Dall’account facebook di Dino Giarrusso
CARLO CALENDA
L’onorevole Carlo Calenda oggi, confermando il suo classismo imbarazzante, afferma che i navigator sono degli “scappati di casa”. Anzitutto vorrei invitarlo a guardarsi allo specchio e chiedersi da dove venga questa boria, questa ineleganza e totale mancanza di rispetto che ormai da tempo lo contraddistingue. Perché fa così? Fare il bulletto porta consenso? E se anche fosse non è un’attitudine vergognosa, da parte di un parlamentare europeo?
Sminuire la preparazione e la professionalità di 3000 laureati italiani vincitori di concorso pubblico, oltre che essere triste, è decisamente inopportuno e volgare.
dino giarrusso
Peraltro, se parliamo di fughe, vorrei ricordare che chi è scappato, dopo aver utilizzato un simbolo di partito conosciuto per farsi eleggere al Parlamento Europeo, è stato proprio il
signor Carlo Calenda, fondatore dell’ennesimo partitino del 2%, proprio come i traditori del Movimento che hanno preso i nostri voti, col nostro simbolo, per andare altrove e restare incollati alla poltrona.
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Carlo Calenda è figlio della ricca borghesia romana, ha avuto strada facile nella vita grazie all’ambiente dove è nato e cresciuto. Questa non è certo una colpa, ma non è altrettanto un lasciapassare per insultare gente che lavora, che studia, che vince un concorso, che si mette a disposizione di chi è rimasto indietro.
La mia solidarietà va ai navigator e a tutti i lavoratori italiani: abbiamo bisogno di più persone che fanno il proprio dovere a testa bassa e meno sbruffoni che sputano bile dall’alto del proprio imbarazzante quanto vacuo ego ipertrofico.
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Naturalmente se uno di noi Cinquestelle avesse detto una tale porcheria ci sarebbe stata una bufera, titoloni di giornali e talk-show televisivi trasformati in processi senza difesa. Ma Carlo Calenda, arrogante rampollo della Roma bene che ignora il mondo fuori dai Parioli, gode di buona stampa e non avrà neanche un buffetto dai giornali amici, pronti anzi -ne sono certo- ad amplificare la sua prossima volgare sciocchezza.
Anche per questo dobbiamo lottare, e stare vicini ai lavoratori.
CARLO CALENDA
Dall’account twitter di Carlo Calenda
Ho sbagliato a usare quell’espressione, e me ne scuso. E per fare una penitenza di dimensioni inaudite scriverò qualcosa che vale come 100 colpi di cilicio: in questo caso Gianrusso ha ragione.
Ho sbagliato, per dare dello “scappato di casa” a una persona devi conoscerlo individualmente. Dunque non puoi riferirlo a 3.000 persone che non conosci, mentre puoi riferirlo agevolmente a Giarrusso (stavolta il lapsus calami non è scattato)
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