1 - L'ACCUSA: SOLDI DAL CAVALIERE PER I LEGALI DELLA MINETTI
Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"
Non ci sono solo i 127.000 euro tra luglio e novembre 2011, nel pieno delle udienze in Tribunale, pagati dall'imputato Silvio Berlusconi a tre testimoni del suo processo Ruby, e cioè 72.000 euro al padre delle gemelle Eleonora ed Imma De Vivo e 55.000 all'indagata in procedimento connesso Nicole Minetti. Ci sono anche altri 100.000 euro versati il 22 giugno 2011 da Berlusconi alla Minetti sempre dal conto personale presso il Monte Paschi di Siena, e dopo 24 ore usati da Minetti per pagare i propri avvocati: 37.440 euro a Daria Pesce, 24.960 a Piermaria Corso e 24.960 a Paolo Righi.
I tre legali precisano di aver fatturato le loro parcelle a Minetti, che ora «in merito a quanto è apparso sul Corriere della Sera» sostiene trattarsi «di somme di denaro che ho ricevuto in prestito per far fronte a esigenze personali» (Minetti, che come consigliere regionale lombarda pdl percepisce 8.400 euro al mese, da Berlusconi ha avuto dal 2009 a oggi 402.000 euro, di cui 185.000 tra aprile e ottobre 2011): «Tutto alla luce del sole e esclusivamente in ragione del notorio rapporto di amicizia che mi lega al presidente Berlusconi».
nicole minettinicole minettiI difensori del premier hanno ricevuto l'altro ieri il deposito di «indagini integrative» nel quale la Procura esplicita il nesso tra «le operazioni sospette» segnalate dall'Uif-Bankitalia e il fatto che esse «riguardino» tre persone (le De Vivo e la Minetti) «indicate nelle liste testi» del processo. Il 5 aprile il padre delle gemelle De Vivo ha confermato al pm: «Le mie figlie mi dissero che sul mio conto sarebbe arrivato denaro da parte di Berlusconi che era però destinato alle mie figlie, le quali si erano rivolte appunto all'onorevole per un aiuto economico. I bonifici sono pervenuti sul mio conto proprio per evitare "pettegolezzi"».
2 - GHEDINI: GENEROSITÀ LECITA FATTA IN TOTALE TRASPARENZA
Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"
«Nulla di men che lecito». Così l'avvocato Nicolò Ghedini definisce i soldi versati dall'ex premier Berlusconi a Nicole Minetti e alle gemelle Eleonora e Imma De Vivo, testimoni nel processo sul caso Ruby. «Si tratta di somme erogate palesemente tramite bonifici bancari, totalmente tracciati, da un conto personale dello stesso presidente Berlusconi», afferma Ghedini, aggiungendo che «l'accostamento fra versamenti e qualifica di testimoni nel processo "Ruby" è assolutamente pretestuoso e privo di ogni fondatezza».
Berlusconi E MINETTINICCOLO GHEDINIIl legale dell'ex premier sostiene inoltre che «è del resto assai usuale e non desta alcuna problematica che vi siano rapporti economici intercorrenti fra soggetti indagati o imputati e testimoni. Basti pensare ad un titolare di azienda che citi quali testi i propri dipendenti o nel caso di testimoni che siano familiari o parenti». «In realtà, il presidente Berlusconi con la consueta generosità - conclude Ghedini - ha ritenuto di aiutare, in totale trasparenza e proprio mediante palese bonifico bancario, delle persone che, a cagione del clamore mediatico creato su inesistenti vicende processuali, stanno vivendo momenti di grande difficoltà familiare, professionale ed economica».
Secondo Nicole Minetti la somma ricevuta è un «prestito personale». In una nota il consigliere regionale sostiene che «si tratta di somme di denaro che ho ricevuto in prestito per far fronte a esigenze personali. D'altro canto tutto è stato fatto alla luce del sole in maniera più che trasparente ed esclusivamente in ragione del notorio rapporto di amicizia che mi lega al presidente Berlusconi». Uno dei legali di Nicole Minetti, l'avvocato Paolo Brighi, sostiene poi di aver ricevuto «come gli altri legali un regolare bonifico direttamente dal conto corrente di Nicole Minetti a seguito della presentazione di una nota spese alla quale è seguita regolare fattura».