DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
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MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI COME LE GEMELLE DI SHINING - MEME BY SIRIO
Due “orfanelle” si aggirano smarrite per l’Europa: Marine Le Pen e Giorgia Meloni. La Duciona di Francia e la Ducetta italiana sono finite vittime del fantasma di loro stesse: unite dalla necessità di presentarsi come “moderate” dopo anni passati ad additare l’Ue come causa di tutti i mali ("La pacchia è finita"), le due bionde si trovano isolate a Bruxelles.
La Meloni è impegnata da mesi in un estenuante confronto con il Ppe: la premier italiana sogna di essere sdoganata a livello continentale, e vorrebbe creare un’alleanza tra il gruppo dei Popolari e i suoi Conservatori (magari un giorno, chissà, pure fondere le due formazioni), ma si trova davanti il muro di Donald Tusk.
GEERT WILDERS - ANDRES VENTURA - MATTEO SALVINI - VIKTOR ORBAN - PONTIDA 2024
Il premier polacco, tosto leader del Ppe (è l’unico premier popolare di un grande paese europeo) non può accettare di negoziare con i suoi grandi rivali interni, Morawiecki e Kaczynski, del Pis.
Da anni si fanno la guerra, con il primo che accusa gli altri di aver “orbanizzato” la Polonia: come può finire a tarallucci e vodka? Non può, con grosso scorno della pora Giorgia.
D’altro canto, la Meloni non può cacciare anche i polacchi da Ecr: rimarrebbe davvero sola. Già ha dovuto subire il “tradimento” dell’amato Santiago Abascal, che ha aderito ai “Patrioti” di Salvini e Le Pen.
Ecco, Salvini e Le Pen. Il “Capitone” a Pontida ha annunciato la nascita della “Santa Alleanza sovranista, alla presenza del portavoce di Vox, Jose Antonio Fuster, dell'olandese Geert Wilders, dal portoghese Andrè Ventura di Chega e infine dell'austriaca Marlene Svazek del partito neo-nazista di Fpo. A loro si è aggiunto il pezzo forte, l’ungherese Viktor Orban, cacciato con ignominia nel 2021 dal Ppe.
Una sorta di “internazionale sovranista” che, come scrive oggi Matteo Pucciarelli su “Repubblica”, “finirà col trasformarsi in una spina nel fianco destro di Giorgia Meloni”. I Patrioti, infatti, sono il terzo gruppo con 86 deputati, mentre i Conservatori sono solo i quarti (78).
giorgia meloni bacia santiago abascal atreju
Inoltre Salvini ha tutto l’interesse a spostare sempre più a destra il gruppo: per recuperare consensi, vuole marcare il territorio sulle contraddizioni di Giorgia Meloni, ormai pronta all’inciucione, e presentarsi come l’unico federatore possibile dei sovranisti europei.
E qui arriviamo a Marine Le Pen. La bionda valchiria d’oltralpe, infatti, non si è presentata a Pontida. Ufficialmente, per ragioni di politica interna (le beghe per la nascita del nuovo governo Barnier, che si basa sulla non sfiducia del Rassemblent National), ma la verità è che anche Marine, come Giorgia, deve prendere le distanze dagli euro-appestati Salvini e Orban e uscire dal gruppo dei "Patrioti".
La figlia di Jean-Marie, infatti, come Dago-dixit, ha una paura fottuta di finire impanata e fritta nel processo sugli assistenti parlamentari, pagati dal suo partito con i fondi europei. Meglio tenersi buoni i giudici in Francia (da qui il mancato voto di sfiducia al governo di Macron insieme alla sinistra di Melanchopn) e gli europoteri a Bruxelles, e alla larga dalle urla anti-Ue del leghista e i suoi compari.
