Giovanni Bianconi e Arianna Ravelli per il "Corriere della Sera"
Un presidente, quello del Siena Massimo Mezzaroma, che paga due giocatori del Modena perché facciano perdere la propria squadra. Altri due presidenti, quelli della Reggina Foti e dell'AlbinoLeffe Andreoletti, che si accordano tra loro sul risultato promettendo di ricambiarsi il favore l'anno successivo. Un arbitro, Roberto Bagalini, «possibilista» su una combine.
Gervasoni MauriUn bomber di razza, Stefano Mauri, immortalato in una foto sul cellulare assieme al capo degli slavi. Una nuova partita Chievo-Udinese 0-2, del 15 maggio 2011, taroccata. È un racconto horror sul calcio quello che Carlo Gervasoni, l'ex di AlbinoLeffe, Bari, Piacenza e Cremonese e pentito n°1, consegna agli inquirenti della Procura di Cremona. Se dovesse trovare conferme sarebbe l'ennesimo colpo alla credibilità del calcio. Ad aggiungere un particolare succoso è stato ieri lo slavo Vinko Saka che al pm Roberto di Martino ha parlato di una partita, Ancona-Grosseto del 30-4-2010, con 18 giocatori su 22 corrotti.
MEZZAROMA DEL SIENA
Ma è il racconto di Gervasoni il più dettagliato: sono 13 pagine in cui a ogni riga corrisponde una notizia di combine. L'interrogatorio è stato desecretato ieri. La novità più clamorosa riguarda il coinvolgimento del presidente del Siena. Qui Gervasoni racconta agli inquirenti voci di terza mano, che andranno tutte verificate: «Gegic mi riferì di aver appreso da un suo amico del Kazakistan che il presidente del Siena diede dei soldi ai giocatori del Modena Tamburini e Perna, per vincere l'incontro Modena-Siena del 26 febbraio 2011 terminato 0-1». Mezzaroma nega: «Sono esterrefatto e nego sdegnosamente ogni coinvolgimento mio e del club».
PRESIDENTI IN AZIONE
Secondo Gervasoni la mobilitazione delle dirigenze non è un fatto isolato. A questo proposito ricorda la partita Reggina-AlbinoLeffe del 30 maggio 2010 (3-1). «Carobbio (altro giocatore scommettitore, ndr) mi precisò che fu proprio il presidente della Reggina a contattare il presidente dell'AlbinoLeffe promettendogli di restituire il favore l'anno successivo. Non so se gli diede del denaro».
«MAURI SUL TELEFONINO»
Una copia dell'interrogatorio di Gervasoni è arrivato alla Procura federale. Oggi Stefano Palazzi la userà per fare le domande ai giocatori della Lazio Brocchi e Mauri e allo stesso Gervasoni. Perché è sulla Lazio che il racconto è più ricco di particolari. Le partite nel mirino sono sempre le stesse Lazio-Genoa e Lecce-Lazio; i nomi che compaiono sono quelli di Mauri della Lazio, Milanetto del Genoa, Rosati e Benassi del Lecce, ma per Gervasoni altri giocatori della Lazio erano coinvolti, almeno come scommettitori.
Ecco quello che succede prima della gara con il Genoa: «Zamperini e Ilievski sono andati a Formello dove hanno incontrato Mauri. Non so quali altri calciatori della Lazio fossero coinvolti. Gli slavi puntavano sulla sconfitta del Genoa con l'over finale. In realtà ho appreso che alcuni giocatori della Lazio avevano già scommesso su un risultato diverso. Dopo aver parlato con i propri referenti Mauri e Milanetto, Zamperini e Ilievski erano giunti alla conclusione che dovevano limitarsi a un over nel primo tempo con libertà per le squadre nel secondo tempo.
Nei giorni successivi Ilievski mi mostrò una foto sul proprio cellulare che lo ritraeva abbracciato a Mauri (...). Le scommesse dei giocatori della Lazio erano state effettuate presso un amico di Zamperini». Gervasoni scagiona Sculli, tirato in ballo dallo slavo Ilievski: «Nessuno mi ha mai parlato di coinvolgimenti di Sculli». Per la Procura è certa la combine di Lecce-Lazio: «Fu possibile per l'interessamento di Zamperini - racconta sempre Gervasoni -. Tutte e due le squadre erano coinvolte. Gegic mi disse che aveva investito circa 400 mila euro.
Confermo i nomi del Lecce, i due portiere Rosati e Benassi: ricordo che il primo fu espulso e subentrò il secondo ma non so se fosse una cosa voluta. Gegic mi disse che erano coinvolti altri due o tre giocatori della Lazio e 3-4 del Lecce». A proposito di Lecce risulta combinata anche Brescia-Lecce 2-2, del 27 febbraio 2011.
L'ARBITRO «POSSIBILISTA»
A differenza di Calciopoli, nello scandalo sulle scommesse mancavano gli arbitri. Adesso ne entra uno, Roberto Bagalini (già citato in un'intercettazione), che però è stato solo «sondato». Riferisce Gervasoni che, assieme a Gegic, prima di incontrarsi ad Ascoli con Micolucci per taroccare la partita Novara-Ascoli del 2 aprile 2011, si ferma a mangiare al ristorante dell'ex compagno di squadra Stefano Bagalini, il cui fratello Roberto è un arbitro.
«Dopo l'incontro con Micolucci siamo tornati al ristorante, dove Gegic ha potuto parlare con Bagalini e gli ha chiesto se poteva dare disponibilità per un over per una partita che si sperava potesse arbitrare nei giorni successivi. Il Bagalini rimase un po' perplesso anche se quando Gegic gli parlò di un possibile compenso tra i 50 mila e gli 80 mila euro si mostrò possibilista. La cosa non ha avuto alcun esito».
CHIEVO-UDINESE E LA COLLETTA DEL VERONA
Secondo Gervasoni anche Chievo-Udinese 0-2, giocata il 15 maggio 2011, è stata manipolata. «L'ho appreso dai fratelli Cossato». Un'altra squadra che sembra in vendita al miglior offerente è l'Ascoli: almeno otto le partite citate da Gervasoni. In un'occasione, Ascoli-AlbinoLeffe del 2008, la combine che prevede la sconfitta dell'Ascoli va all'aria perché «l'Ascoli aveva già preso soldi dal Lecce (concorrente, ndr) per giocare alla morte». Le gare truccate sono un fenomeno antico: nel 2006 il Verona (dove all'epoca gioca Gervasoni) deve vincere la partita con il Piacenza per salvarsi e i giocatori pensano bene di «fare una colletta di 70 mila euro per comprare la vittoria».