RAGGI MURARO
Ernesto Menicucci e Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”
La guerra dei dossier, i passi della Procura, le riunioni febbrili del direttorio romano di M5S, il nodo delle nomine all' Ama, l' azienda dei rifiuti.
Probabilmente, dopo aver vinto le elezioni in maniera trionfale, Virginia Raggi non si aspettava un' estate così torrida. Il caso dell' assessora all' Ambiente Paola Muraro tiene banco e ogni giorno si arricchisce di nuovi particolari.
Muraro, infatti, a breve potrebbe essere convocata alla Procura ed ascoltata come persona informata sui fatti dai magistrati che indagano sul tritovagliatore di Rocca Cencia. I pm stanno passando al setaccio costi e procedure seguite per lo smaltimento dei rifiuti nell' impianto del consorzio Colari, la società di Manlio Cerroni, per quarant' anni monopolista dei rifiuti romani e proprietario della discarica di Malagrotta, chiusa nel 2013.
RIFIUTI ROMA
Secondo Alessio Palladino, legale della Muraro e dei Cinque Stelle, «l' assessora non risulta indagata, come invece vorrebbe far credere il presidente di Ama Daniele Fortini nella sua intervista al Corriere . Lo invito ad astenersi da dichiarazioni lesive della reputazione della mia assistita, in ordine alle quali preannuncio azioni legali». In realtà l' assessora ha nominato suo difensore di fiducia Salvatore Sciullo, penalista storico all' Ama che, al processo di Mafia Capitale, assiste Giovanni Fiscon e Giovanna Anelli. Sciullo conferma: «Non abbiamo ricevuto nulla, ma siamo pronti a consegnare il dossier ai magistrati».
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Che l' assessora sia indagata oppure no è dirimente per i Cinque Stelle: la Muraro, finora, è stata difesa a spada tratta, ma di fronte ad un avviso di garanzia il quadro potrebbe cambiare. Muraro, intanto, potrebbe essere costretta a spiegare a piazzale Clodio il suo ruolo da consulente in Ama e le mail mandate ai vertici. In un' intervista a Il Fatto , la Muraro ha detto di non essersi rivolta alla Procura «per un obbligo contrattuale di riservatezza» con l' Ama. Altro punto, la rivelazione di Fortini: «Muraro disse a due operatori: Fortini non ci piace perché va troppo in Procura».
VIRGINIA RAGGI E PAOLA MURARO RIFIUTI ROMA
Tra l' Ama (domani l' assemblea dei soci rinnova del management: «Abbiamo un manager esterno», dice Muraro) e l' assessora i ferri sono cortissimi. Le opposizioni insistono: «C' è un ultima consulenza da 60 mila euro fino al 30 giugno 2016», dice Fabrizio Ghera, FdI. Fortini attacca: «Perché - dice ad Agorà - la Muraro non andò in Procura se era a conoscenza di truffe? Perché andò con la sindaca Raggi a Rocca Cencia? Perché c' è un' inchiesta che potrebbe riguardarla». E ancora: «È in atto un golpe per togliere di mezzo chi in Ama crea ostacolo a disegni che sono molto evidenti. Fu Cerroni a dirci: "Siete degli illusi, tanto vi cacciano"».
DANIELE FORTINI
E il ruolo della sindaca Raggi? «Penso che sia estranea e che in qualche caso sia stata manipolata». In serata, Fortini va in Ecomafie. Il manager parla «da pubblico ufficiale», scherza sui suoi compensi («79 mila euro lordi l' anno, per 55 ore settimanali: va di moda, ma vi risparmio il costo orario», dice riferendosi alla Muraro), espone la necessità di superare i Tmb per arrivare agli eco-distretti, di «individuare una discarica di stoccaggio entro settembre», dice che «il Comune rischia un condizionamento esterno».
Poi insiste: «Non è stata Ama a far diventare Cerroni "Il supremo": questo cda ne ha contrastato il dominio con ogni mezzo. Muraro, invece, mi ha intimato di usare il tritovagliatore di Colari a Rocca Cencia e tutti hanno visto che mi sono opposto».
Esiste il rischio di infiltrazioni criminali? Fortini cita il caso della società «Pmr, coinvolta nell' inchiesta anti-ndrangheta Alchemia, che entra in Ama con affidamenti diretti nel 2010 e non esce fino al 2015». Ultimo, i condizionamenti di Ama: «Alcuni miei report riservati sono finite in altre mani».
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