FLASH! - IL DAZISTA TRUMP, PER SPACCARE L'UNIONE EUROPEA A COLPI DI TARIFFE SUI PRODOTTI ESPORTATI…
Alberto Dandolo per Dagospia
L’onda, anzi lo “tsunami”, dell’orgoglio gayo sabato si è abbattuta in dieci città italiane, proprio nei giorni in cui il Banana pascalizzato diventa gay-friendly (non c'è più religione!) e un euforico Scalfarotto sta sistemando la proposta di legge sulle unioni civili sul modello tedesco (era ora!). Ovviamente la città che meglio ha risposto (quanto meno in termini numerici) al richiamo della colorata e folcloristica manifestazione è stata Milano, una delle capitali europee a più alta concentrazione di gay (dichiarati) e con potentissime comunità lesbiche e trans.
Nonostante una fastidiosa pioggia sono state ( secondo l’organizzazione) circa 50 mila i signori e le signorine che hanno preso parte al corteo che, partito da Piazza Duca D’Aosta si è diretto fino a Piazza Oberdan, percorrendo simbolicamente tutto il quartierone gay milanese ( dalla Stazione Centrale a Porta Venezia).
Migliaia di cuori rossi e di cartelli di ogni tipo hanno invaso la città, in un clima di festa a metà tra il “politicamente impegnato” e il pecoreccio. Cartellino timbrato per tutte le organizzazioni che tutelano i diritti lgtb, gli staff dei mejo locali frocioni e frociali meneghini e anche per un folto numero di famiglie cosiddette “omogenitoriali”.
In prima fila Don Abbondio Pisapia, nonostante l’altro giorno avesse negato la trascrizione nei registri comunali di un matrimonio gay celebrato all’estero. Il sindaco è poi salito sul palco e con la sua solita flemma sinistrata ha dichiarato: “abbiamo fatto dei passi in avanti ( ma quali?) ma dobbiamo fare passi da giganti. Molte persone mi chiedevano se sarei venuto. Come può non essere presente un sindaco quando si parla di diritti civili? Vorrei che il Pride a Milano si trasformasse e portasse temi in ogni parte del mondo e da qui lanciamo un appello al Parlamento che può, in tempi brevi, fare un salto di qualità”.
E molto più “internazionale” questo pride lo è stato. Foltissime le comunità latine (Equador, Brasile, Perù, Argentina) e asiatiche ( Filippine in primis). Cartellino timbrato anche per l’Assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino e per un esuberante Pippo Civati che ai microfoni ha dichiarato: “il Pride nel nostro paese rappresenta quasi tutto per le battaglie per i diritti civili. Penso sia una bella festa di popolo e di cittadini che devono sentirsi come gli altri proprio sulla base della differenza. Passi avanti nella società sono stati fatti, ma la politica ne ha fatti pochissimi. Su questi temi il Pd sta cambiando pelle. Io vorrei piena uguaglianza tra i matrimoni. Ma come direbbe Renzi, su questi temi stiamo sereni”.
Ad aprire e chiudere il corteo la Civica Banda del Comune di Milano. Inoltre confermata la colonna sonora della Banda degli ottoni a scoppio, FONC, Mitokasamba. Non sono mancati numerosi performer che hanno accompagnato il corteo: la misteriosa Titi la noire coi suoi ventagli di fuoco, le acrobatiche pattinatrici dell’associazione Pattinaggio Creativo, l’organetto itinerante ed i clown de La fabbrica dei clown di Milano, le giocolerie “infuocate” di Dado&friends.
Presente anche il Pride Sport Milano con i gruppi sportivi GLBT di Milano che stavolta sono più colorati che mai. Infine, il gruppo teatrale Into the Aquarius con le proprie esibizioni di improvvisazione per sorprendere e coinvolgere i partecipanti.
Ma la vera festa è iniziata alla fine della manifestazione ufficiale. Presi d’assalto le decine di locali gay e gay friendly della città. Dal Mono all’Elefhant, dai Magazzini al Blanco era tutta un’ “ondata frocia”.
E a tarda notte, quando si brama il “peggio del peggio”, tutti nei due Cruising più importanti della città: il Canyon e l’Illumined. Gettonatissima in quest’ultimo la serata “naked”. In sostanza c’era un’area del locale in cui per entrare dovevi essere completamente nudo. E poi alle prime ore dell’alba sold out alla sauna Rojal Hammam di Lambrate, arredata e corredata di piscine, saune e camerini per l’accoppiamento singolo e multiplo.
Curiosità:
1. al Pride di quest’anno era presente anche una delegazione delle cosiddette “Zoccole Etiche”. Un gruppo di ragazze che proclama la poliamorosità (insomma hanno 4-5 storie in contemporanea) e la totale libertà sessuale
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2. basso il numero all’evento delle colorate trans brasiliane. In contemporanea al corteo c’era la partita Brasile–Cile. Evidentemente di fronte alla cerecao è emerso prepotentemente il “maschio” che è in loro.
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