di Game of Thrones.
Sofia Vergara GOLDEN GLOBE jpegSeguire questa enorme quantità di eccellenti prodotti è un'impresa improba che molti riescono a compiere con l'aiuto di internet. La passione per il telefilm è passata infatti senza soluzione di continuità dallo schermo della tv a quello del computer. Esistono ormai veri e propri fenomeni di culto intergenerazionali per serie come TrueBlood, Dexter (il serial killer che uccide solo i cattivi, ma ogni tanto si sbaglia) o l'ultimo fenomeno: Homeland.
Sienna Miller GOLDEN GLOBE jpegPer la storia del soldato americano ex ostaggio dei terroristi islamici, sospettato da un'agente della CIA di essere passato al nemico, la febbre da download è altissima, con buona pace di Sky che presenterà dal 30 gennaio, su Fox, la seconda stagione. Una passione che in passato ha contagiato i fan di Lost o di 24.
Sarà per colpa di questa vivacità intellettuale ma anche tecnologica (la qualità delle riprese è ormai di livello cinematografico), se il cinema ha accusato il colpo. Con le dovute eccezioni, è sempre più difficile per un film che non sia un blockbuster da centinaia di milioni di dollari intercettare un pubblico che comodamente seduto davanti alla tv riceve il suo nutrimento intellettuale tutte le sere.
Sarah Hyland GOLDEN GLOBE jpegUna qualità che ha un costo che a prima vista può apparire proibitivo. Solo l'episodio pilota di Boardwalk Empire, che al suo debutto fu visto da oltre 7 milioni di spettatori, è costato ben 18 milioni di dollari (il costo medio a puntata è di circa 5), una cifra spropositata soprattutto per gli ascolti di una cable tv, ma lo show è stato già rinnovato per una quarta stagione. Ingenti investimenti che non sempre vanno a buon fine, ma che nella maggior parte dei casi vengono ampiamente ripagati.
Salma Hayek GOLDEN GLOBE jpegLe nuove tecnologie fanno sì che i grandi ascolti non siano più l'unico metro per definire il successo di una serie; questo è un privilegio (o un limite) solo dei grandi network nazionali, i cui ascolti sono peraltro diminuiti considerevolmente. Il caso di Homeland fa scuola con i suoi 3 milioni di dollari a puntata per meno di 3 milioni di spettatori. Ma per i canali cable, i parametri sono altri: critiche entusiastiche e premi prestigiosi portano spettatori attraverso nuove piattaforme come la tv on demand e lo streaming su internet. Basti pensare che l'anno scorso la piattaforma Netflix ha pagato 75 milioni per poter mandare in streaming tutti gli episodi di Mad Men.
Tina Fey GOLDEN GLOBE jpegFa circa 1 milione ad episodio (che costa 2.84 milioni), per non parlare delle repliche, delle vendite dei diritti all'estero e dei ricavi dell'homevideo. Gli "scripted show", come li chiamano gli americani, ovvero gli sceneggiati sono un'industria talmente fiorente che non poteva non influenzare anche altri paesi. L'Inghilterra ha sempre avuto una solida base di film e telefilm, ma ha saputo rinnovarsi con serie come The Office, che negli anni è diventato una specie di franchise internazionale con versioni americane, francesi e tedesche ; o il recentissimo successo mondiale di Downtown Abbey.
Rosie Huntington Whiteley GOLDEN GLOBE jpegPer quanto ci riguarda, il divario che separa le nostre fiction dal meglio (ma anche dal peggio) della produzione americana è abissale. Fanno eccezione le ambiziose produzioni Sky e Cattleya tra cui spicca Romanzo Criminale, venduto con successo in molti paesi e apprezzato in Francia e Inghilterra. Un segnale confortante, ma poco più di una goccia nel mare.