eriksen
Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”
Eriksen a gennaio è un acquisto che sposta l' equilibrio. Ma sono ottimi anche Young e Moses perché rendono diversa la squadra, meno legata alla paura del risultato. Manca ancora una riserva per Lukaku. È stata un' Inter più forte delle avversarie perché poteva contare sui 70 milioni che arriveranno da Icardi e sulla cessione di Gabigol. Avere soldi d' inverno ha molta più importanza che in estate, anche se dura meno. Ora tocca ad Eriksen, ma soprattutto a Conte. Gattuso ha avuto i suoi registi.
conte lukaku
Demme è un giocatore semplice, ordinato, con caratteristiche che nel Napoli mancavano. Lobotka ha più estro, può fare tutti i ruoli di metà campo. Credo che il nuovo reparto sia con Allan, Demme e Zielinski. Politano è un cambiamento secco, si passa dall' arte tattica di Callejon agli scatti brevi del nuovo acquisto. Non sarà facile trovare la differenza. Certamente non nei gol. Callejon ne ha segnati 61 in Italia, Politano 25 in serie A. La Fiorentina è stata convulsa e concreta. Ha acquistato giocatori non eccezionali (Cutrone, Duncan) ma sicuri.
Criscito
Criscito avrebbe preso il posto di Dalbert. I colpi migliori sono ancora non utilizzabili: Amrabat che verrà in estate e Kouame, 5 gol in 11 partite giocate quest' anno, poi fermato dalla rottura di un tendine. Buono Igor, ottimo in prospettiva Agudelo. Spesa totale intorno ai 90 milioni.
Il Genoa con Behrami e Perin è già migliorato. Arriva anche Iago Falque; Masiello e Parigini sono giocatori diversi, utili subito. Il Bologna sorprenda per la freddezza e l' intelligenza con cui continua a salire.
ibrahimovic
Barrow è una possibile grande idea, Dominguez qualcosa di simile. Il Verona è riuscito a trattenere i suoi leader e ha migliorato la rosa con giocatori di livello (Borini) e di ruolo difficile come Dimarco a sinistra. Il Milan si sta ristrutturando. Dopo Ibrahimovic ha soprattutto incassato. La cessione di Suso è delicata, quella di Piatek rischiosa, quella di Rodriguez inevitabile. È un mercato accettabile, di non grandi ambizioni, puntato sul carisma di Ibrahimovic e sulle qualità che già erano in casa.
sampdoria roma kalinic
La Roma ha scelto due giovani importanti in Spagna, un attaccante del Barcellona, con presenze già in Champions (Perez), più Villar dell' Elche, serie B, ma grande progetto.
Più un ragazzo difensore che tutti volevano, Ibanez, ed erano disposti a pagare. Manca ancora la riserva di Dzeko, Kalinic non segna da un anno, e mancano i gol delle ali. Percorso netto della Lazio, troppo poco per tentare un' avventura. Il Parma ha risolto al meglio (Radu) il problema dell' infortunio di Sepe. Ha preso Kurtic che è un po' il segno della modestia. Il Lecce scommette su Deiola, centrocampista del Cagliari di un metro e novanta, titolare nelle ultime gare per finire in vetrina.
Presi due fantasisti, Saponara e Barak, piedi buoni, forse poca battaglia. Pochi movimenti per due squadre in difficoltà. L' unico titolare aggiunto sembra Bjarnason del Brescia, islandese di ritorno, onesto, non decisivo. Quasi indecifrabile l' Atalanta. Ha ceduto giocatori sicuri (Masiello, Ibanez, lo stesso Barrow, senza contare Kulusevski), sostituendoli con intuizioni pure di Sartori, il miglior scout italiano. Di solito ha ragione Sartori.
kulusevski
La Juve per principio è raramente migliorabile, ma questa ha molti giocatori fuori (Chiellini e Khedira, rientreranno in tempo a differenza di Demiral). Doveva far qualcosa. La rosa si è quasi ridotta a un minimo di lusso. Nessun acquisto, è partito Emre Can.
Arriverà a giugno Kulusevski, ma è fuori dal presente. Ci sono quattro centrocampisti per tre ruoli, tre difensori per due che vanno in campo. Difficile non fare il confronto con l' Inter. È forse il momento più delicato degli ultimi otto anni. Non si è mosso il Cagliari, arriva solo Pereiro, che continua la grande tradizione sarda con gli uruguagi.
Il loro mercato invernale non è giudicabile. L' Udinese ha ceduto Pussetto, un piccolo talento argentino disperso. È arrivato un rinforzo dal Watford che onestamente non conosco. È rimasto intatto il Torino. Si è data fiducia all' allenatore e alla sua squadra. Se si va oltre l' emotività del momento, si può scoprire che è giusto così.