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    A CAMUSSO DURO - LA ZARINA CGIL ZITTISCE LANDINI: “GIUSTO VENIRE ALL’EXPO. BASTA DISCUSSIONI ASTRATTE. OLTRE A PARLARE DI LAVORO BISOGNA CONOSCERLO" - MESSAGGIO A RENZI: “MISUREREMO LA LEGGE DI STABILITÀ SULLE PENSIONI”


     
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    CAMUSSO CAMUSSO

    Stefano Rizzato per “la Stampa”

     

    Ma quale gita, ma quale ricerca di visibilità. «La visibilità l’ha creata l’apertura di una polemica pubblica. Si può essere dentro Expo guardando al lavoro. Per imparare da un’esperienza inedita di sindacalizzazione, invece di discussioni astratte». Susanna Camusso respinge tutte al mittente le critiche per aver voluto svolgere qui, tra i padiglioni dell’esposizione universale, il primo dei due giorni del direttivo nazionale della Cgil. «Uno spreco di tempo e di risorse», l’aveva definito il leader della Fiom Maurizio Landini. «Oltre a parlare di nuovo lavoro bisogna conoscerlo», ha risposto Camusso, ieri proprio da Expo. 

     

    BACIO LANDINI CAMUSSO BACIO LANDINI CAMUSSO susanna camusso susanna camusso

    Il segretario generale ha scelto Cascina Triulza, il padiglione della società civile, per un lungo discorso in cui ha parlato a braccio, e abbracciando tanti temi. Si guarda soprattutto alla legge di stabilità, con una nuova mobilitazione in vista contro la legge Fornero. «Misureremo la legge di stabilità sul tema delle pensioni – conferma Camusso – e lo faremo cercando di aprire un dibattito pubblico. Possibilmente con Cisl e Uil, altrimenti da soli. Dobbiamo far capire al governo che una parte non piccola del risentimento dei lavoratori dipende dalla legge Fornero, che insieme alla disoccupazione è una miscela esplosiva».
     

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    Ma il punto di partenza del discorso del leader della Cgil resta Expo. Anche con una riflessione sul «dopo»: «La discussione su cosa succede in quest’area avviene molto in ritardo. Come mai il governo, che tanto ha presenziato qui, non si è messo a capo del post Expo? Perché non si occupa di come trasformare quest’evento in un bene pubblico? Il primo passo sarà smontare l’area in modo che non diventi terra del degrado. E se davvero si va verso una città universitaria, dovrà essere qualcosa di più di spostare alcune facoltà».
     

    Poi la relazione si sposta sull’autunno del lavoro. E anche qui Camusso mena fendenti senza parsimonia. «Le scelte del governo – e non solo – hanno creato un Paese frantumato, continuano a creare divisioni tra i lavoratori. Si getta sistematicamente fango sul sindacato, si fanno decreti veloci sul Colosseo ma lentissimi sul caporalato. E il lavoro viene usato come capro espiatorio del mancato funzionamento del Paese». Le priorità si chiamano rinnovo dei contratti pubblici e privati, e qui i nemici sono «l’apparente buona volontà della ministra» e «i segnali contraddittori di Confindustria».

     

    CAMUSSO RENZI LANDINI CAMUSSO RENZI LANDINI

    Prosegue Camusso: «Tutta la stagione contrattuale appare in salita. Apriremo un gruppo di lavoro per fare una nostra proposta, in termini di previdenza, welfare, sanità. L’idea è tenere insieme la campagna sulla legge di stabilità, il nodo del rinnovo dei contratti e quello della contrattazione. È l’unico modo per ricostruire quella solidarietà in basso che è stata perduta».

     

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