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    CALDO NATAL – ALTRO CHE GELO, CAMINO E SETTIMANA BIANCA: IL 1° GENNAIO 2023 SARÀ RICORDATO PER LE TEMPERATURE “ESTIVE” IN MOLTE ZONE D’EUROPA – NEL SUD DELLA FRANCIA A CAPODANNO C’ERANO 25 GRADI. IN GERMANIA SI SONO RAGGIUNTI PICCHI DI 20 GRADI E A BUDAPEST IL TERMOMETRO SEGNAVA I 18.9 - CLIMA PRIMAVERILE ANCHE IN DANIMARCA, LITUANIA, LETTONIA E REPUBBLICA CECA. I CLIMATOLOGI: “L’ONDATA DI CALDO PIÙ ESTREMA MAI VISTA SUL CONTINENTE…”


     
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    Agostino Gramigna per www.corriere.it

     

    babbo natale babbo natale

    Il 1° gennaio 2023 sarà probabilmente ricordato per le temperature «estive» in molte zone d’Europa. Si contano nell’ordine delle centinaia i luoghi che negli ultimi giorni hanno visto battere ogni possibile record: dalla Svizzera, alla Polonia, all’Ungheria, che ha registrato la sua vigilia di Natale più calda di sempre a Budapest e ha visto le temperature a Capodanno salire a 18,9 gradi.

     

    In Francia, la notte tra il 30 e il 31 dicembre è stata la più calda da quando sono iniziate le registrazioni meteo (le temperature sono salite a 25 gradi nel sud-ovest del Paese). In Germania le temperature registrate dal servizio meteorologico hanno mostrato picchi di oltre 20 gradi. Una svolta dell’anno così mite non era mai stata osservata da quando sono iniziate le registrazioni nel 1881.

     

    I media

    Le bizzarrie dovute al meteo hanno attirato l’attenzione dei media. Nella Repubblica Ceca la tv di stato ha riferito che nei giardini privati alcune specie di alberi stavano iniziando a fiorire con un anticipo di mesi, mentre l’ufficio svizzero di meteorologia e climatologia ha emesso un avviso di polline per chi soffre di allergie da piante di nocciolo a fioritura precoce. Nei Paesi Baschi, a Bilbao, la temperatura ha toccato 25,1 gradi. La gente prendeva il sole lungo il fiume Nervion o fuori dal Museo Guggenheim come se fosse estate. «Qui piove sempre molto, fa molto freddo ed è gennaio, ma sembra luglio», ha commentato Eusebio Folgeira, 81 anni.

    natale e capodanno al caldo natale e capodanno al caldo

     

    La tendenza

    Il gennaio più caldo di sempre sicuramente si inserisce nella tendenza a lungo termine dell’aumento delle temperature: «Gli inverni stanno diventando più caldi in Europa a causa dell’aumento delle temperature globali», ha affermato Freja Vamborg, scienziata del clima presso il Copernicus Climate Change Service dell’Unione europea. Il 2022 è stato caratterizzato da eventi meteorologici estremi, con ondate di caldo mortali in Europa e India e inondazioni in Pakistan. I picchi di temperatura fanno sì che le piante inizino a crescere con largo anticipo all’inizio dell’anno oppure convincono gli animali a uscire presto dal letargo, rendendoli vulnerabili. Magari per essere uccisi da successive ondate di freddo.

    NATALE AL CALDO NATALE AL CALDO

     

    Di recente in una località della Norvegia sono stati annullati i fuochi d’artificio per la presenza di un tricheco che si è avvicinato all’abitato. Thor, come è stato ribattezzato l’animale dagli abitanti, se l’è cavata meglio di Freya, un altro tricheco che era stato invece soppresso ad agosto per motivi di sicurezza pubblica. I trichechi si trovano solitamente più lontano nelle acque coperte di ghiaccio al largo delle coste del Canada, della Groenlandia, della Norvegia e della Russia.

     

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    Ma loro crescente presenza negli habitat europei è considerato come il risultato del cambiamento climatico che sta distruggendo il ghiaccio marino da cui di solito dipendono per nutrirsi e riprodursi. La scomparsa del ghiaccio marino ha visto i trichechi radunarsi a migliaia sulle spiagge dell’Alaska. Se la crisi climatica dovesse continuare a questi ritmi, dicono gli esperti, l’Europa potrebbe vedere sempre più animali come questi in cerca di rifugio o liberazione.

     

    Il periodo mite

    Robert Vautard, direttore dell’Istituto francese Pierre-Simon Laplace, ha affermato che mentre le temperature hanno raggiunto il picco dal 30 dicembre al 2 gennaio, il periodo mite è durato due settimane. E non è ancora finito. «Questo è in realtà un evento relativamente longevo», ha detto. L’agenzia meteorologica nazionale francese Meteo France ha attribuito le temperature anomale a una massa di aria calda che si sposta verso l’Europa dalle zone subtropicali. Il caldo sta mutando pure la rappresentazione delle località sciistiche.

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    I resort nelle regioni settentrionali spagnole delle Asturie, León e Cantabria, ad esempio, sono rimasti chiusi durante le vacanze di Natale per mancanza di neve. A ridosso di Sarajevo, sopra i pendii erbosi del monte Jahorina, le seggiovie sono rimaste immobili. Un brutto colpo per le strutture turistiche della capitale bosniaca che nel 1984 aveva ospitato le Olimpiadi invernali. In una pensione una coppia ha cenato da sola nel ristorante: gli unici ospiti. In Polonia, un evento di salto con gli sci a Zakopane, nel sud del paese, previsto per il fine settimana del 7-8 gennaio è stato annullato.

     

    Le immagini satellitari

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    Karsten Smid, esperto di clima presso Greenpeace Germania, ha affermato che «quello che sta accadendo in questo momento è esattamente ciò che gli scienziati del clima ci avevano detto circa 10, 20 anni fa». Del resto le immagini satellitari della Nasa mostrano che l’anno scorso c’era molta più neve nelle regioni tra Svizzera, Francia e Italia. Meteo France ha aggiunto che la neve manca nelle Alpi settentrionali e sui Pirenei ad altitudini al di sotto dei 2.200 metri. Anche il Regno Unito sta attualmente sperimentando un clima insolitamente caldo, con temperature a due cifre in ampie zone dell’Inghilterra e del Galles.I record di temperatura di gennaio sono stati battuti anche in Danimarca, Paesi Bassi, Liechtenstein, Lituania, Lettonia e Repubblica Ceca, riferisce la BBC.

     

    NATALE AL CALDO NATALE AL CALDO

    Il climatologo Maximiliano Herrera, che tiene traccia delle temperature estreme in tutto il mondo tramite il suo account Twitter @extremetemps, ha dichiarato a The Independent: «Per quanto riguarda l’entità e l’area e il modo in cui sono stati battuti i record, può essere considerata l’ondata di caldo più estrema (in termini di anomalie) mai vista visto in Europa». Il meteorologo Anick Haldimann di MeteoSuisse ha affermato: «Il clima sta un po’ cambiando ma cosa dovremmo fare qui? Ci fermiamo con la vita?».

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    Wim Thiery, professore di scienze del clima all’Università di Bruxelles, ha avvertito che il cambiamento climatico non ha terminato il suo lavoro, a meno che le persone non riducano l’uso di combustibili che intrappolano il calore nell’atmosfera: «Entro la fine del secolo avremo finito di sciare nelle Alpi, perché la neve continuerà a sciogliersi finché il clima si riscalderà».

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