Come sintetizza sempre Pucciarelli, “l’atteggiamento dei francesi è più morbido e conciliante nei confronti dei vertici europei. Non a caso, Marine Le Pen e Jordan Bardella si sono limitati a mandare videomessaggi a Pontida. L’ambizione istituzionale del Rassemblement national si scontra con l’estremismo di Salvini e Orbán”.
Quindi, che fare? Le due “orfanelle” metteranno da parte gli antichi dissapori (non si sono mai amate) per unirsi e creare un gruppo congiunto? “Io so’ Giorgia” imbarcherà Marine? Dipende da lei: per farlo, dovrà accettare di non essere più lei la prima donna del partito. Il Rassemblement national, infatti, ha 30 seggi, Fratelli d’Italia solo 24. Lo scettro del comando, passerebbe a Le Pen, con tanti saluti alla reginetta della Garbatella
“Assalto alle poltrone Ue” Il patto di Pontida tra i leader sovranisti
Estratto dell’articolo di Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”
Pontida continua. Il gruppo dei Patrioti che si è materializzato sul palco del pratone non basta. Salvini, Orbán, Le Pen lavoreranno a più stretto contatto, in una sorta di cabina di regia permanente. Obiettivo: contrastare giorno per giorno le politiche di Ursula von der Leyen […].
Ma soprattutto alzare la voce, farsi sentire, attaccare, rompere il cordone sanitario che Bruxelles ha eretto attorno ai duri e neri d’Europa. Il leader leghista si è intestato l’iniziativa del coordinamento, che dovrebbe coinvolgere anche gli olandesi di Wilders.
matteo salvini sul palco di pontida 2024
Pontida […] come il battesimo di un’operazione politica di più ampio respiro […]. Ma le ricadute politiche saranno inevitabilmente anche sul governo di Roma. Il coordinamento dei Patrioti, sorta di internazionale sovranista, finirà col trasformarsi in una spina nel fianco destro di Giorgia Meloni.
Matteo Salvini l’ha chiamata, con tutta l’enfasi del caso, la “Santa alleanza dei popoli europei”. Quel che è certo è che l’asse tenterà di incidere nell’Europarlamento: è il terzo gruppo per iscritti, con 86 deputati.
Ai Patrioti serve forzare la mano per ottenere ruoli e posti di comando, alzando se necessario il livello dello scontro con le istituzioni Ue. […] Dall’altra parte, al di là delle carte bollate, ci sono i leader che si uniscono contro il “sistema”. Salvini all’attacco della magistratura italiana («Se condannano me, condanneranno un intero popolo»), Viktor Orbán che indossa l’elmetto per colpire «i burocrati » europei, minacciando l’invio di migliaia di migranti sotto i loro uffici.
I risultati elettorali in Germania e Austria portano acqua al mulino della destra continentale. L’Afd non è organica al gruppo, mentre l’Fpö sì. Ma il messaggio politico lanciato da Pontida è che le istituzioni europee non possono più ignorare le istanze sovraniste, negando vicepresidenti o questori del Parlamento, presidenti o vicepresidenti delle commissioni.
GEERT WILDERS - MATTEO SALVINI - VIKTOR ORBAN - ANDRES VENTURA - PONTIDA 2024
All’interno del gruppo non mancano i distinguo. L’atteggiamento dei francesi è più morbido e conciliante nei confronti dei vertici europei. Non a caso, Marine Le Pen e Jordan Bardella si sono limitati a mandare videomessaggi a Pontida. L’ambizione istituzionale del Rassemblement national si scontra con l’estremismo di Salvini e Orbán. […]
matteo salvini viktor orban pontida 2024 foto lapresse. matteo salvini pontida 2024 foto lapresse matteo salvini e roberto calderoli a pontida matteo salvini pontida 2024 foto lapresseMATTEO SALVINI - MARINE LE PEN - FRANCESCA VERDINI A PONTIDA 2023geert wilders viktor orban matteo salvini pontida 2024 foto lapressematteo salvini pontida 2024 foto lapresse
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