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    ''THE CAL'' CAMBIA PELLE CON ANNIE LEIBOVITZ: NIENTE NUDI, NEL CALENDARIO PIRELLI 2016 CI SARANNO LE NONNE PATTI SMITH E YOKO ONO, INSIEME ALLE EMERGENTI AMY SCHUMER E AVA DUVERNAY - PHILIPPE DAVERIO: ''UN DOCUMENTO DELLA COMPLESSA ESTETICA DEL MONDO DI OGGI"


     
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    Philippe Daverio per AD - http://ad.vfnetwork.it/

    yoko ono yoko ono

     

    È innegabilmente un mito, il Calendario Pirelli, ma va evitato l’equivoco per quanto concerne mezzo secolo di sua pubblicazione. È innegabilmente un glossario della bellezza femminile, ma non solo, poiché è in verità uno dei documenti antropologico culturali più densi che la cultura fotografica, portata a livello di eccellenza, abbia generato. Rivista nel 2015, l’intera raccolta permetterà di capire il passaggio dal secondo al terzo millennio fornendo informazioni visive ben più ampie e di incisivo interesse.

    yao chen yao chen

     

    Sarebbe banale non pensare che le modelle, nel passare da quelle eurocentriche a quelle mondiali, abbiano segnato in modo solo apparentemente leggero la nascita d’una sensazione fino ad allora poco percepita della globalità terrestre. Sarebbe ingiusto non potervi trovare la mutazione del gusto, dei modi e delle mode. Ma forse la parte visiva che fra un secolo sarà la più convincente è quella legata alla documentazione delle architetture che allora appariranno in parte obsolete, patinate, se non addirittura scomparse, mentre la loro raccolta fotografica avrà la fortuna di ricollegarle in modo vivace ai tempi segnati.

    serena williams serena williams

     

    Verranno allora guardati questi nostri anni come un periodo curioso di contrasti e di esaltazioni, di miserie e di lussi; e il tutto verrà immerso in quell’atmosfera poetica che sempre il distacco temporale attribuisce ai mondi scomparsi. Si andrà a riflettere sulle immagini trasognate di Joyce Tenneson, l’americana uscita dalla George Washington University negli anni dei movimenti studenteschi, come a una vestale dei lussi romantici rivisti con l’occhio d’un Great Gatsby patinato.

    natalia vodianova natalia vodianova

     

    Si rivedrà un Brasile che lasciava sedimentare il suo passato romantico e barocco nel disfacimento che le umidità climatiche infliggevano alle sue abili costruzioni di legno, quelle che l’architettura successiva avrà cancellato o che la pietas dei conservatori avrà trasformato in musei asettici. Si rivedrà un’Italia aristocratica e sfarzosa, in palazzi di suntuosa decadenza meridionale, che sarà stata nel frattempo demolita o troppo restaurata, quella che Mario Testino narrava nel primo anno del terzo millennio, quando gli stucchi iniziavano a sciogliersi e Pompei crollava mentre i giardini misteriosi della nobiltà in estinzione si riempivano dei fascini infiniti delle foglie d’autunno.

    amy schumer annie leibovitz amy schumer annie leibovitz

     

    Si rivedranno le ultime velleità d’una Parigi che credeva ancora d’essere il centro del mondo e reputava che l’eleganza fosse solo sua mentre crescevano i giganti asiatici con linguaggi estetici ben diversi. E si potrà vedere una Penélope Cruz (chissà se allora qualcuno si ricorderà dei sogni adolescenziali che l’attrice provocava agli albori del millennio nuovo?), che appariva disfatta su un letto d’albergo di categoria infima, con quella triste imbottitura della testata che avrà definitivamente perso l’odore di polvere che tramandava sin dalla fine della Seconda guerra mondiale.

    fran leibovitz fran leibovitz

     

    Forse allora, nel secondo secolo del terzo millennio, molti fra gli artisti visivi che ora trionfano nelle mostre internazionali e nelle aste di successo avranno fatto la triste fine che i dipinti trionfali del secolo diciannovesimo stanno facendo nei giorni nostri. Ma rimarrà la curiosità per gli abili fotografi che ben più delle televisioni e dei romanzi stanno documentando la complessa estetica del mondo che viviamo oggi.

    mellody hobson mellody hobson

     

    Perché ciò che rende il Calendario Pirelli un documento irripetibile è stata la fortunata capacità di raccogliere gli sguardi dei più curiosi fra i fotografi di mezzo secolo, quelli che hanno interpretato i loro anni con sensibilità e acume, con crudeltà e con poesia, con abilità suprema sempre.

     

    tavi gevinson tavi gevinson

    E poiché l’occhio dell’essere umano è l’unico dato stabile sin dalla notte dei tempi paleolitici, quest’occhio anche fra cent’anni sarà aperto per sentire, conoscere, evocare. E allora il caleidoscopio infinito delle immagini del Calendario potrà essere visto come in un cannocchiale rovesciato, a lunghissima distanza e con la sorpresa che la scoperta del passato sempre riserva a chi è fornito della corretta dose di curiosità. L’ambiente tornerà vivo perché l’architettura è il più potente degli schemi della memoria.

     

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