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    CALIFFO CHIAMA SANGUE - I JIHADISTI FANNO CIRCOLARE IN RETE NUOVE MINACCE CONTRO LA TUNISIA: “SGOZZATE ALTRI TURISTI. INVESTITELI CON LE AUTO, AFFOGATELI IN MARE” - IL PRESIDENTE ESSEBSI: “AL MUSEO, FALLE NELLA SICUREZZA”


     
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    Francesco Iannuzzi per “la Stampa”

     

    JABEUR KHACHNAOUI - YASSINE LAABDI - I DUE ATTENTATORI DELLA STRAGE DI TUNISI JABEUR KHACHNAOUI - YASSINE LAABDI - I DUE ATTENTATORI DELLA STRAGE DI TUNISI

    «Colpite ancora, con qualunque mezzo i turisti» è questa la sintesi dell’ultima minaccia che circola in Rete attribuita alla stessa organizzazione o a un complice del commando che ha colpito al museo del Bardo in Tunisia uccidendo 23 persone.

     

    Nel documento, che sarà presentato questa sera a «Terra» su Rete4, si suggerisce ai «fratelli» musulmani di investire con le auto, di affogare in mare o di sgozzare in spiaggia i turisti, meglio se «americani, britannici, francesi e israeliani».

     

    tunisia, gentiloni 'due italiani morti e due dispersi' 2bf7ad2 tunisia, gentiloni 'due italiani morti e due dispersi' 2bf7ad2

    Gli obiettivi dei terroristi sono due: dimostrare agli jihadisti simpatizzanti, incerti o apprendisti, ai cosiddetti lupi solitari, quanto sia facile compiere un attacco o procurarsi le armi «a buon mercato» e far crollare l’industria del turismo in Tunisia, unico paese del Nord Africa che si è aperto veramente alla democrazia dopo la rivoluzione araba. Infatti i terroristi, o il terrorista, presentano come un trofeo il crollo della Borsa di Tunisi dopo la strage.

     

    SICUREZZA CARENTE

    La Tunisia fa i conti con i problemi della sicurezza che sono emersi dopo l’agguato. Il presidente Beji Caid Essebsi, in un’intervista a «Paris Match», ha ammesso che ci sono state delle mancanze, «la polizia e l’intelligence non erano abbastanza - ha dichiarato - per garantire la sicurezza del museo» anche se «hanno risposto molto efficacemente e con il loro intervento hanno evitato decine di altri morti».

    strage in tunisia, gli italiani uccisi strage in tunisia, gli italiani uccisi

     

    Essebsi ha poi aggiunto che il terzo aggressore è ancora «in fuga», ma ha garantito che «non andrà lontano». Infine il presidente tunisino ha ricordato che il terrorismo non è un problema della solo Tunisia, ma «riguarda tutti i Paesi e fra questi dobbiamo comprendere anche Italia e Francia».

     

    LA RISPOSTA AL TERRORE

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    Intanto il governo ha deciso di erigere una stele al Museo del Bardo con i nomi di tutte le vittime dell’attentato e per il 29 marzo si sta organizzando una grande manifestazione a Tunisi dove parteciperanno molti dei leader mondiali. In più il Parlamento si appresta a votare una nuova legge contro il terrorismo mentre i servizi segreti hanno intensificato le ricerche dei reduci di ritorno da Siria e Iraq.

     

    E sul piano strategico la Tunisia sta per diventare «un alleato maggiore (non membro) della Nato». Un «alleato maggiore non membro» è una designazione accordata dagli Usa ad alleati che intrattengono relazioni strategiche con le forze armate americane pur non facendo direttamente parte della Nato. Già 15 paesi godono di questo status, tra cui Egitto, Marocco, Giordania, Kuwait, Bahrein e Israele. Inoltre il presidente Essebsi con il suo staff voleranno negli Stati Uniti nel mese di maggio invitato dal presidente Barack Obama.

     

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