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    “CON ME BERLUSCONI NON HAI MESSO BOCCA SU MODULO E FORMAZIONI. L'UNICO CONTRASTO LO ABBIAMO AVUTO SU SAVICEVIC” – FABIO CAPELLO MEMORIES: "MI SENTO IN DEBITO COSTANTE VERSO IL CAV, IO FUI INVENTATO DA LUI COME ALLENATORE. IL SUO COCCO NON ERA SAVICEVIC MA CLAUDIO BORGHI, CHE NON E' RIUSCITO A RENDERE COME LUI VOLEVA. UNA NOTTE INDIMENTICABILE? IL 4-0 AL BARCELLONA IN FINALE DI COPPA CAMPIONI. PRENDEMMO ANCHE DUE PALI..."


     
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    Da I Lunatici - Radio 2

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    Fabio Capello è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea DI Ciancio, in onda dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle quattro, anche su Rai 2 tra l'1.20 e le 2.30 circa

     

     

    L'ex allenatore del Milan ha parlato di Silvio Berlusconi: "Sono scioccato, un annuncio così non si prevedeva dai bollettini medici. Non pensavo fosse in una situazione così grave, quando ho sentito che era morto ho avuto un grande dispiacere, un grande dolore. E' una persona a cui debbo molto, la mia carriera è partita da una sua intuizione sulle mie qualità di manager. Mi sento in debito costante verso di lui. Io fui inventato da lui come allenatore, mi occupavo della polisportiva, quando se ne andò Sacchi non allenavo da quattro anni.

     

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    Lui mi chiese se avevo voglia di fare il tecnico, io avevo nostalgia del profumo dell'erba e dissi subito di sì. Il calciomercato con Berlusconi? C'era un lavoro di squadra tra me, Galliani, Braida e Berlusconi. Lavoravamo insieme, era una cosa ragionata, non si agiva per capriccio. I colpi più importanti nella mia epoca? Marcel Desailly e George Weah. Weah aveva voglia di giocare da difensore centrale ma io gli dicevo sempre che in quel ruolo sarebbe diventato pericoloso per noi. Weah è stato un giocatore che a livello calcistico ci ha dato molto, ma anche come persona".

     

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    Ancora Capello su Berlusconi: "Se è vero che metteva bocca nella scelta del modulo e della formazione? Con me non lo ha mai fatto. L'unico contrasto che abbiamo avuto è su Savicevic. Nel primo periodo correva solo quando aveva la palla, qualche volta andavamo in difficoltà. Quando vedevo che le cose si mettevano male lo sostituivo e Berlusconi mi chiedeva come mai lo facessi. Io rispondevo: semplice presidente, lo cambio perché non corre. Poi trovammo un compromesso come squadra. Savicevic era il suo cocco? No, il cocco suo, il giocatore che non è riuscito a rendere come lui voleva è stato Claudio Borghi. Non era del mio periodo, ma di Sacchi. Arrigo non lo faceva giocare perché aveva giocatori più forti in quel momento. Notti indimenticabili di quegli anni? Quella della finale di Coppa Campioni quando facemmo quattro gol al Barcellona, prendendo anche due pali".

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