letta calenda
«Sono sicuro che insieme faremo grandi cose per il futuro del nostro Paese, che insieme senza ambiguità vinceremo le politiche del 2023 e dopo il voto daremo un governo riformista, democratico e europeista eletto dai cittadini per rendere la politica al servizio del nostro Paese». Così il leader del Pd, Enrico Letta, al congresso di Azione, suggella una svolta sempre più riformista che era nell’aria, ed era parsa delinearsi, anche con il riavvicinamento a Matteo Renzi nei giorni complicati dell’elezione del presidente della Repubblica. «Sono sicuro che discuteremo, ma anche che litigheremo, con Carlo funziona così, ma poi sempre si prenderanno le decisioni giuste per il bene del Paese».
giuseppe conte canta generale di francesco de gregori 3
Letta ha poi spiegato: «A nome del Pd voglio dirlo senza ambiguità e con grande chiarezza: noi dobbiamo ora e nei prossimi mesi portare avanti per il bene del paese l'azione riformatrice del governo Draghi. Dobbiamo farlo senza nessuna ambiguità».
I due si sono scambiati parole anche empatiche, che non erano affatto scontate. «State trasmettendo buona energia a un Paese che ha bisogno di buona politica. La bellezza di questa sala è che grazie al vostro impegno immettete dentro le istituzioni e dentro la politica nuova energia. Questo è fondamentale. Vorrei ringraziare Calenda per questo impegno. Guardiamo a questo impegno con grande attenzione». E ha spiegato: «Sono qui per confermare la voglia di fare strada insieme, a partire dal metodo, sulla voglia di esserci, di rappresentare una parte, per fare una politica che non si vergogni di fare il suo ruolo».
letta calenda
Calenda ha chiaramente apprezzato, anche se tiene a ribadire che Azione resta una forza indipendente, anche se sarà alleata col Pd: «Enrico Letta è un amico, una persona che stimo. Bisogna parlarci, ma saremo indipendenti».
Il vero punto di distanza resta la lettura del fenomeno M5S. Per Calenda, i 5S «hanno inquinato la politica italiana. Con la teoria che uno vale uno hanno distrutto industria 4.0, la Tap. È un partito che non ha valori, non è un interlocutore, perché non rappresenta un valore per l'Italia. Io certe cose non le dimentico». E insomma: «Discutiamo con tutti i leader in modo aperto e costruttivo [con il Pd di Letta] perché in Italia abbiamo una crisi di responsabilità, che va risolta dentro la politica. La politica non riesce ad assumersi la responsabilità del buon governo. Quindi si votano i provvedimenti al Consiglio dei ministri e poi si bocciano in Parlamento: un segnale molto deteriore che viene dalla Lega e dal Pd. Serve serietà e responsabilità».
enrico letta
Il fatto che a guidare il Pd sia Letta – e non la linea Zingaretti Bettini D’Alema – naturalmente pesa in questo riavvicinamento: «I nostri interlocutori sono tutti quelli che si riconoscono nella necessità dell'Europa e dello stato di diritto, qualcosa in più della semplice democrazia, gli eredi delle grandi famiglie, i popolari, i socialdemocratici e i liberali. Dovremmo governare con loro ma sono sottomessi a sovranisti e i populisti: così alle prossime elezioni avremo le solite formazioni, Fi con Lega e FdI, e dall'altro lato Pd con i 5S. E si parlerà di comunisti e fascisti. Noi invece siamo per una terza opzione da offrire ai cittadini.
carlo calenda
Poi non esiste un partito senza un congresso, senza un radicamento sociale. Se la Lega è quella di Giorgetti si può dialogare, se è quella di Salvini che dice una cosa e poi un'altra, no. Non si può governare inseguendo tutte le fettine dell'elettorato. Questa apertura non vale con i Cinque Stelle che ha inquinato la politica italiana in termini di valori, con la tesi che uno vale uno sul piano della competenza. Hanno distrutto il lavoro fatto su Industria 4.0, su Ilva. Io quelle cose non me le dimentico. E' un partito che non ha valori senza bussola: non è un interlocutore».
LETTA RENZI ENRICO LETTA CARLO CALENDA FUMA enrico letta.