Gloria Satta per “il Messaggero”
tre piani nanni moretti 1
Né Nanni Moretti né altri italiani. Non c'è traccia del nostro cinema nella lista dei 56 film che compongono la Selezione Ufficiale di Cannes 2020 annunciata in streaming, da una sala emblematicamente vuota, dal delegato artistico del Festival Thierry Frémaux con il presidente appena confermato Pierre Lescure.
«C'è un film quasi italiano, il documentario americano Les chasseurs de Truffe (i cacciatori di tartufi, ndr) di Michael Dweck e Gregory Kershaw», ha spiegato Frémaux come se si aspettasse la domanda. Ed è in qualche modo italiano anche Last Words, sulla fine del mondo, che Jonathan Nossiter ha girato tra il Parco Archeologico di Paestum e la Bologna sotterranea con capitali italiani (Stemal Entertainment e RaiCinema), Alba Rohrwacher accanto a Nick Nolte e Charlotte Rampling.
FREMAUX
L'ETICHETTA
Selezione virtuale per il Festival che, battuto dal coronavirus, quest'anno non avrà un'edizione fisica: la scelta dei magnifici 56 si sostanzia infatti in un label, un'etichetta di qualità che accompagnerà i film nelle sale, nella promozione, agli altri festival. Tutti tranne Venezia: questa esclusione può forse spiegare l'assenza del film di Nanni Moretti Tre piani dalla lista di Frémaux che pure, nelle settimane scorse, lo aveva magnificato sui media del mondo intero, Messaggero compreso, assegnandogli di fatto il label. Frémaux ha spiegato che ai registi è stata data la libertà di decidere se prendersi il prestigioso bollino o emigrare per altri lidi, o magari aspettare l'edizione 2021.
tre piani nanni moretti
Ed è facile immaginare il tormento di Moretti, combattuto tra la riconoscenza verso Cannes a cui deve la carriera internazionale (da Ecce Bombo, 1978, tutti i film del regista romano sono stati invitati sulla Croisette e spesso premiati) e il desiderio di contribuire in quest'anno così difficile alla buona riuscita della Mostra di Venezia diretta dall'amico Alberto Barbera. Moretti non ha ancora annunciato la sua decisione (niente gli vieterebbe di optare addirittura per Cannes 2021...) mentre l'assenza dalla lista di altri film italiani si deve anche al fatto che, cancellato il Festival francese, molti produttori hanno deciso di tentare la carta di Venezia, Toronto, Berlino mentre Frémaux e i suoi visionavano 2067 pellicole da 147 Paesi, un record.
FREMAUX
Tra i 56 eletti figurano, insieme a 21 francesi, 16 registe donne (28,5 per cento del totale, la presenza femminile più alta degli ultimi anni), 15 opere prime, 5 commedie, 4 cartoon. Tra gli habitué della Croisette troviamo Wes Anderson con The French Dispatch, lettera d'amore al giornalismo, François Ozon con Eté 85, Naomi Kawase con True Mothers, Steve McQueen con Mangrove (sullo scontro tra polizia e neri, dunque di grande attualità), Thomas Vintenberg con Truk, Fernando Trueba con El olvido que seremos. Sono invece new entry la libanese Danielle Abib (Passion Simple), l'egiziano Ayten Amin (Souad), lo svedese Magnus Von Horn (Sweat) mentre tra le opere prime spicca Falling di Viggo Mortensen. Nella lista c'è anche Soul, il nuovo cartoon Pixar, sorprendente viaggio nel jazz a cui il giapponese Studio Ghibli risponde con Earwig and the Witch di Gorô Miyazaki, figlio del mago Hayao Miyazaki.
NANNI MORETTI
NANNI MORETTI
E i rapporti con Venezia? «I nostri scambi continuano, speriamo di poter fare qualcosa insieme», ha ribadito Frémaux. Che, nella sua appassionata, ostinata difesa di Cannes come baluardo della Settima Arte («non abbiamo mai pensato di arrenderci»), ha citato Federico Fellini di cui ricorre il centenario: «Viva il cinema! È più vivo che mai e rimane unico, insostituibile». Malgrado tutto.
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